Gli scienziati dichiarano estinto il chiurlo dal becco sottile: è la seconda specie di uccello che scompare in Europa
L’estinzione del chiurlo dal becco sottile non è un evento isolato, ma un sintomo di una crisi più ampia che minaccia la biodiversità europea, pronta ad avere ripercussioni anche sulle attività degli esseri umani.

Il chiurlo dal becco sottile (Numenius tenuirostris), noto anche come chiurlottello, è stato dichiarato estinto dagli scienziati. Questa triste notizia, confermata da un recente studio pubblicato sulla rivista Ibis, segna una perdita tragica per la biodiversità europea.
La sua estinzione non è solo un lutto per gli amanti della natura, ma un campanello d’allarme che risuona forte per l’intera Europa, evidenziando la fragilità degli ecosistemi e il ruolo cruciale che la biodiversità gioca per il benessere umano.
Una specie simbolo della natura migratoria
Il chiurlo dal becco sottile era un uccello migratore straordinario. Con il suo corpo snello, alto circa 40 centimetri, il collo chiaro e il caratteristico becco lungo e ricurvo, attraversava ogni anno migliaia di chilometri, nidificando nelle torbiere della Siberia occidentale e dell’Asia centrale per poi svernare nelle zone umide del Mediterraneo, tra cui l’Italia.

L’ultimo avvistamento confermato risale al 1995, nella laguna di Merja Zerga in Marocco, e da allora, nonostante gli sforzi di ornitologi e conservazionisti, non è più stato possibile rintracciarlo. La probabilità che la specie sia estinta è stimata al 96%, un dato che riflette l’esito di decenni di declino inarrestabile.
Le cause di un’estinzione annunciata
La scomparsa del chiurlottello non è avvenuta per caso, ma è il risultato di una combinazione letale di fattori, molti dei quali legati all’attività umana.
La distruzione degli habitat naturali è stata una delle cause principali, come l’espansione agricola e le bonifiche delle zone umide, sia nei siti di riproduzione che in quelli di svernamento, hanno privato l’uccello dei luoghi essenziali per nidificare e alimentarsi.
Con il rarefarsi della specie, la domanda di esemplari per collezioni private è cresciuta, accelerandone il declino. Inquinamento, cambiamenti climatici e la lentezza riproduttiva della specie hanno completato il quadro, rendendo impossibile un recupero della popolazione.
Un segnale di allarme per l’Europa
L’estinzione del chiurlo dal becco sottile non è un evento isolato, ma un sintomo di una crisi più ampia che minaccia la biodiversità europea. È la prima specie di uccello migratore dichiarata estinta nel continente e la seconda in assoluto in questo secolo, un dato che sottolinea l’accelerazione delle perdite faunistiche.
Il chiurlo dal becco sottile dichiarato estinto: lultimo avvistamento alla metà degli anni 90 https://t.co/V0dTc2Pc2a pic.twitter.com/wau3EvYFcY
— GreenMe (@greenMe_it) December 24, 2024
Gli uccelli migratori come il chiurlottello sono indicatori preziosi della salute degli ecosistemi: la loro capacità di collegare nazioni e continenti attraverso le rotte migratorie li rende sentinelle di cambiamenti ambientali su scala globale.
Questo evento è particolarmente allarmante per l’Europa perché dimostra che anche un continente ricco di risorse e conoscenze scientifiche non è immune dalla perdita di biodiversità.
La Lista Rossa dell’IUCN ha recentemente elevato il livello di minaccia per altre 16 specie di uccelli migratori costieri, un monito che il chiurlottello potrebbe essere solo il primo di una lunga serie.
L’importanza della biodiversità per noi umani
La ricchezza di biodiversità non è un lusso, ma una necessità vitale per l’umanità. Gli ecosistemi sani, di cui gli uccelli come il chiurlo sono parte integrante, forniscono servizi fondamentali: regolano il clima, purificano l’acqua, impollinano le colture e mantengono il suolo fertile.

La perdita di una singola specie può innescare effetti a cascata, destabilizzando intere reti ecologiche. Ad esempio, il chiurlottello, nutrendosi di invertebrati nelle zone umide, contribuiva al controllo delle popolazioni di questi organismi, aiutando a preservare l’equilibrio degli habitat costieri.
Inoltre, la biodiversità ha un valore culturale e spirituale inestimabile. Il canto del chiurlo, un tempo familiare nelle paludi e lungo le coste, era parte del patrimonio naturale europeo.
Perdere queste voci significa impoverire la nostra connessione con la natura, un legame che influisce sulla nostra salute mentale e sul senso di appartenenza al mondo.