Esopianeti e ricerca di forme di vita extraterrestre
Man mano che la nostra civiltà evolve cresce sempre più il desiderio di trovare altri abitanti di questo immenso universo. La ricerca di altre forme di vita intelligenti ci spinge a cercare pianeti simili al nostro, i cosiddetti esopianeti. A che punto siamo?
Da sempre l’astronomia ha dei legami strettissimi con la filosofia. Fin dall’antichità il modo di interpretare l’universo e il comportamento dei corpi celesti che lo popolano è stato un chiaro riflesso della concezione che l’essere umano ha della vita stessa.
Inizialmente le civiltà più antiche adottavano un modello astronomico geocentrico, con la Terra al centro del sistema solare, finché questo sistema non fu sostituito nel 1543 dal sistema eliocentrico di Niccolò Copernico, il cosiddetto sistema copernicano.
Da allora è svanita la nostra concezione di essere al centro del cosmo ma è cresciuto sempre più il desiderio di non essere soli in questo immenso universo.
Il principio di mediocrità
Il “principio di mediocrità”, un’estensione del principio copernicano, è un enunciato con sviluppi sia nell’astronomia che nella filosofia della scienza e afferma che su scala cosmologica non ci sia nulla di speciale nella Terra e nell’Umanità.
Tra i maggiori sostenitori di questo principio c’è anche Frank Drake, ideatore della famosa equazione che porta appunto il suo nome (equazione di Drake), che tenta di assegnare un valore alla possibilità che ci siano forme di vita intelligente extraterrestre in grado di comunicare nella nostra galassia; e fondatore del SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), programma dedicato proprio alla ricerca di queste civiltà e di loro possibili segnali.
La nostra conoscenza però non è vasta come lo spazio che ci circonda e al momento quello che sappiamo con certezza è che sulla Terra ci sono state e ci sono condizioni idonee per lo sviluppo di forme di vita evolute. Vien da sé quindi la ricerca di pianeti simili al nostro che molto spesso coincide con la ricerca di mondi potenzialmente in grado di ospitare civiltà extraterrestri.
Al momento risultano conosciuti oltre 5.000 esopianeti distribuiti in quasi 4.000 diversi sistemi planetari, molti dei quali scoperti grazie alla missione Kepler, una missione spaziale della NASA facente parte del programma Discovery attiva dal 2009 al 2018. Teoricamente però solo nella nostra galassia potrebbero esserci oltre 6 miliardi di esopianeti come la nostra Terra.
Un pianeta extrasolare per essere considerato simile alla Terra deve essere roccioso con un diametro simile a quello terrestre, ma non esistono esopianeti solo di questo tipo, anzi la maggior parte dei pianeti individuati al momento sono giganti gassosi come Giove.
Abbiamo avuto segnali da questi pianeti?
Una volta individuato un esopianeta questo viene analizzato accuratamente per capire se è dotato di un’atmosfera e un campo magnetico, requisiti ritenuti fondamentali per lo sviluppo di forme di vita. Proprio durante questi ulteriori studi di recente è stato individuato un segnale radio ripetuto ed insolito probabilmente causato dal campo magnetico del sistema YZ Ceti.
Questo sistema è composto da un pianeta di dimensioni simili alla Terra ma purtroppo la sua orbita è troppo stretta, il pianeta è troppo vicino alla sua stella per poter sostenere la vita. Infatti un’altra condizione necessaria per lo sviluppo di forme di vita evolute è che il pianeta orbiti nella cosiddetta zona abitabile conservativa, ovvero quella regione di spazio attorno ad una stella dove le condizioni idonee e favorevoli per la vita (ossia la presenza di acqua liquida sulla superficie del pianeta) rimangono tali per lunghi periodi. Ovviamente il concetto di “condizioni favorevoli” è condizionato dalla nostra esperienza terrestre.
Al momento non abbiamo ancora scoperto un nostro gemello in cui sia effettivamente possibile lo sviluppo di forme di vita intelligenti ma grazie allo studio dei numerosi esopianeti scoperti finora la nostra ricerca si sta affinando sempre più, chissà se in un futuro prossimo non ci arrivi effettivamente un segnale inviato da una civiltà extraterrestre.