I progressi della fusione nucleare continuano con l'apertura del reattore più grande del mondo in Giappone
Il Giappone ha inaugurato il più grande reattore sperimentale a fusione nucleare del mondo e uno più grande è in costruzione in Francia. Il reattore giapponese può riscaldare il plasma a 200 milioni di gradi Celsius.
Il 1° dicembre il Giappone ha inaugurato il più grande reattore sperimentale a fusione nucleare in funzione al mondo. Si tratta di un progetto congiunto dell'Unione Europea e del Giappone, precursore del reattore sperimentale termonucleare internazionale francese (ITER), attualmente in costruzione.
La tecnologia della fusione è ancora in fase di sviluppo, ma se dovesse avere successo, potrebbe soddisfare il fabbisogno energetico del futuro ed eliminare la produzione di combustibili fossili.
L'obiettivo del reattore giapponese (JT-60SA) è quello di studiare la fattibilità della fusione come fonte di energia netta sicura, con una quantità di energia generata superiore a quella utilizzata per produrla, che è stata una delle principali limitazioni alla diffusione della fusione su larga scala.
Il JT-60SA è alto 6 metri e si trova in un hangar a Naka, a nord di Tokyo. È costituito da un contenitore a forma di ciambella progettato per contenere il plasma. Il reattore può riscaldare il plasma a 200 milioni di gradi Celsius.
Limitando ciò che accade nel Sole
L'obiettivo dei progetti giapponese e francese è quello di far fondere i nuclei di idrogeno in un elemento più pesante, l'elio, liberando energia sotto forma di luce e calore e imitando il processo che avviene all'interno del Sole.
La sfida di generare più energia di quella utilizzata
L'impresa di un guadagno netto di energia è stata raggiunta lo scorso dicembre presso il Lawrence Livermore National Ignition Facility del Lawrence Livermore National Laboratory, sede del più grande laser del mondo.
L'impianto statunitense utilizza un metodo diverso da ITER e JT-60SA, noto come fusione a confinamento inerziale, in cui i laser ad alta energia sono diretti simultaneamente su un cilindro delle dimensioni di un ditale contenente idrogeno.
Porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili
I risultati raggiunti nell'ultimo anno nella tecnologia della fusione sono storici, in quanto forniranno in futuro una fonte di energia pulita e illimitata, senza generare gas a effetto serra come nel caso delle centrali a combustibili fossili.
COP28 ed energia nucleare
Al vertice sul clima COP28 di Dubai, venti Paesi hanno firmato un impegno a triplicare la loro capacità di energia nucleare entro il 2050. L'energia nucleare potrebbe passare dal 10% dell'attuale fabbisogno di elettricità a quasi un terzo in 25 anni.
La decisione è stata presa soprattutto dai Paesi europei e nordamericani; i firmatari ritengono che il mondo non raggiungerà l'obiettivo di zero emissioni nette senza costruire più centrali nucleari.