I cicloni tropicali rischiano di diventare sempre più frequenti e intensi
I cicloni tropicali si formano sempre più prematuramente, avvertono gli scienziati: un recente studio ha rivelato che queste tempeste si stanno spostando in avanti di 3 o 4 giorni.
I ricercatori del clima lanciano l'allarme in un momento in cui si osservano tendenze preoccupanti. I cicloni tropicali, compresi gli uragani di categoria 4 e 5, si verificano sempre più precocemente, costituendo potenzialmente una minaccia più grave per le comunità costiere.
Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Nature, questi cambiamenti nei cicli stagionali dei cicloni tropicali intensi si sono accelerati negli ultimi quattro decenni. I ricercatori di Pechino (Cina) e delle Hawaii (Stati Uniti d'America) hanno individuato progressi significativi nella previsione, scoprendo che i cicloni arrivano 3,7 giorni prima per decennio nell'emisfero settentrionale e 3,2 giorni prima per decennio nell'emisfero meridionale.
Il cambiamento climatico anticipa l'arrivo dei cicloni tropicali con maggiori rischi per le comunità costiere.
Questa ricerca solleva quindi alcuni interrogativi sull'impatto dei cambiamenti climatici sulla durata e sull'intensità dei cicloni tropicali, che possono avere conseguenze devastanti per le comunità locali.
Lo studio evidenzia anche la possibilità che i cicloni si verifichino prima e si sovrappongano ad altri sistemi meteorologici, come i temporali o i monsoni, creando eventi estremi più complessi e sovraccaricando a loro volta gli sforzi di risposta.
Pao-Shin Chu ha inoltre sottolineato la necessità di comprendere le mutevoli dinamiche dell'attività degli uragani in un periodo di riscaldamento globale, in vista della prevenzione dei disastri, della gestione delle risorse e della preparazione delle comunità locali.
Lo studio indica anche diverse regioni che stanno vivendo cambiamenti marcati nella tempistica dei cicloni, tra cui il Pacifico settentrionale orientale o le coste del Messico. Altre aree interessate sono il Pacifico settentrionale occidentale, il Pacifico meridionale, il Golfo del Messico e la costa atlantica della Florida e dei Caraibi.
Le condizioni oceaniche aumentano il rischio di vedere cicloni tropicali più forti e frequenti
Una delle principali conclusioni della ricerca è la correlazione tra le condizioni oceaniche con temperature più elevate e l'insorgere di intensi cicloni tropicali.
Ma c'è di più! In regioni come la Cina meridionale e il Golfo del Messico, la comparsa precoce di cicloni tropicali intensi contribuisce ad anticipare il periodo di precipitazioni estreme. La sovrapposizione di questi cicloni con altri eventi meteorologici ad alto impatto, come la stagione dei monsoni, rappresenta una minaccia per la società ed evidenzia l'urgente necessità di una preparazione più olistica ai disastri.
Per proiettare queste condizioni oceaniche, i ricercatori hanno utilizzato le simulazioni di vari modelli climatici globali, compresi i modelli CMIP6 ad alta risoluzione. Sono stati in grado di identificare l'influenza delle emissioni di gas serra sul riscaldamento delle condizioni oceaniche.
Questi risultati aggiungono credibilità alla conclusione che i cicloni arrivano effettivamente prima e in altre stagioni, sulla base di osservazioni che coprono un lungo periodo dagli anni '80 a oggi e che riguardano varie regioni del mondo.
Particolare attenzione è stata rivolta anche ai cicloni tropicali intensi, definiti come quelli che raggiungono un'intensità estrema di oltre 210 km/h, equivalente a un uragano di categoria 4 o 5 secondo la scala Saffir-Simpson. Lo studio ha preso in considerazione i cicloni nei mari del Pacifico settentrionale occidentale, del Pacifico settentrionale orientale e dell'Atlantico settentrionale nell'emisfero settentrionale, nonché nell'Oceano Indiano meridionale e nel Pacifico meridionale nell'emisfero meridionale. Nel complesso, l'analisi ha mostrato un cambiamento significativo nel periodo di occorrenza.
Oltre a verificare l'insorgenza precoce di cicloni tropicali intensi, lo studio ha anche evidenziato il verificarsi di eventi di rapida intensificazione, in cui i cicloni guadagnano almeno 64 km/h di intensità in un periodo di 24 ore. Questi eventi di rapida intensificazione sono stati collegati a fattori ambientali, come le elevate temperature della superficie del mare e il cambiamento dei modelli di vento, il che sottolinea ulteriormente il ruolo del riscaldamento degli oceani nello sviluppo dei cicloni.