Anche il Giappone inserisce tra le sue priorità la rimozione dei detriti spaziali
Il problema relativo al costante aumento dei detriti spaziali riguarda tutti, ma soprattutto riguarda tutte quelle nazioni con missioni spaziali attive che per un motivo o per l’altro continuano ad incrementare la spazzatura spaziale.
Sempre più paesi stanno capendo l’importanza di una gestione dei rifiuti spaziali più consapevole.
Il costante aumento di questi detriti nell’orbita terrestre è un problema per tutti, sia per noi che viviamo sulla Terra e non abbiamo in programma viaggi spaziali, ma soprattutto per le strumentazioni presenti nello spazio attorno a noi.
Per questo motivo il Giappone ha avviato la missione Adras-J (Active Debris Removal by Astroscale-Japan) con l’obiettivo di identificare e avvicinare un vecchio detrito in orbita attorno al nostro pianeta da ben 15 anni.
Da dove proviene questo razzo?
Il 18 febbraio scorso è stato quindi lanciato il satellite giapponese Astroscale su un razzo Lab Electron. Il lancio è avvenuto dalla base di Mahia, in Nuova Zelanda.
Da allora Astroscale si è gradualmente avvicinato ad un segmento di un razzo dismesso lungo circa 11 metri e largo 4 metri, con una massa di ben 3 tonnellate.
Anche questo residuo di razzo è giapponese e proveniva dal veicolo di lancio H-IIA che nel 2009 aveva messo in orbita il satellite Gosat (Greenhouse gases Observing SATellite) della JAXA, un satellite con l’obiettivo di osservare e studiare i gas serra come la CO2.
Ovviamente questo non è l’unico detrito spaziale che vaga attorno al nostro pianeta, infatti l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha contato 2.220 corpi di razzi ancora in orbita.
Per effettuare il preciso avvicinamento il satellite intelligente Astroscale ha utilizzato telecamere e algoritmi che gli hanno permesso di avvicinarsi al frammento di razzo senza urtarlo, operazione nient’affatto scontata anche perché il detrito nel frattempo sta lentamente girando su sé stesso.
Nelle prossime settimane il satellite Adras-J continuerà a girare attorno al corpo del razzo cercando di catturare quante più immagini possibili per raccogliere ulteriori informazioni sul frammento, come condizioni sulla sua struttura, la sua velocità di rotazione e il suo asse di rotazione.
Seguiranno ulteriori missioni per catturare il frammento
Al momento quindi si limiterà ad osservare da molto vicino il razzo senza tuttavia entrarne direttamente in contatto, infatti Adras-J tenterà di rallentare la rotazione del razzo lanciandogli contro dei propulsori in direzione opposta al suo moto di rotazione.
Per quanto riguarda invece le future missioni di Astroscale queste punteranno ad avvicinarsi ancor di più fino ad afferrare il detrito tramite l’utilizzo di braccia robotiche.
Non solo il Giappone sta progettando missioni per recuperare e quindi ridurre la quantità di spazzatura spaziale presente nello spazio, sono molte infatti le agenzie spaziali che hanno sviluppato dei programmi ben strutturati e articolati per risolvere questo problema. Anche perché eventuali collisioni con rifiuti porterebbero alla produzione di ulteriori detriti e quindi una serie di collisioni a cascata.
C’è ancora molto da fare, ma sicuramente è ormai chiaro a tutti come questa sia una priorità per far sì che si continui ad esplorare lo spazio che ci circonda ma anche per mantenere alto e continuare a far crescere i collegamenti e le infrastrutture sul nostro pianeta.