I più grandi Osservatori Astronomici del mondo: alla scoperta dell'Osservatorio del Sud Africa
Vicino Cape Town ha sede il South African Astronomical Observatory, il più grande di tutto il continente africano. Si tratta di una cittadella di telescopi tra cui SALT è uno dei più grandi telescopi ottici al mondo.
Il nostro viaggio tra i maggiori osservatori astronomici fa tappa in Sud Africa, sulle aride montagne del Karoo. Qui si trova uno dei migliori cieli notturni della regione, selezionata non solo per l'installazione di telescopi nazionali ma anche internazionali.
La famiglia di telescopi del SAAO
Il quartiere generale si trova nella città di Cape Town. L’Osservatorio Astronomico del Sud Africa si trova un po ' più a nord, a pochi chilometri dal villaggio di Sutherland su un arido altopiano a circa 1800 metri sul livello del mare.
L’osservatorio gestisce quattro principali telescopi:
SALT: Southern African Large Telescope è il più grande telescopio ottico del Sud Africa ma anche uno dei più grandi al mondo. Ha uno specchio primario esagonale del diametro di 9.2 metri, formato da 91 segmenti esagonali di 1 metro ciascuno.
Ciascuno dei 91 segmenti è poggiato su tre pistoni che ne permettono la movimentazione (il cosiddetto sistema di ottica attiva) in modo tale da poter essere perfettamente allineati tra loro, così da realizzare un’unica superficie liscia.
Il SALT è molto simile al telescopio Hobby-Eberly al McDonald Observatory (del quale abbiamo parlato in un precedente articolo) posizionato in Texas. Questo telescopio è stato costruito da un consorzio internazionale ed è operativo dal 2011.
Il telescopio SALT è corredato da più strumenti: la camera SALTICAM per l’imaging, quindi per registrare immagini degli oggetti astronomici; due spettrografi, uno a media ed uno ad alta risoluzione spettrale, per l'analisi delle componenti spettrali della luce proveniente dagli oggetti astronomici; ed uno spettropolarimetro, che permette un'ulteriore analisi dei campi magnetici stellari.
Telescopi minori e telescopi ospiti
Altro telescopio operativo al SAAO ha uno specchio primario da 1.9 metri. C'è poi un primo telescopio da 1 metro e per finire un secondo telescopio, sempre da 1 metro chiamato LESEDI.
Per l’eccezionale qualità del sito, Il SAAO ospita anche altri telescopi minori che appartengono ad organizzazioni internazionali.
Alcuni di questi sono gestiti dalle organizzazioni proprietarie, altri dallo stesso staff locale del SAAO.
La maggior parte di questi telescopi, per lo più con specchi dal diametro inferiore al metro, fanno parte di network di telescopi distribuiti alle diverse longitudini e latitudini terrestri che operano in maniera da osservare uno stesso oggetto in maniera ininterrotta.
Un network di telescopi a diverse longitudini garantisce che lì dove una stella tramonta, per cui non è più osservabile, essa sia osservabile ad un'altra longitudine e così via per tutte le 24 ore.
Tra i telescopi ospiti ce n'è uno appartenente al network BISON per lo studio asterosismologico delle stelle, uno al network meerLICHT, controparte ottica del radiotelescopio MeerKAT da 64 antenne, e così per un'altra decina di telescopi.
Scoperte al SAAO
Tra le scoperte fatte grazie alle osservazioni effettuate con i telescopi del SAAO, in particolare con il SALT, ricordiamo la scoperta di un raro sistema contenente una nana bianca e che potrebbe spiegare meglio l'origine delle esplosioni di supernova.
Ricordiamo la scoperta di una rarissima (la seconda finora nota) nana bianca pulsar che fornisce una nuova comprensione del ruolo dei campi magnetici nell’evoluzione stellare.
SALT è stato utilizzato per la verifica del successo della missione DART, in cui per la prima volta è stata deviata con successo la traiettoria di un asteroide tramite impatto.