Clima, gli ultimi 5 anni i più caldi di sempre
Il rapporto sul clima dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale, pubblicato alla vigilia del vertice dell'ONU a New York, conferma l'accelerazione degli effetti del cambiamento climatico negli ultimi 5 anni.
L'impatto del cambiamento climatico, con aumento del livello dei mari, aumento delle temperature, scioglimento dei ghiacci, clima estremo, è cresciuto nel periodo fra il 2015 ed il 2019 e questi ultimi 5 anni sono stati i più caldi da quando si hanno dati.
Questi i risultati di un nuovo studio della World Meteorological Organization (WMO), che si può leggere e consultare qui. Non solo: la concentrazione di gas serra nell'atmosfera è aumentata ancora, fino a toccare livelli record.
Nuovo rapporto WMO
Il nuovo rapporto della Organizzazione Meteorologica Mondiale è stato pubblicato domenica, alla vigilia del vertice sul clima dell'ONU, in corso in queste ore a New York.
Un vertice che verrà ricordato per l'impegno di 66 paesi del pianeta a raggiungere zero emissioni entro il 2050, un passo avanti ma non abbastanza per contrastare l'emergenza climatica, e per il discorso della giovane svedese Greta Thunberg, che ha denunciato l'immobilità del pianeta di fronte alla catastrofe climatica sempre più evidente ed ha affermato: "avete rubato i sogni e le speranze della mia generazione".
"Gli effetti del cambiamento climatico stanno aumentando"
“Invece di diminuire, gli effetti del cambiamento climatico stanno aumentando", ha affermato il segretario generale del WMO Petteri Taalas, in occasione della pubblicazione del report.
Molto preoccupante, secondo Taalas, l'accelerazione del tasso di crescita degli oceani, che potrebbe vedere una ulteriore accelerazione nel prossimo futuro per lo scioglimento delle coperture di ghiacci nell'Antartico ed in Groenlandia.
Aumento delle temperature
La media globale delle temperature è aumentata di 1,1°C rispetto al periodo pre-industriale, quindi prima che iniziassimo - noi esseri umani - a bruciare combustibili fossili immettendo nuova CO2 nell'atmosfera. La temperatura media del pianeta è aumentata di 0,2°C rispetto al periodo 2011-2015.
Il livello dei mari cresce sempre più
Secondo il rapporto, fra il maggio del 2014 ed il maggio del 2019, il tasso di crescita del livello medio globale dei mari è stato di 5 mm l'anno: nel periodo 2007-2016 era stato di 4 mm per anno. C'è quindi un'accelerazione. Il livello del mare cresce sempre più rapidamente.
Dal 1993 ad oggi il tasso medio di aumento era stato di 3,2 mm/anno. Contribuisce in maniera sempre più determinante a questo aumento lo scioglimento dei ghiacciai continentali e le coperture ghiacciate dei poli.
Sempre meno ghiacci
Il periodo 2015-2018 fa segnare anche un record negativo nell'estensione dei ghiacci marini dell'Artico. Anche i ghiacci antartici si riducono; nel 2017 e nel 2018 sono state raggiunte le minori estensioni di ghiacci antartici durante una stagione invernale, da quando esistono dati.
La perdita annuale di ghiacci dall'Antartico è cresciuta vertiginosamente negli ultimi 8 anni, ed è praticamente sei volte più intensa. Anche la copertura ghiacciata della Groenlandia ha subito negli ultimi 19 anni, dall'inizio del millennio, una accelerazione dello scioglimento.
E poi ci sono i ghiacciai continentali: secondo il World Glacier Monitoring Service (WGMS), nel periodo 2015-2018 la perdita di masse ghiacciate ha subito una accelerazione mai riscontrata nei decenni precedenti.
Aumenta la concentrazione di CO2 nell'atmosfera
Nel rapporto si riscontra anche il vertiginoso aumento della concentrazione di CO2 ed altri gas serra nell'atmosfera fra il 2015 ed il 2019. Il ritmo di crescita della concentrazione di CO2 è stato del 20% più alto di quello dei 5 anni precedenti (2011-2015). I dati preliminari indicano che entro il 2019 la concentrazione globale di CO2 potrebbe raggiungere o superare il livello di 410 ppm.
Acidificazione degli oceani
Uno degli effetti dell'aumento di concentrazione della CO2 nell'atmosfera è anche l'acidificazione degli oceani, visto che circa il 30% della CO2 prodotta dalle attività umane viene riassorbita nelle grandi estensioni marine del pianeta. Questo assorbimento ha però una conseguenza: gli oceani si acidificano. Secondo WMO c'è stato un aumento di acidità degli oceani del 26% rispetto all'inizio dell'era industriale. Questo ha enormi conseguenze sugli ecosistemi marini.
Eventi meteo estremi, ondate di calore ed incendi
Ma il rapporto non si ferma qui. Gli eventi meteorologici estremi aumentano. Le ondate di calore sono state fra gli eventi meteo più letali del periodo 2015-2019 (quasi novemila morti), ed hanno portato a nuovi record di temperature mai registrati prima, come quello del giugno 2019 in Francia. Praticamente tutti gli studi dal 2015 ad oggi, informa il WMO, hanno trovato una relazione fra le ondate di calore ed il cambiamento climatico.
E poi i cicloni tropicali: hanno causato enormi perdite economiche, specie quelli del 2017 (oltre duemila morti fra Porto Rico e Repubblica Dominicana). Si sottolinea poi l'eccezionalità degli eventi di marzo ed aprile 2019 in Mozambico, con cicloni tropicali che hanno causato oltre mille vittime e che hanno colpito zone dove non si erano mai registrati eventi del genere.
Incendi senza precedenti nell'Artico
Ed ancora, gli incendi: nell'estate del 2019 si è parlato molto degli incendi in Amazzonia, ma il report del WMO, oltre a citare gli incendi nella foresta amazzonica e nelle foreste tropicali dell'Asia meridionale, parla di incendi "senza precedenti" nelle regioni dell'Artico, che hanno immesso nell'atmosfera enormi quantità di CO2. Record di incendi nel 2018 anche in Canada e Svezia (ne avevamo parlato qui).
Paesi più poveri maggiormente esposti
Proprio in questi giorni un rapporto Oxfam ha sottolineato come i paesi più poveri del pianeta siano anche i più vulnerabili ed indifesi di fronte alle enormi conseguenze del cambiamento climatico.