È arrivata la conferma: le eclissi creano delle onde di gravità nell’atmosfera terrestre
Dopo aver teorizzato a lungo sulla capacità delle eclissi di produrre onde di gravità nella nostra atmosfera, finalmente è arrivata anche la conferma sperimentale, ottenuta durante l’eclissi solare anulare di ottobre 2023.
Le eclissi sono un fenomeno estremamente affascinante in grado di catturare l’attenzione sia degli addetti ai lavori, ovvero coloro che lavorano in questo campo della scienza, che semplici appassionati. Per anni gli scienziati hanno teorizzato un particolare effetto di questo evento ottico-astronomico con la nostra atmosfera terrestre: la formazione di onde di gravità.
Tuttavia, seppur a lungo previsto, fino ad ora non si erano mai ottenute prove concrete di queste onde di gravità nell’atmosfera terrestre causate da un’eclissi, ma grazie all’eclissi anulare di ottobre 2023 finalmente queste prove sono arrivate.
Queste evidenze sperimentali sono state ottenute nell’ambito del Nationwide Eclipse Ballooning Project (NEBP), sponsorizzato dalla NASA, in cui gruppi e vere e proprie squadre di studenti, sia universitari che delle scuole superiori, hanno contribuito lanciando palloni sonda meteorologici lungo il percorso dell’eclissi in diversi stati degli Stati Uniti.
Ma cosa sono i palloni sonda meteorologici?
I palloni sonda sono dei particolari palloni aerostatici con a bordo alcuni strumenti di misura meteorologici e un gps fondamentale per localizzare precisamente il punto in cui viene raccolto il dato. Solitamente si tratta di sensori in grado di misurare la pressione atmosferica, la temperatura e l’umidità dell’aria ma in questo caso erano presenti anche dei sensori in grado di valutare la velocità e la direzione del vento. Ovviamente il pallone raccoglie i dati man mano che aumenta di quota e nel frattempo trasmette i valori raccolti alle stazioni a terra.
Ad essere onesti questo non è stato il primo tentativo di questo tipo: già nel 2019 infatti una squadra del NEBP situata in Cile aveva raccolto dei dati promettenti. In questa occasione prima occasione però i palloni sonda sono stati lanciati ad intervalli orari e non avevano fornito abbastanza dettagli.
Si era tentato di replicare poi nel 2020 ma in Argentina erano presenti forti restrizioni legate al COVID-19 mentre in Cile ci fu una forte tempesta che impedì la raccolta dei dati.
Arriviamo quindi al 2023, alla spettacolare eclissi solare anulare del 14 ottobre in Nord America. Stavolta, memori degli “errori” commessi nelle precedenti occasioni, i ricercatori hanno valutato attentamente le località con il maggior potenziale di successo e hanno programmato i lanci dei palloni ogni 15 minuti invece che ogni ora.
Il sito che sembrava più promettente si trovava nella città di Moriarty, nel New Mexico, e proprio qui sono state inviate quattro squadre di studenti di scienze atmosferiche per il lancio dei palloni.
Un lavoro lungo e articolato
Il lavoro di raccolta dati è iniziato alle 10 del mattino del giorno prima dell’eclissi. Lavorando a turni gli studenti hanno lanciato i palloni sonda per tutto il giorno e la notte.
Ovviamente le radiosonde trasmettevano i dati grezzi che venivano raccolti e caricati dagli studenti su un server condiviso, per poi essere successivamente elaborati e analizzati per mesi.
Finalmente nella primavera di quest’anno è quindi arrivata la conferma: le eclissi sono in grado di generare increspature nell’atmosfera terrestre, le già citate onde di gravità atmosferica.
Questo risultato non solo è fondamentale perché ci aiuta a comprendere meglio come l’atmosfera reagisce ad importanti input esterni, come le eclissi, ma ci aiuta anche a sviluppare modelli climatici e meteorologici più efficienti facendo sì che si possano elaborare previsioni meteorologiche più accurate.