Gli effetti del cambiamento climatico e dei terremoti sul patrimonio archeologico peruviano: lo studio dell'INGV
L'INGV all’avanguardia nello studio degli effetti del cambiamento climatico e dei terremoti sul patrimonio archeologico peruviano. I dettagli nell'articolo.
Con il progetto HUACAS, un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale italiano di Geofisica e Vulcanologia (INGV) collabora con i principali musei e siti archeologici del Perù, afferenti al Ministerio de Cultura del Perú per valutare gli effetti di fenomeni naturali disastrosi (come terremoti e inondazioni legate a El Niño) e delle attività umane (occupazione dei siti, scavi illegali, asportazione di materiali) sul patrimonio archeologico peruviano, utilizzando approcci all’avanguardia.
“Il progetto”, spiega Maria Ilaria Pannaccione Apa, direttrice della Missione e ricercatrice dell’INGV, “prevede la valutazione degli effetti di eventi naturali e azioni antropiche sul patrimonio archeologico e storico del Perù, in particolare sulle strutture architettoniche presenti lungo la fascia costiera andina".
"Questi siti archeologici di importanza mondiale, riconosciuti dall’UNESCO e dal World Monuments Watch - spiega Pannaccione - sono costruiti con materiali estremamente vulnerabili come gli adobes, mattoni di argilla, sabbia e paglia. Tali materiali sono sensibili a piogge, inondazioni, forti venti, escursioni termiche e terremoti.
Il progetto HUACAS integra monitoraggio, valutazione della vulnerabilità e studio degli effetti di futuri episodi distruttivi attraverso un approccio multidisciplinare che include tecniche avanzate di telerilevamento, modellazione climatica e intelligenza artificiale”.
Il progetto HUACAS
Il progetto HUACAS, supportato dall’INGV e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, coinvolge ricercatori italiani, archeologi peruviani e dell’Università di Venezia.
Guido Ventura, ricercatore dell’INGV e responsabile scientifico del progetto, spiega: “Utilizziamo dati di telerilevamento remoto per creare modelli digitali dei siti archeologici. Questi modelli permettono di estrarre parametri morfometrici che, uniti a dati climatici, ci consentono di produrre mappe di vulnerabilità. Grazie all’intelligenza artificiale, possiamo sviluppare mappe previsionali dei potenziali danni nei prossimi decenni, fornendo indicazioni fondamentali per proteggere i siti. L’approccio è applicabile a qualsiasi sito archeologico e anche alla valutazione dei danni a costruzioni moderne compromesse da eventi naturali come terremoti, frane o azioni belliche”.
HUACAS rappresenta un modello di eccellenza nel campo della cooperazione internazionale e della ricerca scientifica, coniugando innovazione tecnologica e tutela del patrimonio culturale mondiale.
Riferimenti allo studio
Magnini, L.; The Architectural Layout and Degree of Preservation of the Sanctuary of Pachacamac Archaeological Complex (2nd to 16th Centuries AD, Peru) from the Morphometric Analysis of Orthophotogrammetric Data. Remote Sens. 2025, 17, 67. https://doi.org/10.3390/rs17010067