Dicembre, le storiche irruzioni di neve fra l’Immacolata e Santa Lucia: arriveranno nevicate in pianura quest'anno?

Nei primi due decenni del XXI secolo la neve in pianura arrivò spesso abbondante e con gran gelo fra il Ponte di Sant’Ambrogio e Santa Lucia. Ecco la meteostoria di alcuni bianchi inizi di dicembre. Quanto arriveranno freddo e neve in pianura?

Dicembre è il primo mese dell’inverno meteorologico, l’attesa per la neve in pianura è sempre grande e soprattutto la si attende per Natale. La neve a Natale però non è molto frequente, e spesso ha deluso le aspettative degli appassionati. In verità negli ultimi anni non di rado la neve si è fatta desiderare e ha tardato l’arrivo anche in montagna, Alpi comprese. Tuttavia la prima metà di dicembre ha spesso riservato bianche sorprese anche clamorose e abbondanti in pianura padana e in qualche caso perfino al centro. Una data in particolare segna spesso nevicate anche abbondanti o paralizzanti, Santa Lucia, il 13 dicembre, data di una storica tormenta.

Ecco alcune nevicate dicembrine che sebbene abbastanza recenti potremmo ormai chiamare da meteostoria.

13-15 dicembre 2012: neve diffusa al nordovest

Tralasciando le timide comparse degli ultimi anni e una nevicata in Emilia romagna nel 2018, è questa l’ultima importante nevicata diffusa della prima metà del mese di dicembre. A preparare il terreno a una importante nevicata su gran parte del nordovest fu una irruzione di aria fredda marittima artica che ebbe il culmine proprio il giorno dell’Immacolata, l’8 dicembre.

Dopo qualche giorno freddo ma secco, e una seconda irruzione il giorno 10, la svolta venne dall’Atlantico, con l’avanzare di una perturbazione preceduta da correnti più miti da W-SW. Si crearono le condizioni per una nevicata da “cuscino di aria fredda”, situazione che notoriamente favorisce Piemonte, Lombardia, Emilia occidentale, marginalmente il Veneto occidentale, mentre al nordest lo strato freddo durò poco. Il giorno più nevoso fui il 14, ben imbiancata e carica di disagi Milano, con una decina di centimetri, fino a 20-30 cm nelle pianure pedemontane lombarde e piemontesi. Neve abbondante naturalmente interessò le Alpi, mentre in pianura la sera del 14 e in pieno il giorno 15 la precipitazione passò a pioggia.

La storica nevicata del 17 dicembre 2010

Aria fredda irrompe sull’Italia proprio per Santa Lucia, quando un massimo anticiclonico di 1035 sulle isole britanniche si allunga verso le zone artiche mettendo in moto il fronte polare con la sua corrente a getto. Il 14-15 dicembre 2010 l’isoterma di -5°C a 850 hPa avvolge quasi tutt’Italia, fino alla Calabria e compresa buona parte della Sardegna, quella di -10°C tocca le Alpi.

Firenze con la neve come a dicembre 2010, evento raro, carico di disagi ma che rende incantevole questa meravigliosa città

Già in questa fase la neve fa comparse in pianura, ma la grande nevicata arriva il giorno 17, con un nuovo fronte polare associato a una gelida saccatura artica e con minimo secondario sul Mar Ligure. Il cuscino di aria fredda è così tenace da consentire la neve in gran parte della Toscana, inclusa Firenze dove la nevicata è di ben 20 cm, e sulle coste marchigiane.

Sulla pianura Padana la neve cade diffusa ovunque, perfino sulle coste Adriatiche regge il cuscino di aria fredda, tanto che l’immagine del satellite Terra-Modis della NASA del giorno 18 è di quelle storiche e rare con quasi l’intera pianura bianca, salvo il Piemonte occidentale in ombra pluviometrica. Mediamente caddero 10-20 cm di neve, non straordinari per il nord ma peculiari per le basse temperature e per la neve particolarmente farinosa.

Va da sé che la situazione causò pesanti disagi soprattutto nei trasporti, ma lo scenario fu incantevole e una nevicata così diffusa a dicembre e forse non solo non si è più vista da allora.

L’ondata di freddo e neve del dicembre 2009

Come si nota, il periodo 2009-2012 fu segnato dalle ultime vere intense e diffuse irruzioni freddi e nevicate dicembrine. Questa fase, che secondo alcuni scienziati fu uno dei primi segnali del fenomeno della “amplificazione artica” prese il via proprio a dicembre 2009, con la classica configurazione di un anticiclone di blocco a nord della Scozia, il fronte polare irrompe in particolare il giorno 16, quindi il 17 un vortice retrogrado porta sulle Alpi l’isoterma -10°C a 850 hPa.

Nevicate si estendono su quasi tutto il nord e anche buona parte del centro fra il 18 e il 19 dicembre 2009, accumulando 15-20 cm in Lombardia e Veneto, anche 20-30 cm in Emilia Romagna e 5-15 cm in buona parte della Toscana, inclusa Pisa. Solo qualche fiocco a Roma.

Dopo le gelide mattine del 19-20-21 dicembre, con minime anche di -12,-15°C al nord in pianura, -8,-10°C in Toscana e pesanti disagi ovunque, una nuova perturbazione avanza veloce dall’Atlantico.

L'immagine da satellite ad alta risoluzione del Satellite TERRA, sensore MODIS, del 18 dicembre 2010 mostra il centro nord bianco come di rado si vede. Immagine cortesia NASA.

Stavolta il cuscino freddo cede rapidamente in Toscana e al nordest, con risalita termica fusione della neve abbondante caduta in Appennino il risultato è prima un pesante gelicidio in Emilia Romagna poi grandi piene dei fiumi. La neve invece cade abbondante e pesante in Piemonte, Lombardia e fra Parma e Piacenza, fino a 30 cm fra Bergamo e Milano creano ulteriori disagi.

E quest’anno?

Abbiamo voluto farvi sognare con la meteostoria, vi lasciamo al sogno anche per il freddo e le nevicate dicembrine per l’anno in corso. Arriveranno aria gelida artica e neve in pianura? Consultate il nostri articoli previsionali e lo scoprirete!