Gli uragani saranno sempre più violenti, diventa necessario aggiungere la categoria 6
Secondo i meteorologi che seguono i cicloni tropicali, la tradizionale scala Saffir-Simpson, composta da cinque categorie e sviluppata più di 50 anni fa, potrebbe non mostrare la vera potenza delle tempeste più violente.
Studi recenti evidenziano come il cambiamento climatico stia avendo pesanti ripercussioni pure sull’intensificazione dei cicloni tropicali. In particolare gli scienziati hanno notato, in questo studio, come i cicloni tropicali tendano a intensificarsi in minor tempo, rispetto al passato, raggiungendo la massima categoria in poche ore.
Per questo, secondo i meteorologi che seguono i cicloni tropicali, la tradizionale scala Saffir-Simpson, composta da cinque categorie e sviluppata più di 50 anni fa, potrebbe non mostrare la vera potenza delle tempeste più violente.
Perché serve una categoria 6?
Gli scienziati autori dello studio, pubblicato nei Proceedings of the National Academy of Sciences, propongono una sesta categoria per le tempeste con venti superiori a 309 chilometri orari. Attualmente, le tempeste con venti pari o superiori a 252 km/h sono di categoria 5. Gli autori dello studio sostengono che questo raggruppamento aperto non mette sufficientemente in guardia la popolazione sui pericoli derivanti da tempeste con venti che superano i 320 km/h.
Dal 2013 cinque tempeste, tutte nel Pacifico, hanno fatto registrare venti di 308 km/h o superiori che le avrebbero fatte rientrare nella nuova categoria. Due di queste hanno colpito le Filippine.
Gli autori dello studio sostengono che a causa del riscaldamento globale queste tempeste, così estreme, diverranno sempre più frequenti, non solo nell’oceano Pacifico, ma anche nei Caraibi e nel Golfo del Messico e oceano Indiano.
"Il cambiamento climatico sta rendendo le tempeste peggiori", ha dichiarato Michael Wehner, autore principale dello studio e scienziato del clima al Lawrence Berkley National Lab.
Quali rischi si correranno in futuro?
Il cambiamento climatico non causa un maggior numero di tempeste, ma contribuisce ad aumentarne l'intensità. Secondo Brian McNoldy, ricercatore sugli uragani dell'Università di Miami, la percentuale di uragani di grandi dimensioni sta aumentando ed è dovuta al riscaldamento degli oceani.
Già in passato si pensava di introdurre una nuova categoria, soprattutto da quando i venti del tifone Haiyan hanno raggiunto una velocità di 315 km/h nel Pacifico. Quello di Haiyan, purtroppo, non sembra essere un caso isolato.
Se il mondo si limita a cinque categorie di tempeste, "man mano che queste tempeste diventano sempre più forti, si sottovaluterà sempre di più il rischio potenziale", afferma il coautore dello studio Jim Kossin, ex ricercatore del NOAA sul clima e sugli uragani, ora alla First Street Foundation.
Secondo Kossin le tempeste del Pacifico sono più forti perché c'è meno terra per indebolirle e più spazio in cui possono diventare più intense, a differenza del Golfo del Messico e dei Caraibi.
Secondo Wehner con l'aumento delle temperature aumenterà il numero di giorni in cui le condizioni sono mature per potenziali tempeste di categoria 6 nel Golfo del Messico.
Attualmente sono circa 10 i giorni all'anno in cui l'ambiente potrebbe essere adatto per una tempesta di categoria 6, ma questo periodo potrebbe diventare di un mese se la temperatura della Terra dovesse superare di +3°C i livelli preindustriali. Questo renderebbe molto più probabile una tempesta di categoria 6 anche nell'Atlantico.