I 3 fari più pericolosi e spaventosi del mondo
Il loro ruolo è essenziale per la pesca in mare, ma ci sono momenti in cui la loro presenza comporta anche dei rischi. Esaminiamo la top 3 dei fari più pericolosi e sorprendenti del mondo con immagini scioccanti.
I fari, muse ispiratrici di tanti artisti. Musicisti, scrittori, pittori hanno visto (e vedono) ispirazione in queste immense strutture luminose. Sono segni guida, forti, resistenti, alcuni antichissimi, molto solitari e spogli, ma di grande valore perché la loro presenza può fare la differenza tra la vita e la morte.
Anche se i moderni sistemi di navigazione satellitare, come il GPS, mettono a rischio il lavoro dei guardiani del faro, professione oggi in via di estinzione, essi sono ancora utili per la navigazione notturna, perché consentono di verificare il posizionamento della nave sulla carta nautica.
Queste grandi costruzioni a forma di torre sono dotate di un sistema di illuminazione composto da un faretto e da un meccanismo di rotazione, indispensabile per la navigazione notturna. Di solito si trovano su isolotti, su coste circondate da scogliere e agli ingressi dei porti.
I fari seguono un codice descrittivo basato su una sequenza temporale di luci detta 'caratteristica', che serve ad identificarli. In cima alla torre ci sono una o due lampade molto potenti. Nei fari marittimi, la lampada è dotata di lenti Fresnel il cui numero, larghezza, colore e separazione variano a seconda di ciascun faro. Quando la lampada frontale è in funzione al buio, la lampada emette fasci di luce attraverso lenti che ruotano di 360°.
Non solo avvertono i naviganti della vicinanza della riva, ma permettono anche di riconoscere dove si trovano sulla costa osservando gli intervalli e i colori dei fasci luminosi emessi.
A volte situate in paesaggi spettacolari con viste paradisiache, altre volte davanti ai mari più suggestivi del mondo. Esaminiamo i tre fari indicati come i più pericolosi e/o sorprendenti al mondo.
Faro della Jument
Situato in una delle regioni oceaniche più pericolose d'Europa, è uno dei fari più inospitali e pericolosi del pianeta. Questa torre è stata costruita sullo scoglio di La Jument, a 300 metri dalla costa sud-occidentale dell'isola di Ouessant, situata nel dipartimento della Finisterre, in Bretagna. Resiste alle tempeste con venti molto intensi che provocano onde alte decine di metri.
Il faro della Jument divenne molto popolare dopo una drammatica fotografia, scattata da Jean Guichard nel 1989. Il 21 dicembre di quell'anno, un sistema di bassa pressione proveniente dall'Irlanda generò onde alte fino a 30 metri, che si infrangerono contro il faro dove si trovava una persona in attesa di essere salvata.
Le onde inondarono i piani terra della torre e il suo unico abitante, Theodore Malgor, si rifugiò nella sala delle luci del faro, in attesa di essere salvato. Il fotografo Guichard, da un elicottero attorno al faro, uscì a scattare immagini impressionanti.
Sentendo le eliche di quell'elicottero, Theodore, credendo che fosse l'arrivo dei suoi soccorritori, si affrettò e scese all'ingresso del faro. In quello stesso momento, un'onda immensa si sollevò sul retro del faro. Guichard ha potuto immortalare quel momento con la sua macchina fotografica, e fortunatamente Theodore è riuscito a rientrare nel faro senza subire alcun incidente. Giorni dopo venne salvato.
Faro St. Joseph: 'la torre gelata'
Si trova alla foce del fiume St. Joseph, vicino al Tiscornia Park, sul frangiflutti nord del lago Michigan, USA. Ha due fari, uno esterno e uno interno, che sono stati costruiti più di un secolo fa.
Con un'altezza di soli 17,37 metri, si distingue per essere testimone di temporali invernali con venti gelidi che lo lasciano completamente ricoperto di ghiaccio, almeno una volta all'anno, quando le temperature raggiungono valori di -18 °C tra dicembre e febbraio. Grandi onde si infrangono contro il molo e i fari, creando e scolpendo formazioni di ghiaccio degne di una fiaba.
Faro di Mouro: il guerriero contro le onde
Questo faro si trova sull'isola di Mouro, all'ingresso della baia di Santander, in Cantabria, e venne messo in funzione per la prima volta il 15 febbraio 1860. Con un'altezza focale di 38,7 metri sul livello del mare, è alto 18,39 metri. Il suo profilo è simile ad altri fari di roccia che illuminano le coste inglesi, con una torre conica bianca.
Attualmente disabitato, i guardiani del faro vi rimasero fino al 1921, ma si decise di abbandonare la zona a causa dei numerosi temporali che si abbatterono sulla regione, che lasciavano i lavoratori in totale isolamento per lunghe giornate.
Nella sua storia da 'faro pericoloso', si ricordano alcuni episodi particolari. Ad esempio, la tempesta avvenuta nel 1865, che fece perdere la vita a uno dei guardiani del faro, travolto da un'onda gigantesca e spinto in mare. Un altro triste episodio accadde durante una forte tempesta di vento e onde nel 1896. Uno dei due guardiani del faro che vivevano sull'isola morì improvvisamente, e il suo compagno dovette convivere con il corpo per diversi giorni, finché la tempesta non passò e lui fu tratto in salvo.
Un fortissimo temporale nel febbraio del 1996 distrusse completamente l'impianto di illuminazione e il faro rimase per qualche tempo fuori servizio, poiché le avverse condizioni meteo-marine ne rendevano impossibile l'accesso per la riparazione.