Come nascono i cicloni del Mar Mediterraneo? Ecco tutte le varie tipologie e le aree dove è più facile il loro sviluppo
Il Mediterraneo è un bacino semi-chiuso circondato da catene montuose significative (Alpi, Appennini, Atlante, Pirenei), che giocano un ruolo cruciale nello sviluppo di questi cicloni.

Le depressioni o cicloni extratropicali che si formano nel bacino del Mediterraneo rappresentano un fenomeno meteorologico di grande interesse per la loro complessità e il loro impatto sulle condizioni climatiche della regione.
Queste strutture cicloniche, spesso denominate "cicloni mediterranei", si sviluppano secondo schemi ben definiti, influenzati dall’orografia, dalle interazioni terra e mare, e dalla dinamica atmosferica su scala sinottica.
Ma come nascono i cicloni sul Mediterraneo?
Le depressioni mediterranee si originano frequentemente come sistemi secondari associati a un’onda lunga troposferica o a un vasto ciclone situato a latitudini più settentrionali, spesso sull’Europa nord-occidentale.
Quando un massimo di velocità del getto polare (il cosiddetto “jet streak”) si estende verso sud può favorire la formazione di un’area di divergenza in alta troposfera sopra il Mediterraneo, innescando moti ascendenti, con lo sviluppo di un minimo barico al suolo.
Ecco quindi che al suolo la pressione inizia a calare. Nella bassa troposfera il moto rotatorio ciclonico tende a distorcere le isoterme. La deformazione del campo termico provoca un contrasto tra masse d’aria fisicamente differenti, per temperature, umidità. Nella depressione iniziamo ad individuare un fronte caldo ed un fronte freddo.

Questo processo è noto come "ciclogenesi dinamica" ed è particolarmente comune durante i mesi autunnali e invernali, quando il contrasto termico tra le masse d’aria fredda di origine polare e le acque relativamente calde del Mediterraneo è più marcato.
Un altro trigger frequente è l’interazione tra un fronte freddo associato a un ciclone extratropicale e la catena montuosa delle Alpi. Il fenomeno di "lee cyclogenesis" (ciclogenesi sottovento) si verifica quando l’aria fredda, scavalcando le Alpi, genera un vortice sottovento nel Golfo di Genova, uno dei principali "hotspot" per la formazione di cicloni mediterranei.
Ruolo dell’orografia e del mare
Il Mediterraneo è un bacino semi-chiuso circondato da catene montuose significative (Alpi, Appennini, Atlante, Pirenei), che giocano un ruolo cruciale nello sviluppo delle depressioni.
Ad esempio, nella ciclogenesi di Genova, il contrasto tra l’aria fredda in arrivo dal nord e quella calda e umida presente sul mare genera una rapida intensificazione del sistema depressionario.
Deep Genoa low brings intense Bora winds and heavy snowfall in the Apennines and Dinarides! More: https://t.co/db9yIPcLrh pic.twitter.com/t60YSvCKor
— severe-weather.EU (@severeweatherEU) November 12, 2017
Le acque del Mediterraneo, con temperature superficiali che in autunno possono superare i +20°C +22°C, forniscono un’importante fonte di calore e umidità. Questo apporto energetico alimenta i moti convettivi all’interno della depressione, rendendo alcuni cicloni mediterranei simili a sistemi tropicali o subtropicali.
Tali configurazioni, note come "Mediterranean Tropical-Like Cyclones" (TLC) o "Medicanes", sono caratterizzate da un nucleo caldo e da un occhio visibile nelle immagini satellitari, sebbene siano generalmente meno intensi dei veri uragani.
Diversi schemi evolutivi per le depressioni mediterranee
La letteratura identifica diversi schemi evolutivi per le depressioni mediterranee. Qui sotto, un elenco.
Ciclogenesi sul Golfo di Genova
Originate sottovento alle Alpi, questi sistemi si sviluppano rapidamente nel Golfo di Genova e si spostano verso est o sud-est, portando piogge intense e venti forti sulle coste italiane e balcaniche. La loro intensità dipende dalla forza del flusso freddo in quota e dal gradiente termico con il mare.
Ciclogenesi a sud di Cipro
Nascono nel Mediterraneo orientale, spesso vicino all’isola di Cipro, questi sistemi sono associati a una saccatura in quota che si estende verso sud-est. Tendono a interessare il Medio Oriente e il Nord Africa orientale con condizioni di maltempo.

Ciclogenesi algerine
Generate dall’interazione tra aria calda e secca proveniente dal deserto del Sahara e aria più fresca e umida dal Mediterraneo, queste depressioni si sviluppano tipicamente nella parte meridionale del bacino (es. Canale di Sicilia) e possono evolvere in sistemi più organizzati spostandosi verso nord/est. Spesso sono responsabili delle invasioni di polvere desertica sull’Italia.
Medicanes
I cicloni tropicali mediterranei si formano quando una depressione fredda in quota (cut-off) si isola sopra il mare caldo, facendo esplodere la convezione e favorendo una transizione verso una struttura a nucleo caldo.
Questi sistemi sono rari, ma possono causare danni significativi a causa di venti intensi e piogge torrenziali.
Evoluzione e dissipazione
L’evoluzione di una depressione mediterranea dipende dalla sua traiettoria e dalle condizioni ambientali. I sistemi che rimangono sopra il mare tendono a intensificarsi grazie al continuo apporto di umidità, mentre quelli che si spostano verso terra decadono rapidamente a causa dell’attrito e della perdita di energia.
La dissipazione avviene spesso quando il sistema si scontra con masse d’aria più stabili o quando il flusso in quota cessa di sostenerlo. In alcuni casi, i resti di una depressione mediterranea possono essere assorbiti da un ciclone extra-tropicale più grande, presente a latitudini più settentrionali.
Questi cicloni, pur essendo in scala più piccoli dei colleghi oceanici, hanno un impatto significativo sulle regioni circostanti, causando piogge intense, inondazioni, mareggiate e nevicate in quota durante l’inverno.
La loro previsione è una sfida per i modelli numerici a causa della scala ridotta e della rapida evoluzione, ma i progressi nella modellistica ad alta risoluzione hanno migliorato la capacità di anticiparne gli effetti.