Estate piovosa e tanti temporali sulle Alpi: colpa dei cambiamenti climatici? Ecco cosa sta succedendo
Caldo intenso al centro sud, afa in pianura padana, forti temporali sulle Alpi: è ormai un copione ricorrente nelle ultime estati. Ecco perché piove tanto nella catena Alpina proprio nei mesi di vacanze. C’entrano i cambiamenti climatici?
Bel tempo su quasi tutt’Italia, con formazione di nubi pomeridiane in montagna, associate a locali addensamenti con locali rovesci o brevi temporali, specie su Alpi e Prealpi. Non è la previsione odierna, ma questa frase è piuttosto ricorrente nei bollettini meteo estivi.
Il mese di giugno appena concluso, e anche la prima decade di luglio, hanno visto piogge molto abbondanti sulle Alpi, con diversi fenomeni di dissesto idrogeologico e anche alluvioni lampo, soprattutto nel settore nordovest.
Quali sono i motivi delle abbondanti piogge estive e frequenti temporali sulle Alpi?
La geografia e l’orografia
Latitudine, altitudine, esposizione: sono aspetti basilari per i punti che analizzeremo a seguire. In particolare questi fattori geografici influenzano direttamente la climatologia statistica e dinamica.
Questi fattori contribuiscono ad accentuare il sollevamento e raffreddamento delle masse d’aria provenienti per esempio dalla pianura padana o dalle grandi valli alpine, come Val d’Aosta, Valtellina, Val d’Adige. A questo contribuisce l'intenso irraggiamento solare durante i mesi estivi, che riscalda rapidamente il suolo alpino, contribuendo all'instabilità atmosferica.
Questi fattori sono del resto quelli che rendono stupende e turisticamente attrattive le Alpi, e che favoriscono attività come l’agricoltura di montagna e il pascolo.
Cosa dice la climatologia statistica
Se guardiamo ai numeri scopriamo che sulle Alpi la stagione più piovosa è proprio l’estate. Ne è anche ovviamente la più calda come temperature medie, ma se guardiamo alle precipitazioni e al numero di giorni con pioggia, troviamo che nei mesi estivi in molte zone alpine addirittura 2 giorni su tre sono caratterizzati da pioggia o rovesci.
A Cervinia (AO) per esempio il mese più piovoso dell’anno è luglio, con circa 180 mm di precipitazioni mensili, veramente tanta pioggia. A Madesimo in Lombardia agosto con 129 mm di precipitazioni e 20 giorni piovosi ha precipitazioni appena inferiori a maggio e novembre.
Se ci spostiamo in Alto Adige, per Corvara in Alta Badia luglio è il mese più piovoso, con 149 mm di pioggia in 12 giorni piovosi definiti come precipitazioni maggiori di 1 mm, che salgono a 20 se guardiamo i giorni con piogge misurabili. A seguire, agosto e giugno. Simile la situazione nelle altre note località e anche in Trentino.
La famosa località Cortina d’Ampezzo (BL) vede addirittura oltre 200 mm di pioggia in tutti i mesi estivi, con addirittura 25 giorni “bagnati” da piogge misurabili nel mese.
Può sorprendere che per opposto in tutte queste località i mesi più asciutti sono quelli invernali, ed in particolare gennaio e febbraio sono i mesi che sulle Alpi vedono le più scarse precipitazioni.
Gli aspetti meteo e sinottici
Due gli aspetti che concorrono alle abbondanti piogge estive alpine: l’instabilità convettiva e le perturbazioni atlantiche. In presenza di campi di alta pressione, sia di origine azzorriana che più di recente africana, si creano condizioni ideali per la convezione pomeridiana. L'aria calda e umida si solleva dai fondovalle per convezione con ulteriore accentuazione in vicinanza dei pendi, generando nubi cumuliformi nelle ore più calde. Spesso queste sfociano in brevi rovesci o anche temporali locali ma forti che scoppiano nel tardo pomeriggio o a sera.
Non da meno le espansioni dell’anticiclone africano. Spesso si estende fino al nord Italia, lasciando scorrere sulle Alpi correnti occidentali o sudoccidentali quando staziona una bassa pressione sul vicino Atlantico. In questa situazione, le Alpi occidentali e centrali sono sotto flussi da SW umidi e instabili, con forte contrasto termico fra Alpi e Italia centro meridionale.
E i cambiamenti climatici?
I fattori geografici, naturalmente, non cambiano e il regime di precipitazioni non sta cambiando in modo apprezzabile.
Il clima però si scalda, e aria più calda contiene il 7% in più di acqua precipitabile per ogni grado di aumento termico. In poche parole, quando piove può piovere più forte.
È ormai chiaro che l’anticiclone delle Azzorre non è più il nostro protagonista principale dell’estate, ora rimpiazzato da quello africano. Questa situazione comporta maggiori flussi da SW, che possono certo concorrere non solo al caldo ma anche a formare intensi temporali.
Studi recenti suggeriscono che le Alpi potrebbero vedere un aumento delle precipitazioni intense durante i mesi estivi, con conseguenze significative per il rischio di alluvioni e frane.
Ma quindi, pioverà tutta l’estate sulle Alpi?
Le Alpi devono la loro bellezza e il tanto verde proprio alle piogge e temporali estive, ma le belle giornate estive non mancano certo. Se vogliamo però giornate più stabili e idonee a escursioni e arrampicate, gli alpinisti sanno bene che la stagione migliore è fra metà settembre e inizio ottobre.
Le Alpi continueranno ad affascinarci con la loro bellezza, ma anche a sfidarci con la loro complessità meteorologica.