Gli antichi la consideravano la pianta della longevità: alla scoperta del fico
Fin dai tempi antichi il fico era considerato l'albero dell'immortalità, la fecondità e l'abbondanza. Nell'antico Egitto era simbolo di conoscenza dei misteri. In alcune regioni dell'Asia è ancora oggi simbolo di fertilità maschile, della potenza della vita e sede degli spiriti elementari.
Fin dai tempi antichi il fico era considerato l'albero dell'immortalità, la fecondità e l'abbondanza. Nell'antico Egitto era simbolo di conoscenza dei misteri. In alcune regioni dell'Asia è ancora oggi simbolo di fertilità maschile, della potenza della vita e sede degli spiriti elementari. Per i romani il fico era una pianta considerata sacra, al pari di ulivo e vite.
Oggi questa pianta rappresenta uno dei simboli dell’area mediterranea. Eppure il fico è originario del Medio Oriente, dall’area fra Turchia, Siria e Arabia Saudita. Poi si diffuse in tutta la zona del Mar Mediterraneo, colonizzando anche l’Italia, in modo particolare le coste meridionali.
Alcune caratteristiche su questa pianta
Il fico è caratterizzato da un tronco molto robusto e da una corteccia liscia. L’albero quando raggiunge la maturità può superare pure i 10 metri di altezza.
I rami sono deboli, con gemme terminali di forma appuntita portanti foglie rugose. Data l’origine mediorientale questa essenza resiste ai climi molto aridi. Questo è uno dei motivi della sua larga diffusione nella parte meridionale del Mediterraneo.
Al contrario mal sopporta il freddo, in particolare temperature al di sotto dei -8°C, e i terreni molto umidi e pesanti. Anche i suoi frutti sono vulnerabili all’umidità: valori troppo elevati possono favorire una caduta precoce, durante la fase di maturazione. Nonostante ciò ha ottime capacità di adattamento a varie condizioni climatiche, a differenza di tante altre piante.
Nel mondo sono presenti svariate specie
Sono tante le specie e sottospecie di fico che negli ultimi decenni si sono diffuse nel mondo. L’estrema variabilità della specie e della sua coltivazione ha dato origine a tante forme.
Le popolazioni locali hanno raccolto i frutti di questa diversità, hanno dato nomi diversi, con una differenziazione sulle caratteristiche del frutto e della pianta, sulle qualità organolettiche e sul periodo di maturazione.
La diffusione degli ultimi anni
Negli ultimi anni si sta assistendo ad una progressiva ripresa del fico, non solo nelle regioni meridionali e fra Sardegna e Sicilia, ma anche in quelle regioni dove la specie è da sempre considerata parte integrante della tradizione agricola assieme ad altre piante che danno prodotti tipici del territorio.
A livello mondiale i principali paesi produttori di fichi sono la Turchia, l’Egitto, l’Iran, il Marocco, la Grecia, l’Algeria, la Spagna, gli Stati Uniti, la Siria, l’Italia e il Portogallo. La produzione italiana di fichi proviene per oltre il 97% dalle regioni meridionali come la Campania, la Calabria, la Puglia, la Sicilia e la Basilicata.
Le tre specie di fico presenti in Italia
Nel nostro Paese sostanzialmente troviamo ben 3 specie di fico, rispettivamente verdino, dottato e brogiotto. Il verdino è la specie maggiormente diffusa, con la classica buccia di colore verde e la polpa rossastra. Il sapore è molto dolce.
Il brogiotto, invece, presenta la caratteristica buccia scura, tendente al viola o al nero. Mentre, infine, il dottato è caratterizzato da una buccia verde chiaro. Generalmente i suoi frutti sono impiegati per ottenere i fichi secchi.