Aurore boreali a Roma e telecomunicazioni al collasso: può succedere oggi?

Nel 1859 è avvenuta la tempesta geomagnetica più violenta mai osservata, chiamata evento di Carrington, mandò in tilt le comunicazioni globali. Cosa accadrebbe sulla Terra se si ripetesse nel mondo di oggi?

Sole
Corona solare con brillamenti ed espulsioni di massa coronale

La mattina del 1° settembre 1859, precisamente alle 11:18, il giovane astronomo inglese Richard Carrington stava osservando il Sole al telescopio per portare avanti i suoi studi sulle macchie solari quando all’improvviso vide due lampi, addirittura più luminosi del Sole stesso, provenire da un gruppo di macchie solari.

Un fenomeno mai osservato prima di allora

Carrington fu il primo essere umano ad osservare questo fenomeno, capì subito la straordinarietà di questo evento e documentò la sua osservazione con un diagramma molto preciso. Sono passati oltre 160 anni e oggi sappiamo che quei lampi che vide Carrington non erano altro che un flare, ovvero un brillamento, seguito da un’emissione di massa coronale (CME).

Cosa sono brillamenti ed emissioni di massa coronale?

I brillamenti e le espulsioni di massa coronale sono spesso associati tra di loro e dipendono direttamente dall’intensità dell’attività solare. Infatti i brillamenti si verificano quando l’energia del campo magnetico sulla superficie di una stella viene trasferita alle particelle cariche che compongono il plasma.

Queste particelle quindi si scaldano, vengono accelerate e lanciate nello spazio. In pratica una parte della corona solare, lo strato più esterno e caldo del Sole, viene espulsa generando un vento solare, ovvero un flusso di particelle cariche ad alta energia, di intensità più o meno alta.

Ad oggi si è stimato che durante l’evento di Carrington la velocità delle particelle del vento solare abbia superato i 2000 km/s (circa 8.500.000 km/h).

Che effetti provocò la tempesta geomagnetica?

Questa espulsione partì da una macchia solare geo-effettiva, ovvero rivolta verso la Terra, quindi dopo circa 17 ore e mezza il vento solare raggiunse il nostro pianeta. A partire dalla notte del 1° settembre e per le successive due o tre notti si formarono aurore anche a latitudini inusuali.

Numerosi giornali dell’epoca riportarono la notizia di aurore avvistate anche a Roma, in Giamaica, a Cuba e persino in Colombia, ossia praticamente all’equatore.

Numerosi giornali dell’epoca riportarono la notizia di aurore avvistate anche a Roma, in Giamaica, a Cuba e persino in Colombia, ossia praticamente all’equatore. L'intensa tempesta solare mandò inoltre completamente in tilt le linee telegrafiche sia in Europa che in Nord America, causando un blackout delle comunicazioni.

Ma le meravigliose aurore non furono l’unica conseguenza di questa intensa tempesta solare, infatti questa mandò completamente in tilt le linee telegrafiche sia in Europa che in Nord America, causando un blackout delle comunicazioni (ai tempi il telegrafo era l’unico mezzo di comunicazione) di ben 14 ore.

Questo perché le correnti elettriche generate dalla tempesta nella ionosfera vennero intercettate dai fili di rame dei telegrafi che si fusero rendendo impossibile il passaggio dei segnali.

tempesta geomagnetica
Gli effetti di una grande tempesta geomagnetica solare sarebbero molto importanti sulla Terra.

Che succederebbe se capitasse ai giorni nostri?

Secondo gli esperti dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), se un evento di tale portata accadesse ai giorni nostri i danni sarebbero incalcolabili. Le centrali elettriche verrebbero messe fuori uso con conseguenti blackout elettrici. Anche le comunicazioni radio e satellitari subirebbero grossi disturbi, con oltre il 50% della flotta satellitare ora in orbita completamente KO.

Se un evento di tale portata accadesse ai giorni nostri i danni sarebbero incalcolabili: le centrali elettriche verrebbero messe fuori uso con conseguenti blackout elettrici ed anche le comunicazioni radio e satellitari subirebbero grossi disturbi.

Per questo motivo gli scienziati di tutto il mondo stanno delineando dei piani di emergenza per tentare di far fronte alle conseguenze di una tempesta geomagnetica così forte.