Fashion e sostenibile: i nuovi tessuti realizzati con gli scarti delle patate stanno rivoluzionando il mondo della moda
Il filato contenente la parte della pianta di patata - che normalmente viene gettata via - potrebbe essere un'alternativa sostenibile al puro cotone e ridurre l'impronta ambientale dell'industria della moda.
L’industria della moda è stata a lungo messa in discussione per il suo impatto ambientale, in particolare per quanto riguarda l’uso dell’acqua, le emissioni di carbonio e la gestione dei rifiuti. Di fronte a questo problema, molti marchi internazionali stanno fissando nuovi standard in materia di moda sostenibile trasformando i rifiuti agricoli, in particolare i gambi e le foglie delle patate, in fibre ecologiche.
Ora, la start-up britannica Fibe ha creato con successo il primo filo al mondo generato dagli scarti della raccolta delle patate. Realizzati con i comuni macchinari di filatura tessile, l'azienda propone di sostituire i classici tessuti di cotone con questa alternativa più sostenibile per ridurre l'impatto ambientale della moda.
Tuberi per alimenti, steli per indumenti
Anche se tutti amiamo mangiare patatine fritte croccanti, le piante di patate sono spesso un grattacapo per gli agricoltori. I tuberi vengono raccolti e mangiati, ma la pianta fuori terra contiene un veleno molto tossico per il bestiame: la solanina. Pertanto, i campi con questa coltura non possono essere utilizzati per la riproduzione.
“Gli steli e le foglie in eccesso delle patate rappresentano la più grande materia prima agricola non sfruttata al mondo”, afferma la start-up. “Attualmente polverizzata e incenerita, questa materia organica inutilizzabile non può essere utilizzata per nutrire il bestiame o convertita in fertilizzante di qualità. Pertanto, 150 milioni di tonnellate di rifiuti vengono lasciati marcire senza alcun valore economico per l’agricoltore o per l’economia circolare”.
Il cotone, il poliestere e altri materiali di uso comune consumano enormi quantità di acqua e contribuiscono all’esaurimento delle risorse. L'estrazione e la preparazione delle fibre, infatti, rappresentano il 24% delle emissioni dell'industria dell'abbigliamento.
Con la sua tecnologia brevettata di estrazione di fibre e materie prime dai flussi di rifiuti, Fibe ha creato un materiale con il potenziale di utilizzare il 99,7% in meno di acqua e l’82% in meno di emissioni di carbonio, rendendolo un’alternativa eccezionalmente ecologica.
Riconoscimento dell'innovazione
L'impegno di Fibe a favore della sostenibilità e dell'innovazione è stato recentemente riconosciuto con il premio Manufacturing Futures 2024, un prestigioso riconoscimento che distingue le aziende che promuovono pratiche sostenibili nei loro settori.
Inoltre, Fibe ha attirato l’attenzione di diversi marchi leader della moda desiderosi di integrare queste pratiche nelle loro operazioni e di portarle sul mercato globale.
Il riconoscimento è la prova dell'approccio pionieristico di Fibe, che ha sviluppato un processo allineato agli obiettivi di sostenibilità globale. Convertendo i rifiuti in fibre pregiate, l'azienda non solo riduce al minimo il proprio impatto ambientale, ma stabilisce anche un nuovo standard nel settore tessile. Questo risultato rafforza Fibe come uno dei principali promotori di una moda più responsabile e sostenibile
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