Gli scienziati dimostrano che sulla Luna è possibile costruire strade utilizzando la luce
Utilizzando laser ad alta potenza sulla Terra, gli scienziati hanno dimostrato come la concentrazione della luce potrebbe sciogliere la superficie lunare per creare strade e piattaforme di atterraggio.
Potrebbe sembrare uscito da una storia di fantascienza, ma sono state effettuate esplorazioni per stabilire una presenza umana sulla Luna, dove l'introduzione di strade potrebbe essere vitale.
Attraverso il progetto Artemis, la NASA sta studiando la Luna per esplorare modi di vivere e lavorare su un altro mondo, mentre l'organizzazione si prepara per le missioni umane su Marte. Parte dei loro piani per una presenza lunare duratura includono anche un campo base lunare.
Blocchi stradali all'esplorazione lunare
La polvere lunare causa problemi di movimento ai rover lunari, poiché può fluttuare in giro se disturbata e danneggiare le apparecchiature. Questo è un grosso ostacolo per i sistemi di veicoli da esplorazione nelle missioni lunari. Se si potessero introdurre strade o piattaforme lunari, si potrebbe ridurre al minimo il problema della polvere per i veicoli e consentire meglio il trasporto sulla Luna.
Per creare tale infrastruttura, gli approcci sostenibili sarebbero i migliori, come le tecniche di utilizzo delle risorse in situ, in cui vengono utilizzate le risorse esistenti in loco. Trasportare materiali per la costruzione dalla Terra sarebbe sia impegnativo che costoso, quindi riutilizzare i materiali sulla Luna sarebbe l’ideale.
Questo è il motivo per cui i ricercatori hanno riportato una prova di concetto in Scientific Reports che mostra che la concentrazione della luce potrebbe creare strade asfaltate e piattaforme di atterraggio per sciogliere la roccia lunare in una sostanza più solidificata. Suggeriscono che le dimensioni relativamente ridotte dell’attrezzatura necessaria potrebbero essere vantaggiose per le future missioni lunari.
Metodi ad alta intensità
Per dimostrare se il metodo è fattibile, gli scienziati hanno condotto esperimenti sulla Terra utilizzando un sostituto della polvere lunare e laser invece della luce concentrata. Potrebbero essere necessari ulteriori lavori per migliorare il processo, ma potrebbe ancora essere potenzialmente replicato sulla Luna, suggeriscono.
Nella squadra, Juan-Carlos Ginés-Palomares, Jens Günster e Miranda Fateri, hanno fuso un sostituto del suolo lunare chiamato EAC-1A, che è a grana fine. Utilizzando un laser ad anidride carbonica ad alta potenza, hanno simulato il modo in cui la polvere lunare potrebbe essere fusa in un solido attraverso la radiazione solare focalizzata sulla Luna.
Per capirlo, hanno sperimentato raggi laser di varia intensità e lunghezza. Hanno scoperto che l’incrocio o la sovrapposizione del percorso del raggio portava al tracciamento. Dopo aver provato diversi approcci, hanno trovato una strategia che funzionava utilizzando un raggio laser con un diametro di 45 millimetri per creare forme geometriche triangolari, di circa 250 millimetri di dimensione. Queste forme potrebbero essere interconnesse per creare ampie superfici per piattaforme di atterraggio o strade.
Per dimostrare se funziona davvero sulla Luna, il prossimo passo potrebbe essere quello di portare sulla Luna una lente di circa 2,37 metri quadrati, da utilizzare per concentrare la luce solare, invece di usare un laser.
È un momento affascinante per osservare gli sviluppi tecnologici qui sulla Terra che un giorno potrebbero aiutare nelle future missioni spaziali, poiché l’esplorazione spaziale continua ad espandere le sue frontiere. Una base stabilita sulla Luna con strade può diventare un potente trampolino di lancio verso altri mondi come Marte.