Una specie è sopravvissuta a molte ere glaciali in Antartide
Una specie di collembolo è sopravvissuta a decine di ere glaciali nell'Antartide, nonostante condizioni climatiche proibitive. Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori.
I Monti Transantartici sono una catena lunga 3000 km e larga 100-200 km che taglia in due l’Antartide. Le cime sono aride ma libere dai ghiacci perché i venti impetuosi le tengono sgombre. In inverno la temperatura della parte meridionale dei monti, a soli 600 km dal Polo Nord, scende sotto i – 40°C. Il suolo di questi picchi non riceve acqua da decine di migliaia di anni e questo causa l’accumulo di sali caustici, soprattutto nitrati, tossici per la maggior parte degli esseri viventi.
I collemboli sopravvissuti in Antartide
Il nitrato precipita continuamente sulla Terra in seguito alla trasformazione dell’azoto atmosferico e di altri gas operata dalle radiazioni ultraviolette, ma in luoghi aridi come questi le piogge non lo lavano via come succede nel resto della superficie terrestre e si accumula per millenni fino a raggiungere livelli tossici. In un ambiente così ostile alla vita qualche animaletto riesce a sopravvivere e riprodursi e lo fa da milioni di anni, superando decine di glaciazioni.
La scoperta nel 1964 e la "riscoperta" nel 2018
Una specie trovata nel 1964 e recentemente riscoperta è la Tullbergia mediantartica, un collembolo, piccolissimo animale simile agli insetti, con sei zampe e con antenne molli e carnose. Fu individuato nel 2018 da un gruppo di scienziati canadesi e statunitensi sotto i sassi che ricoprivano un pendio roccioso.
I collemboli sono molto diffusi sulla superficie terrestre, l’eccezionalità della scoperta nel luogo in cui sono stati ritrovati.
Lo studio dei sedimenti ha rivelato che in Antartide negli ultimi 5 milioni di anni si sono succedute 38 ere glaciali, durante una glaciazione i ghiacci ricoprivano anche territori oggi liberi. L’ipotesi iniziale degli scienziati era che nessuna forma di vita potesse essere sopravvissuta e che gli esseri viventi attuali avessero ripopolato il territorio alla fine della glaciazione.
Una casualità
Ma i collemboli di questa specie sono stati trovati solo in una località, in un territorio di poche centinaia di metri quadrati e la cosa ancora più stupefacente è stata che le sequenze genetiche di circa mille animaletti campionati sono risultate identiche, come se fossero cloni. Questo dimostrerebbe che tutta la popolazione di questa specie di collemboli discende da due soli genitori e non si è mai incrociata con altre popolazioni.
Ogni era glaciale portava alla scomparsa della maggioranza delle specie che non potevano migrare.
Questi piccoli esseri viventi sono la testimonianza di come una sola coppia abbia potuto sopravvivere in un territorio ai margini dei ghiacci dove la poca acqua di fusione del ghiaccio consentiva la vita.
I discendenti di quella coppia per milioni di anni hanno popolato un territorio arido, con scarsissime risorse alimentari e con sali tossici, sono sopravvissuti grazie al caso che ha fatto loro incontrare condizioni appena sopra il minimo vitale.