Forti nevicate, gocce cremose o fiocchi coreografici? Alla scoperta dei termini usati per descrivere la neve

Come si descrive una nevicata: dalla neve fitta alle quote basse, esploriamo le definizioni scientifiche, le curiosità da appassionati e tutto quello che c’è da sapere sulle nevicate. Cosa sono splatter e gocce cremose?

Una fitta nevicata, con le auto che marciano prudenti nella neve. Il meteo appassionato scorge nel parabrezza dell'auto i primi sintomi del passaggio da pioggia a neve, mediante le gocce cremose e gli splatter.

Ad ogni irruzione fredda l’attesa per la neve è tanta e si scatena il toto nevicata: sarà intensa? E anche abbondante? E da che quota cadrà la neve?

La sfida moderna delle previsioni meteo è diventata sempre comunicativa piuttosto che scientifica. Trasformare l’uscita dei modelli, numerica e anche probabilistica, in termini percepibili dal pubblico è un aspetto fondamentale della stesura di bollettini e articoli previsionali.

I nomi dei fenomeni hanno precise definizioni da parte del WMO, ma i termini e aggettivi che descrivono le intensità dei fenomeni sono spesso vaghi e male interpretati.

Definizione di neve: cosa vuol dire “nevicata”?

L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) definisce la neve “precipitazione di cristalli di ghiaccio, isolati o attaccati insieme, che cadono da una nuvola”. Da questa definizione appare chiaro che una grandinata che imbianca non è una nevicata, e neanche la neve da nebbia, impropriamente detta neve chimica, in quanto non proviene da nubi.

il WMO definisce la neve “precipitazione di cristalli di ghiaccio, isolati o attaccati insieme, che cadono da una nuvola

Quanto a “nevicata”, la questione si fa più sfumata e soggetta a interpretazione, anche personale. In genere dovremmo parlare di “nevicata” quando la neve deposita al suolo imbiancandolo uniformemente. La comparsa di neve senza accumulo è spesso chiamata nel mondo meteo amatoriale “neve coreografica”.

Volendo si può chiamare "nevicata" anche la comparsa di qualche fiocco che non deposita, ma per essere più precisi, è bene che il meteorologo specifichi nel testo previsionale che si attende di una nevicata debole o senza accumulo.

Se invece ci si attende che la neve copra il suolo imbiancando il paesaggio, allora si dovrebbe parlare dia nevicata con accumulo.

Il limite delle nevicate: facciamo chiarezza su bassa quota

Come abbiamo descritto in altri articoli, la neve può cadere a quote di 200-300 metri al di sotto della quota dello zero termico, in certi casi anche fino a 800-1000 m. E’ questo il “limite delle nevicate” dove si trova precipitazione solo allo stato nevoso.

È d’uso comune descrivere la neve anche con termini come a quote alte o quote basse. Sulle “quote alte” il discorso cambia da Alpi ad Appennino. Sulle Alpi le quote alte possono essere i 2500 m circa, sopra ai passi alpini. Per l’Appennino, specie settentrionale, già 1800-2000 m sono quote alte in quanto sono poche le montagne che superano tale livello.

Quanto a quote basse, è un termine vago ma utile nei titoli per dare l’idea di quando nevica a quote prossime alla pianura, senza coinvolgerla salvo la comparsa di “neve coreografica”. Quote basse potrebbe intendersi insomma sopra i 200-300 m.

Debole, moderata, forte o abbondante?

Altri termini sono gli aggettivi debole moderata o forte, e abbondante, spesso usati come descrizione dell’intensità delle precipitazioni e l’accumulo.

Heavy snow, neve forte, nei messaggi aeroportuali METAR, con codice +SN, viene adottato dal tecnico meteorologo aeronautico quando la neve cade con un'intensità tale da ridurre significativamente la visibilità, inferiore a 600 metri. Se la visibilità è superiore a 600 metri ma inferiore a 1500 metri, la neve è considerata moderata (SN). Se la visibilità è superiore a 1500 metri, è definita neve debole (-SN).

Riguardo i depositi complessivi al suolo, i termini dipendono dalla climatologia del luogo. 5 cm a Roma sono già una nevicata consistente, sulle Alpi o in Appennino sotto ai 5 cm in 24 ore si considera invece di scarsa consistenza.

Neve con accumulo consistente o abbondante, è generalmente da intendere quella in cui il deposito in 24 ore supera i 10-15 cm in pianura al nord o i 30-50 cm in montagna.

Negli USA il National Weather Service (NWS) definisce una nevicata abbondante quando l’accumulo è di 6 pollici (15 cm) o più in 12 ore, oppure 8 pollici (20 cm) o più in 24 ore.

Gocce cremose, splatter e lampionismo

E qua sconfiniamo nel mondo meteo amatoriale, dove sono tanti gli appassionati che si entusiasmano della neve. Sono termini certo non scientifici ma curiosi e divertenti, di solito non riportati nei bollettini ufficiali.

Il parabrezza dell’auto in particolare è uno strumento, da usare con massima prudenza alla guida, meglio se l’appassionato sale come passeggero, per individuare i primi segnali del passaggio da pioggia a neve.

L’appassionato scorge così fra la pioggia le gocce d’acqua che sono in uno stato intermedio fra pioggia e neve, dette gocce cremose, che a volte si disfano in una sorta di blob nell’impatto col vetro, generando appunto gli splatter.

Il "lampionismo"

Infine il lampionismo, che, ricordiamo, è quella mania per cui gli appassionati meteo fissano di sera e notte un lampione o faro o luce, per scorgere se fra la pioggia compare la neve o per ammirare la nevicata nelle ore di buio.

A questo punto non resta che attendere la prima abbondante fitta nevicata, preceduta da gocce cremose e splatter e ammirata tutta notte col lampionismo!