Grazie ad un potentissimo supercomputer è stata creata la più grande simulazione dell’universo
L’utilizzo di supercomputer exascale sta rivoluzionando il mondo dell’informatica e più in generale della scienza. Grazie alla loro potenza di calcolo sono in grado di offrirci risultati fino ad ora inimmaginabili.
Con il progresso tecnologico degli ultimi decenni la ricerca scientifica sta facendo passi da gigante e proprio a tal proposito di recente è stata creata la simulazione astrofisica dell’universo più grande mai realizzata.
Questo incredibile record è stato raggiunto dal supercomputer Frontier che si trova presso l’Oak Ridge National Laboratory nel Tennessee, negli Stati Uniti. Infatti gli scienziati del Dipartimento dell’Energia sono stati in grado di simulare l’universo su una scala senza precedenti, con dimensioni che corrispondono ai più grandi sondaggi condotti dai più potenti telescopi e osservatori.
Il supercomputer Frontier è il secondo supercomputer più potente al mondo, dopo essere stato superato da El Capitan a novembre del 2024. Si tratta di un computer exascale, ovvero in grado di eseguire almeno un calcolo exaflop in virgola mobile al secondo, ossia almeno 10¹⁸ operazioni in virgola mobile al secondo che corrispondono ad addirittura un miliardo di miliardi di calcoli al secondo, un numero stratosferico.
La più grande simulazione astrofisica di sempre
Quindi, pur non essendo più il supercomputer più veloce al mondo, continua a battere record e a farci fare passi importanti in ambito scientifico. La simulazione prodotta da Frontier copre un volume dell’universo di 10 miliardi di anni luce e incorpora modelli fisici dettagliati sulla materia oscura, sull’energia oscura, sulle dinamiche dei gas, sulla formazione stellare e sulla crescita dei buchi neri.
A tal proposito è proprio Salman Habib, direttore della divisione di Scienze Computazionali all’Argonne e leader del progetto ad aver spiegato:
Grazie a questa simulazione macroscopica i ricercatori sperano di giungere a nuove intuizioni sui processi fondamentali dell’universo, come la formazione delle galassie e l’evoluzione della struttura su larga scala dell’universo.
Frontier ha elaborato una simulazione cosmologica idrodinamica che combina la cosmologia con l’idrodinamica, consentendo agli astronomi di esaminare le complesse interazioni tra la gravità e alcuni processi come la dinamica dei gas che hanno plasmato e continuano a plasmare il nostro universo.
Frontier e il progresso in vari campi scientifici
L’impatto energetico di queste simulazioni è tutt’altro che trascurabile, richiedono infatti una quantità di energia impressionante, ma anche i risultati poi ottenuti sono altrettanto strabilianti.
A parte questo incredibile record Frontiers è stato utilizzato anche in ambiti diversi da quello astrofisico. A giugno infatti è stato utilizzato per simulare un sistema composto da 466 miliardi di atomi in un modello di acqua, aprendo la strada a future simulazioni di cellule viventi.
Il potenziale di Frontier sembra quasi infinito e, pur non essendo più il supercomputer più potente al mondo, il suo contributo in ambito scientifico rimane significativo e potrebbe portare progressi inimmaginabili in campi come la fissione e la fusione nucleare, la trasmissione di energia su larga scala, la mitigazione del cambiamento climatico, lo sviluppo di nuovi materiali, la modellazione di malattie e lo sviluppo di farmaci.