La Groenlandia si trasforma: assomiglia sempre più alla terra che videro i Vichinghi più di mille anni fa
I ghiacci continentali della Groenlandia si stanno sciogliendo rapidamente, lasciando posto alla vegetazione, raddoppiata negli ultimi trent’anni. Di questo passo forse vedremo questa regione così come la videro i Vichinghi più di 1000 anni fa.
Non tutti sanno che il colore verde in olandese si scrive “groen” e che pertanto “Groenlandia” significa letteralmente “terra verde”. Più avvantaggiati sono i popoli di lingua inglese che hanno sempre chiamato questa terra “Greenland”.
Sebbene oggi la si conosca come una terra coperta dai ghiacci, parte integrante dell’Artico, tuttavia, i Vichinghi la chiamarono “Terra verde” quando ne iniziarono la colonizzazione agli inizi dell’anno 1000. Oggi, l’aspetto di questa terra sta rapidamente cambiando, ritornando ad essere sempre più verde e simile a come lo era allora, più di mille anni fa.
La colonizzazione vichinga
Ricordiamo che l’Artico è costituito da acque (le acque del Mar Glaciale Artico) circondate da terre, le più settentrionali dei continenti Asia (Siberia settentrionale), America (Alaska e Yukon) ed Europa (Groenlandia e Islanda).
Mentre la calotta polare artica è soggetta a scioglimento stagionale - ha minima estensione in estate (boreale) e massima in inverno (polare), le terre dell’Artico sono perennemente coperte di ghiaccio…o almeno lo erano una volta.
Gli storici ci raccontano del vichingo Erik “il Rosso” che nell’anno 985 colonizzò le regioni meridionali della Groenlandia.
I vichinghi rimasero in Groenlandia per circa 4 secoli. Poi, furono costretti a lasciarla. Si fanno due diverse ipotesi sulla causa di questo abbandono.
Inizialmente, si pensava che la causa fosse la “piccola era glaciale”, cioè un periodo durante il medioevo di temperature significativamente più basse. Questo cambiamento climatico avrebbe resa la Groenlandia poco adatta alla vita, da cui l'abbandono.
Più recentemente, uno studio del 2022, basato su stime indirette delle temperature sulla base dei carotaggi, suggerisce che la cause dell’abbandono furono prolungati periodi di siccità che resero sempre più scarso il foraggio per gli allevamenti dei Vichinghi e quindi li spinsero ad abbandonare quel territorio.
La storia più antica
La copertura di ghiacci della Groenlandia è variata nella storia seguendo i cicli delle ere glaciali. L'attuale era interglaciale, iniziata circa 10 mila anni fa, segue l'ultima era glaciale, durata circa 100 mila anni, tra circa 110 mila e 12 mila anni fa.
Tuttavia, per trovare la Groenlandia priva di ghiacci e coperta di foreste dobbiamo andare più indietro tra i 450000 e gli 800000 anni fa. Studi basati sui carotaggi hanno mostrato come nel citato periodo, durante i periodi interglaciali, la Groenlandia arrivasse ad essere ricca di vegetazione.
Nel periodo più recente, sembra che l’ultima volta che la Groenlandia sia stata una terra verde, coperta di vegetazione, sia proprio tra il 900 ed il 1300 d.C, durante il periodo della colonizzazione vichinga.
Questo periodo viene chiamato “Medieval Warm Period”, cioè periodo medievale caldo. Si trattò di un periodo di anomalia climatica, con temperature maggiori della media, ma su piccola scala spaziale, che interessò regioni diverse (ma non tutte) ed in misura diversa.
Questo periodo fu seguito da un’altra anomalia climatica, la Piccola Era Glaciale, con temperature inferiori alla media. Gli effetti di quest'ultima anomalia furono più significativi, interessando quasi tutte le regioni dalle alte fino a medie latitudini (Italia settentrionale compresa).
Cosa sta succedendo negli ultimi anni
Un recente studio, condotto da Michael Grimes e collaboratori, pubblicato agli inizi del 2024 sulla rivista Nature (nella sezione Nature Reports), mostra come a causa del rapido scioglimento dei ghiacciai, in meno di 30 anni la vegetazione in Groenlandia sia raddoppiata, in termini di estensione superficiale.
Questi cambiamenti sono associati al riscaldamento globale. Tuttavia, non tanto legati ad un aumento della temperatura media, come spiegano i ricercatori, ma ad un aumento del numero medio di giorni in cui la temperatura rimane sopra i 6 gradi Celsius. Si tratta di un valore trovato essere particolarmente critico per lo scioglimento dei ghiacci. Il numero di giorni con temperature superiori ai 6 0C negli ultimi anni è sensibilmente maggiore rispetto a trent’anni fa.
Tuttavia, i ricercatori nel solo studio puntualizzano come i loro risultati non siano generalizzabili, ma che abbiano validità limitata alle regioni da loro studiate della Groenlandia.
Questo cambiamento, che da una parte potrebbe essere visto positivamente come “il verde domina finalmente sulla distesa ghiacciata” ha profonde conseguenze per i'intero sistema climatico terrestre.
Si hanno effetti sull’albedo della superficie terrestre. Il terreno coperto di vegetazione assorbe molta più energia solare di un terreno ghiacciato, per cui la sua temperatura aumenta più rapidamente (accelerando ulteriormente lo scioglimento dei ghiacci).
Ma vi sono conseguenze anche sul fronte delle emissioni di gas serra, specialmente il metano che viene liberato in atmosfera dai processi di decomposizione organica che fino ad ora erano rimasti "congelati". Infine, ma non da meno è l’effetto dell’immissione di acqua dolce da scioglimento in mare, la quale contribuisce a diminuirne la salinità, con effetti negativi sulla circolazione oceanica.
Cause e conseguenze del re-inverdimento fanno della Groenlandia un "sorvegliato speciale."