COP29, gli scienziati sollecitano azioni urgenti per evitare gli impatti peggiori del cambiamento climatico
La COP29 è in pieno svolgimento e gli scienziati sollecitano azioni immediate per proteggersi dagli effetti più gravi dei cambiamenti climatici.
Il cambiamento climatico sta già influenzando la vita di milioni di persone, piante e altri animali in tutto il mondo. Le recenti inondazioni a Valencia, gli intensi uragani in America e il caldo estivo sempre più intenso sono solo alcuni degli eventi recenti che sono stati esacerbati dal cambiamento climatico. Attualmente si sta svolgendo a Baku, in Azerbaigian, la COP29, in mezzo a un fiume di polemiche dovute all'elevata dipendenza della nazione dalle esportazioni di combustibili fossili.
Gli scienziati stanno sollecitando un'azione immediata e significativa per ridurre le emissioni di gas serra e proteggere il nostro pianeta dai peggiori impatti del cambiamento climatico.
Cos'è la COP29?
COP sta per Conference of the Parties, un incontro di rappresentanti di quasi 200 paesi con l'obiettivo di accelerare l'azione per affrontare il cambiamento climatico. In questa 29a conferenza, i delegati dovrebbero anche fornire aggiornamenti sui piani d'azione previsti dall'accordo di Parigi, che dovrebbero essere presentati all'inizio dell'anno prossimo.
L'accordo di Parigi mira a limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, tuttavia si prevede che questa soglia verrà superata per la prima volta quest'anno, evidenziando l'urgente necessità di ridurre le emissioni e proteggere l'ambiente.
Le strategie nazionali sui cambiamenti climatici sono spesso guidate da report di grandi organizzazioni, come la World Meteorological Organisation. Questi report forniscono informazioni essenziali sugli impatti del riscaldamento globale sui nostri ecosistemi, nonché sulle implicazioni dell'inazione.
Le cause e le conseguenze del cambiamento climatico
Nel corso della storia della Terra, il clima è variato notevolmente. Sappiamo che una certa quantità di cambiamenti climatici si verifica a causa di processi naturali, tuttavia la scienza ha dimostrato più e più volte che l'attività umana è responsabile dell'attuale crisi climatica e della crisi correlata alla perdita di biodiversità.
La combustione di combustibili fossili emette gas serra, che rimangono intrappolati nell'atmosfera terrestre e causano cambiamenti climatici e riscaldamento globale. La vita sulla Terra dipende da condizioni specifiche, dalle colture che coltiviamo, alle piante, agli animali e ai funghi che regolano i nostri ecosistemi e mantengono il nostro pianeta sano.
Questo rapido aumento della temperatura non consente alla vita sulla Terra di adattarsi a nuove condizioni e ha già avuto un impatto importante sulla biodiversità e sugli eventi meteorologici estremi.
La doppie crisi, cambiamenti climatici e perdita di biodiversità, hanno effetti combinati l'una sull'altra. La diversità floreale, faunistica e fungina aiuta a regolare gli ecosistemi e il clima, eppure è minacciata dalle condizioni mutevoli. È fondamentale adottare un approccio olistico e basato sulle prove per affrontare contemporaneamente sia la crisi della perdita di biodiversità che i cambiamenti climatici al fine di proteggere il pianeta per le generazioni future.
Cosa succederà alla COP29?
Dopo una prima settimana piena di polemiche, dalla scelta della nazione ospitante all'arresto dei manifestanti per il clima, la seconda e ultima settimana della COP29 fornirà sicuramente molti spunti sui piani per affrontare la crisi climatica.
Tuttavia, ci sono state critiche su queste conferenze e domande su quanto effettivamente riescano a realizzare, in particolare con così pochi progressi compiuti verso gli accordi presi in precedenti conferenze, come l'accordo di Parigi. Sono urgentemente necessarie ulteriori azioni per compiere progressi significativi verso gli obiettivi climatici, adottando un approccio basato sulla scienza per proteggere il nostro pianeta dai peggiori impatti del cambiamento climatico.
Fonte della notizia:
State of Global Climate. 2024. World Meteorological Organisation