Civiltà aliene evolute potrebbero spostare una stella? Secondo gli scienziati sì e propongono lo Spider Stellar
Pensando all’evoluzione stellare appare evidente come prima o poi tutte le civiltà tecnologiche per sopravvivere a lungo devo necessariamente migrare, per farlo secondo gli scienziati si potrebbe usare un motore stellare.
Le stelle nel corso della loro vita subiscono importanti variazioni che riguardano la loro luminosità, il loro raggio, la temperatura sia del nucleo che degli strati esterni. Questi cambiamenti causano inevitabilmente differenze nelle zone abitabili di queste stelle e questo accadrà anche alla nostra stella, il Sole.
Durante l’evoluzione stellare del Sole sicuramente la Terra passerà dall’essere il pianeta florido che noi conosciamo ad essere inospitale fino poi a sparire completamente.
È evidente quindi che, se la nostra civiltà dovesse sopravvivere a se stessa un domani sarà necessario trovare un modo per poter emigrare alla ricerca di una nuova stella.
In futuro sviluppare questa tecnologia sarà fondamentale
Secondo gli scienziati un possibile metodo per poter intraprendere questi importanti viaggi spaziali sarebbe quello di utilizzare le stelle stesse come motori stellari.
Sfruttare una stella come motore stellare significa utilizzarla per generare energia, un po’ come facciamo con i pannelli solari che sfruttano la radiazione solare per generare elettricità ma molto più in grande.
In una recente ricerca, Clement Vidal, ricercatore presso la Vrije Universiteit di Bruxelles, in Belgio, ha esaminato la possibilità che una civiltà avanzata possa utilizzare una stella binaria come motore stellare.
È lo stesso ricercatore ad affermare che:
Una pulsar è l’epilogo di alcune stelle massicce che alla fine della loro vita collassano per formare stelle di neutroni. Più nel dettaglio una pulsar millisecondo è una stella di neutroni che ruota molto rapidamente su sé stessa emettendo fasci di onde elettromagnetiche dai suoi poli, potremo quindi immaginarle come un faro.
Tra queste una classe molto particolare è quella delle pulsar ragno, una pulsar binaria quindi con un compagno, che finisce però per lentamente privare la propria stella compagna di materia. La pulsar ragno divora la sua compagna sia risucchiandola per attrazione gravitazionale sia investendola con un fascio ad alta energia, come se tessesse una rete simile a quella dei ragni.
La compagna di queste pulsar solitamente è una nana rossa, una nana bruna o anche un oggetto di massa planetaria.
Questa coppia di oggetti orbita quindi attorno a un centro di gravità comune e, secondo Vidal, il motore stellare binario potrebbe funzionare grazie al fatto che mentre i due oggetti orbitano la radiazione della pulsar colpisce la stessa compagna o il propellente. Ovviamente un sistema binario stretto sarebbe più efficace in quanto la pulsar si troverebbe vicino al propellente e generebbe una maggiore spinta.
Una pulsar famelica che divora la sua compagna
Il focus dello studio di Vidal è stato determinare quali tipi di tecnofirme potrebbe emettere questo tipo di motore stellare binario, esaminando quali potenziali segnali potrebbero essere emessi durante l’accelerazione, la decelerazione, la sterzata ed eventuali manovre come assistenze gravitazionali e catture.
Ad esempio per decelerare il motore stellare binario produrrebbe una spinta attiva nella direzione opposta al movimento. Potrebbe anche utilizzare una vela magnetica passiva dispiegata dal pulsar per trasferire quantità di moto al mezzo interstellare.
Vidal ha anche dato un nome a questi particolari motori stellari: “Spider Stellar Engines”, afferma inoltra che pur non avendo osservato tecnofirme di motori stellari vale la pena continuare ad indagare in questa direzione.
Riferimenti allo studio:
Clément Vidal, The Spider Stellar Engine: a Fully Steerable Extraterrestrial Design?, Journal of the British Interplanetary Society, 77 (5), 156-66 (2024). https://doi.org/10.48550/arXiv.2411.05038