Clima: possiamo ancora stare entro 1.5°C? Ecco come!
Importanti novità da una conferenza stampa di alcuni scienziati. Con rapidi tagli delle emissioni di gas serra potremmo stabilizzare le temperature globali in 3-4 anni. Cosa dobbiamo fare per rispettare l’obiettivo 1.5°C?
Siamo ancora in tempo per adottare azioni drastiche per stabilizzare le temperature globali in tre o quattro anni. Finora la maggior parte degli scienziati riteneva che dall’azzeramento delle emissioni le temperature sarebbero aumentate per altri 30-40 anni. È però necessario è che i paesi agiscano rapidamente per portare a zero le emissioni di gas serra. Queste le novità che hanno detto noti scienziati del clima, fra cui Michael Mann, durante un webinar ospitato da Covering Climate Now (CCNow).
La scienza “sepolta”
La novità viene paragonata a una sorta di scienza sepolta, che dobbiamo dissotterrare. Il co-fondatore e direttore esecutivo di CCNow Mark Hertsgaard ha dichiarato che "contrariamente alle ipotesi finora note, grandi aumenti della temperatura non sono necessariamente insiti nel sistema climatico ".
Ciò significa che l'umanità può ancora limitare l'aumento della temperatura entro l'obiettivo di 1,5°C dell’accordo di Parigi. Condizione essenziale è però adottare tagli drastici e immediati delle emissioni. La scienza alla base di questa novità risale a più di un decennio fa, ma "non è ancora penetrata completamente nella comunità scientifica ", ha il climatologo della Pennsylvania State University Michael Mann. Questa novità non è stata tenuta conto, a suo dire, nell’ultimo rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), sulla scienza del clima. Auspicano così che questa scienza "sepolta" sia dissotterrata, anche in vista dell’imminente nuovo rapporto IPCC sugli impatti, atteso il 28 febbraio.
L’esempio della vasca da bagno
Secondo Mann la speranza di stabilizzare le temperature in 3-4 anni è legata al concetto di bilancio del carbonio: le temperature dipendo dalle emissioni cumulative di carbonio nel tempo e si stabilizzano una volta che il carbonio non viene più emesso.
I modelli climatici finora usati hanno mostrato che in passato le temperature sono aumentate per decenni dopo che la nuova anidride carbonica è entrata nel sistema a causa dell'enorme quantità di calore immagazzinata negli oceani e del tempo impiegato dagli oceani e dall'atmosfera per raggiungere l'equilibrio, ha spiegato Mann. Ma i modelli non terrebbero conto di un fatto importante: quando le nuove emissioni di CO2 si fermano, oceani e altri pozzi naturali come le foreste continuano ad assorbire carbonio dall'atmosfera. Di conseguenza, cessando le emisisoni le temperature si stabilizzano entro pochi anni".
Questo si spiega con l’esempio della vasca da bagno. Con il rubinetto aperto e lo scarico chiuso, l'acqua continua a salire. Chiudendo il rubinetto l’acqua nuova non entra più nella vasca, ma l'apertura dello scarico riduce in fretta il livello. Il rubinetto rappresenta le emissioni serra. Lo scarico sono gli oceani, le foreste e gli altri assorbimenti naturali. Ad esempio, applicando il paragone della vasca al lockdown, il rubinetto si è chiuso solo leggermente, in una vasca l’acqua sarebbe aumentata comunque; nella realtà sono aumentate le concentrazioni di CO2. Noi dobbiamo chiuderlo del tutto, e aprire lo scarico. Ovvero, azzerare le emissioni e contare sugli assorbimenti dell’oceano. Essenziale anche aumentare gli assorbimenti, ad esempio riforestando.
Possiamo farcela o siamo spacciati?
Passando dalla teoria alla pratica, se ricordate Greta Thunberg e i giovani di Fridays for Future usavano lo slogan abbiamo 8 anni di tempo. Questi otto anni si riferiscono all’esaurimento del budget di carbonio.
Oggi siamo già a +1.1°C rispetto all’era preindustriale. La realtà è che i gas serra stanno aumentando a ritmi record, incluso il metano. Le emissioni serra sono tornate in fretta ai livelli pre pandemia o anche oltre. La COP 26 di Glasgow ha prodotto un documento promettente, ma non tutti sono stati soddisfatti.
Nel mondo reale però si vede una grande frenesia di crescita economica e pur con la diffusione delle rinnovabili segni reali nella direzione di riduzione del 50% ogni 10 anni delle emissioni fino all’azzeramento non si vedono. Al di là se, all’azzeramento emissioni, le temperature aumenteranno per 3-4 o 30-40 anni, la vera urgenza è iniziare le famose azioni drastiche, urgenti e coraggiose che tutti invocano. Solo così potremmo contenere le temperature a livelli accettabili per le giovani e future generazioni.