Grandinate sempre più estreme in Italia e in Europa, ecco l'impatto che avrà il cambiamento climatico

Tutto questo sembrerebbe aumentare in presenza di un clima più caldo, perciò con il cambiamento climatico avremo più umidità disponibile nell’atmosfera con conseguente maggiore instabilità atmosferica, quindi in sostanza si prevede una tendenza all’aumento di temporali grandinigeni.

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Tutto questo sembrerebbe aumentare in presenza di un clima più caldo, perciò con il cambiamento climatico avremo più umidità disponibile nell’atmosfera con conseguente maggiore instabilità atmosferica, quindi in sostanza si prevede una tendenza all’aumento di temporali grandinigeni.

Ormai gli eventi grandinigeni estremi stanno divenendo la normalità in Europa, durante la stagione estiva. E non solo nelle solite aree, già particolarmente esposte al fenomeno, vedi in Italia la Pianura Padana.

Ad evidenziarlo sono nuovi studi scientifici che dimostrano come ormai non si tratti più di un trend, scollegato al cambiamento climatico. Ormai è ben evidente come il cambiamento climatico ha un impatto sugli eventi grandinigeni estremi.

A proposito di cambiamento climatico

Il dottor Raupach del Centro di ricerca sui cambiamenti climatici dell’UNSW Sydney afferma che mirate ricerche si stanno concentrando sulla tendenza degli “ingredienti” atmosferici, in parte già visti, che danno origine a grandine di dimensioni medio-grandi.

Questi sono l’atmosfera instabile, caldo e umido al suolo, innalzamento del limite di fusione dei chicchi di grandine e il wind shear verticale (variazione in velocità e direzione del vento man mano che si sale di quota).

Tutto questo sembrerebbe aumentare in presenza di un clima più caldo, perciò con il cambiamento climatico avremo più umidità disponibile nell’atmosfera con conseguente maggiore instabilità atmosferica, quindi in sostanza si prevede una tendenza all’aumento di temporali grandinigeni.

Le evidenze degli studi

I vari studi convergono nel ritenere che la grandine dovrebbe essere, quando si verifica, più intensa del passato perché ci sarà più instabilità nell’atmosfera che può portare alla formazione di chicchi molto più grandi.

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Gli effetti di una devastante grandinata su un'auto posteggiata all'aperto.

La revisione internazionale su tali tematiche guidata da ricercatori dell’UNSW Sydney afferma che l’intensità della grandine può aumentare nella maggior parte delle regioni del mondo, particolarmente in Australia e in Europa, continenti che si prevede subiranno più tempeste di grandine a causa del global warming.

Le osservazioni dei cambiamenti già in atto e dei modelli climatici ha portato i ricercatori a concludere che le grandinate diventeranno più frequenti in Australia e in Europa, ma ci sarà una diminuzione in Asia orientale e Nord America.

Il riscaldamento globale e la grandine grossa

Il cambiamento climatico e il riscaldamento globale modificano la temperatura e la quantità di vapore acqueo che aumentano progressivamente. Una massa d’aria più calda può trattenere più vapore acqueo, quindi temperature più elevate significano anche maggior acqua evaporata dalla superficie terrestre o dall’oceano, e immessa come vapore acqueo in atmosfera.

Ciò lascia presagire anche un aumento delle forti piogge e temporali più estremi e violenti, come del resto abbiamo osservato pure da noi in Italia. L’ultimo evento di qualche giorno fa, quando il passaggio di una “supercella temporalesca” (nata sul Piemonte) ha prodotto una grossa grandinata, con chicchi di grandine fino a 10 cm di diametro.

Aumentano le grandinate di grosse dimensioni

Uno dei motivi è che l’altezza alla quale i chicchi di grandine nella loro caduta iniziano a fondersi aumenterà di quota. Quindi i piccoli chicchi di grandine si fonderanno in pioggia ancor prima di toccare il suolo, anche perché hanno velocità sui 30-35 km/h e ci mettono più tempo ad attraversare gli strati caldi.

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I chicchi più grossi passando troppo rapidamente attraversando lo strato d’aria calda, rimarranno quasi intatti, arrivando al suolo con tutte le conseguenze e i danni del caso.

I chicchi più grossi, invece, passando troppo rapidamente attraversando la zona calda, rimarranno quasi intatti, arrivando al suolo con tutte le conseguenze e i danni del caso. Inoltre, la maggiore umidità all’interno dei cumulonembi favorirà una maggiore crescita delle dimensioni del chicco piccolo (detto anche embrione), attraverso la cosiddetta “crescita umida”.

Nella crescita umida molte goccioline di acqua sopraffusa entrano in contatto con il chicco di grandine (detto anche embrione) solidificandosi su di esso. Le goccioline liquide solidificano rilasciano una certa quantità di calore latente di solidificazione, il quale riscalda il chicco di grandine che a sua volta si riveste di uno strato trasparente.

Oggi, nonostante i grandi progressi tecnologici, l’unica possibilità di prevenzione attiva al momento di tale meteora è la radarmeteorologia tramite il nowcasting o previsione a breve che individua entro circa mezz’ora la possibilità di caduta della grandine in una certa zona.