I devastanti incendi nell'area di Los Angeles hanno compromesso anche la potabilità dell'acqua, ecco perché

Le autorità locali hanno intimato alla popolazione locale di non bere l’acqua, visto che potrebbe essere non più potabile su una vasta area di Los Angeles.

Incendi, California.
I devastanti incendi che da giorni, sotto la spinta dei torridi venti di Santa Ana, stanno devastando l’area di Los Angeles, ora rischiano di compromettere le falde acquifere, non ritenute più sicure.

I devastanti incendi che da giorni, sotto la spinta dei torridi venti di Santa Ana, stanno devastando l’area di Los Angeles, ora rischiano di compromettere le falde acquifere, non ritenute più sicure.

Le autorità locali hanno intimato alla popolazione locale di non bere l’acqua, visto che potrebbe essere non più potabile su una vasta area di Los Angeles.

Il fuoco ha battuto l’acqua

Come spiega Andrew Whelton, professore di Ingegneria Civile della Purdue University (Indiana) che ha studiato la questione in altri recenti incendi su larga scala, le fiamme possono contaminare l'acqua corrente in vari modi, o attraverso le falde acquifere o mediante la rete di distribuzione idrica.

Attualmente le riserve acquee sotterranee che servono Los Angeles sembrerebbero essere state risparmiate dal disastro, perché situate molto a nord o molto a est, in zone non direttamente coinvolte nei roghi. Diverso è il discorso per serbatoi e condutture idrauliche che si trovano nelle zone attraversate dal fuoco.

Incendi.
In parole parole, una rete idrica depressurizzata è vulnerabile a contaminazioni chimiche, rischiando di compromettere l’intero sistema idrico.

L'uso elevatissimo di acqua per spegnere le fiamme ha prosciugato la rete idrica della città, che non era stata studiata per provvedere a un'emergenza di questa portata. Con i venti fortissimi che hanno reso impossibile, per i primi giorni, un intervento dall'alto con acqua sganciata da elicotteri e aerei, la domanda iniziale di acqua ha pesato sul sistema degli idranti, che di conseguenza è rimasto a secco.

L’esposizione dell’acqua agli inquinanti durante gli incendi

La pressione nel sistema è calata, una condizione particolarmente problematica durante un incendio attivo. Perché non solo, come ovvio, gli idranti a secco non offrono acqua per domare gli incendi, ma quando vengono aperti, la cenere e gli inquinanti atmosferici sollevati dal materiale bruciato vengono risucchiati nel sistema idrico attraverso gli idranti, o attraverso i serbatoi e i tubi danneggiati.

In parole parole, una rete idrica depressurizzata è vulnerabile a contaminazioni chimiche, rischiando di compromettere l’intero sistema idrico.

A questo c'è da aggiungere che il danno materiale alle strutture che trasportano l'acqua fino alle abitazioni può dar luogo a perdite idrauliche incontrollate. A ciò si aggiunge pure la mancanza di elettricità che fa sì che i serbatoi non vengano riempiti abbastanza velocemente. Anche questi fattori contribuiscono a mantenere il sistema depressurizzato.

Altre cause di contaminazione dell’acqua

Oltre al calo di pressione la contaminazione può derivare anche da danni diretti alle condutture e ai serbatoi, come rotture per collassi strutturali o fusione dovuta al calore.

Incendi in California.
Oltre al calo di pressione la contaminazione può derivare anche da danni diretti alle condutture e ai serbatoi, come rotture per collassi strutturali o fusione dovuta al calore.

Questi eventi possono introdurre sostanze chimiche cancerogene nell'acqua un tempo potabile, come ad esempio il benzene, particolarmente pericoloso per cuore e sistema nervoso, che provoca sintomi da avvelenamento immediati come nausea, vertigini, mal di testa, irritazione di occhi e pelle, tachicardia.

Altri contaminanti assorbiti dalla plastica delle strutture idrauliche possono essere rilasciati molto lentamente, continuando a contaminare il sistema nel lungo periodo, rendendo l’acqua non più potabile.