I falsi miti dei negazionisti sulle cause umane della crisi climatica
Il ripetersi di eventi meteo estremi ha animato il dibattito sui cambiamenti climatici. La scienza è concorde sulla causa umana, ma alcuni ancora lo mettono in discussione. Ecco quali sono le fake news dei negazionisti del clima.
In questa estate 2022 si stanno succedendo a ripetizione eventi estremi. Ondate di caldo, temporali intensi, collassi dei ghiacciai ci sembrano lanciare un allarme, il clima cambia ed è ora di agire.
Intendiamoci, il singolo evento di per se non può essere ascritto direttamente ai cambiamenti climatici. Ma il complesso della nuova normalità che stiamo vivendo ci sta lanciando segnali inequivocabili. Il clima cambia, e la causa è umana. Eppure si sta assistendo a un rilancio di argomentazioni che tendono a negare o ridimensionare il contributo antropico. Argomentazioni facilmente smentibili dai fatti scientifici ben documentati. Ecco alcuni luoghi comuni, bufale e false argomentazione degli scettici del cambiamento climatico antropico.
Il clima è sempre cambiato e la causa solare
Il clima è sempre cambiato nella lunga storia geologica della terra, su questo tutti i climatologi concordano. Le cause però in passato erano naturali, come cicli astronomici con periodo molto lungo, dovuti a cicli dell’orbita terrestre o cause geologiche come i vulcani. Anche il sole naturalmente influenza il clima, nessuno lo discute, ma oggi le cause naturali, incluso il sole, non riescono a spiegare la velocità e ampiezza dei cambiamenti in corso.
Le fluttuazioni solari dal 1870 hanno contribuito alle variazioni di temperatura per un massimo di 0,1 °C. Sempre sul sole, negli ultimi 35 anni ha avrebbe indotto una tendenza al lieve raffreddamento. Tuttavia le temperature globali continuano ad aumentare al contrario di quel che ci aspetterebbe se avesse ragione chi sostiene è colpa del sole.
La CO2 in passato è stata più alta di oggi
Anche questa è una cosa ben nota agli scienziati del clima. Negare il ruolo della CO2 sull’effetto serra e l’influenza umana su di essa è antiscientifico, come negare l’esistenza della forza di gravità o la teoria dell’evoluzione.
La CO2 odierna non ha uguali nella storia dell’evoluzione umana, da almeno 2,5 milioni di anni. In questo periodo le oscillazioni sono state fra i 290 ppm delle ere interglaciali e fino alle soglie della rivoluzione industriale, e 190 ppm durante le ere glaciali. Oggi siamo a 420 ppm, e ogni anno questo valore cresce coerentemente con l’aumento delle emissioni serra antropiche.
Nel passato geologico, come all’epoca dei dinosauri, è vero che la CO2 era molto più alta di oggi, ma anche il clima era molto diverso e così inospitale per la nostra specie che non consentiva l’evoluzione dell’uomo e nemmeno il predominio dei mammiferi.
La Groenlandia verde e il vino inglese
La Groenlandia verde è un mito anche ancora serpeggia fra chi vuole negare la causa umana. L’argomentazione è una vera fake news, e sostiene che circa 1000 anni fa ai tempi di Erik il Rosso e degli insediamenti vichinghi la Groenlandia fosse appunto verde e libera da ghiacci. Il nome infatti significa Grönland, significa “terra verde”, ma verde a quel tempo non era l’intera Groenlandia bensì solo un lembo di terra nel sud dell’isola, che anche oggi del resto non ha ghiacci perenni. Il nome anzi sembra fu coniato da Erik il rosso stesso per attrarre immigrati e manodopera.
Altra falsa argomentazione diffusa è la questione della vigna in Inghilterra coltivata durante l’optimum climatico medioevale. Questa affermazione è facile da controbattere, dati a parte che dimostrano che viviamo il periodo più caldo da almeno 2000 anni, la coltivazione della vigna e la produzione di vino sono ancora oggi presenti e anzi in rilancio in Inghilterra.
La causa dei cambiamenti è umana
Dalla modellizzazione del clima è facile constatare come le cause naturali non sono in grado di spiegare i cambiamenti in corso oggi. Solo introducendo la forzante antropica i modelli riescono a simulare e spiegare i cambiamenti del passato. E anche dal punto di vista osservativo, si notano aspetti che senza considerare i gas serra come forzante non sono spiegabili.
Per esempio, se la causa fosse il sole si osserverebbero aumenti di temperatura a tutte le quote, mentre in realtà le temperature aumentano notevolmente nella troposfera ma calano leggermente in stratosfera, e questo è spiegabile e coerente solo con l’aumento della concentrazione di gas serra.
La soluzione quindi è una sola: arrivare alle emissioni nette zero e stabilizzare le temperature entro 1.5°C, massimo 2°C così come previsto dall’Accordo di Parigi sul clima.