È estate, è normale che faccia caldo. Ma quanto e per quanto? La rana bollita e la climatologia di luglio e agosto
E’ estate ed è normale faccia caldo dicono alcuni. Niente di strano che il termometro superi qualche giorno i 30°C, ma i 35°C e i 40°C sono normali in Italia? Cerchiamo di puntualizzare la climatologia di luglio e agosto in alcune località italiane. E’ vero che luglio 1957 fu straordinariamente caldo?
E’ estate e deve fare caldo. Niente di strano secondo alcuni dunque che il termometro superi costantemente i 30°C, a volte i 35°C al nord ed anche i 40°C c’è chi ritiene che siano normali.Ma così non è.
Senz’altro è vero che in estate è lecito aspettarsi del caldo, tuttavia le cose vanno puntualizzate in base ai numeri e alle statistiche. Facciamo chiarezza sulla climatologia dei mesi di luglio e agosto in alcune località italiane.
E’ vero che il luglio 1957 fu eccezionalmente caldo?
Luglio 1957 viene citato da alcuni “meme” riportando copertine giornalistiche di allora, come estremamente caldo. Siamo andati a vedere, e quel mese ebbe in effetti una ondata di caldo intensa con punte di 36-38°C, fu però un’ondata breve, nella prima decade del mese, con la seconda e terza decade per opposto fresche e instabili.
Conti alla mano, luglio 1957 è stato superato dall’omolago mese del 2003, 2015, 2022 e 2023 e il mese nel complesso non figura in nessuna città fra i 10 più caldi.
Climatologia statistica: qualche numero
Trovare dati e statistiche climatiche complete è spesso un lavoro complesso nel panorama dispersivo della meteorologia italiana. Citiano qualche esempio. A Milano Linate la media della temperatura massima del periodo 1971-2000 era di 29.2°C, quella delle minime 18.0°C. I “giorni caldi” con temperatura massima oltre 30°C in media sono 14. Leggermente più bassa, di circa mezzo grado, la climatologia di agosto. Ora quando mancano 7 giorni a fine luglio 2024 se ne contano già 15 giorni caldi.
Su Firenze aeroporto la media delle massime di luglio è 31.9°C, il LAMMA servizio meteo regionale della Toscana indica che nel periodo 1971-2000 era 31.2°C ed evidenzia un vistoso aumento dei giorni con oltre 35°C.
Andando al centro sud, Roma Urbe, rappresentativa per la città, indica in 19°C la media delle minime e 32°C quella delle massime. 21/31°C i riferimenti di Napoli, 23/32°C a Palermo e 19/31°C a Cagliari.
In attesa dei dati complessivi del mese, si vede già che si in estate fa caldo, ma valori di 35/36°C al nord sono giù cinque gradi oltre la media, e i 40°C al sud non sono certo la normalità.
Uno sguardo alla scorsa estate
Anche lo scorso anno era ricorrente il tormentone “è estate, è normale che faccia caldo”. In attesa di numeri sull’estate in corso, diamo uno sguardo a come era andata l’estate 2023. Ci viene di aiuto la pubblicazione ISPRA “Rapporto sul clima in Italia del 2023”, spicca subito una frase.
Sempre a luglio 2023, l’Italia è stata colpita due intense ondate di calore, fin sulle Alpi: a Bolzano, il 22 luglio si registrò una temperatura massima di 39.0°C.
In Emilia-Romagna, luglio 2023 è risultato il quinto mese più caldo dal 1961. La Toscana ha registrato la quarta ondata di calore più lunga mai osservata dal 1955 tra l’8 e il 20 luglio, con un’anomalia termica media di +3.8°C rispetto alla climatologia storica.
In Sicilia, dal 9 al 25 luglio, un'ondata di caldo torrido ha visto temperature superiori a 40°C per un numero di giorni consecutivi senza precedenti. luglio 2023 è risultato il più caldo dall’inizio delle osservazioni nel 1921.
Estati sempre più calde: siamo la rana bollita?
Può essere piacevole da un lato un clima più caldo, ma solo entro certi limiti; la nostra società, l’agricoltura e non in ultimo la nostra salute sono tarate per un certo clima. Se le condizioni eccedono, nascono dei problemi.
Ad esempio l’aumento del caldo ha pesanti impatti pesanti sulla salute pubblica, sull’agricoltura, sui consumi energetici e sul rischio incendi boschivi. Da non scordare poi gli eventi meteo estremi: quando arrivano fronti freddi dopo lunghe ondate di caldo, i temporali sono più violenti.
Probablimente siamo così assuefatti alla "nuova normalità climatica" che ci stiamo comportando come la famosa parabola della rana bollita: "se butto una rana in una pentola con l'acqua bollente la rana salta fuori e si salva, ma se io metto la rana nella pentola e scaldo l'acqua poco alla volta la rana si lessa e muore."