Il 2024 è l’anno dei record, anche per quanto riguarda la quantità totale di acqua in atmosfera
Il 2024 è stato un anno a dir poco complicato per il clima e l’ambiente. A livello atmosferico e non solo sono stati infranti numerosi record, tra questi anche quello legato al quantitativo di vapore acqueo in atmosfera.
Si è da poco concluso uno degli anni più complicati di sempre da svariati punti di vista.
A livello ambientale e climatico il 2024 ha registrato temperature globali senza precedenti, superando il già caldissimo 2023. Purtroppo è stato il primo anno in cui la temperatura media ha superato di 1,5 °C quella preindustriale, una soglia che era stata stabilita dall’Accordo di Parigi del 2015 per ridurre significativamente i rischi e gli impatti del cambiamento climatico.
È bene a questo punto fare una piccola precisazione perché spesso si parla di temperatura media a livello preindustriale oppure alla temperatura media climatologica senza spiegare precisamente di cosa si tratti.
Cosa si intende per livello preindustriale
Quando noi parliamo di temperatura media a livello preindustriale ci riferiamo alla temperatura media del periodo che va dal 1850 al 1900, con queste date fisse. Diversamente, quando parliamo di media climatologica ci riferiamo a quella mediata nell’ultimo trentennio disponibile, attualmente quello che va dal 1991 al 2020. Questa seconda media, utilizzata come riferimento moderno, è mobile e man mano che passano gli anni si sposta, ad esempio 6 anni fa, nel 2019 la media climatologica di riferimento era quella dal 1981 al 2010.
Tornando quindi al 2024 è importante sapere che sono stati battuti numerosi record, regionali e globali, che riguardano i livelli di gas serra, la temperatura dell’aria e quella della superficie del mare.
Tutto ciò ha avuto impatti anche a livello ambientale e ha contribuito allo sviluppo di eventi estremi, come inondazioni, ondate di calore e incendi.
A fornirci questi dati importantissimi sul clima globale del 2024 è il Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (C3S) che ci informa appunto che il 2024 è stato l’anno più caldo dal 1850, che si è raggiunta una temperatura media globale di 15,10 °C, ben 0,12 °C superiore rispetto a quella del 2023, il detentore del precedente record.
Ma non sono solo le temperature atmosferiche a destare preoccupazione, anche quelle della superficie del mare che sono state superiori alla media nella maggior parte dei bacini oceanici, raggiungendo valori record nell’Atlantico settentrionale, nel Pacifico occidentale e nell’Oceano Indiano.
La situazione si mantiene critica anche per quanto riguarda le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica e metano, due dei più importanti gas serra, che lo scorso anno hanno raggiunto livelli record, pari rispettivamente a 422,1 ppm (parti per milione) e 1897 ppb (parti per miliardo).
L’ennesimo record infranto è quello riguardante la quantità totale di acqua contenuta in atmosfera. Infatti nel corso del 2024 l’acqua atmosferica è stata 4,9% superiore alla media del periodo 1991-2020, un valore significativamente più alto rispetto a quello del 2016, del 3,4% superiore, e del 2023, del 3,3% superiore a quello di riferimento.
Il contenuto di vapore acqueo svolge un ruolo a dir poco cruciale nel sistema climatico. Innanzitutto è il gas serra più abbondante in atmosfera e contribuisce quindi in modo significativo all’effetto serra naturale della Terra, ma a differenza dell’anidride carbonica o del metano, la sua concentrazione non è direttamente influenzata dalle attività umane.
Record della quantità di vapore acqueo
La sua concentrazione non è direttamente influenzata dall’uomo ma ciò non significa che noi esseri umani con le nostre azioni non andiamo ad influire sulla quantità di vapore acqueo contenuto in atmosfera.
È importante infatti sapere che l’atmosfera più e calda e più è in grado di contenere quantità maggiori di vapore acqueo, a sua volta questo maggiore contenuto di vapore acqueo amplifica ulteriormente il riscaldamento. Questo processo è noto come “feedback temperatura – vapore acqueo”.
Il sistema atmosfera è però un sistema in cui sono presenti una moltitudine di interconnessioni e un aumento dell’umidità atmosferica porta anche altre conseguenze, come ad esempio ad un accrescimento di potenziali eventi di piogge estreme o tempeste tropicali più intense.
Si è quindi raggiunto il valore record del 4,9% in più rispetto alla media 1991-2020 grazie alla combinazione di due fattori principali: una maggiore capacità dell’atmosfera calda di contenere umidità e un aumento dell’evaporazione superficiale dagli oceani dovuto a temperature marine più elevate.