Forre, canyon, gole ed orridi d'Italia: qualche curiosità

Canyon, gole, forre: andiamo alla scoperta di queste profonde incisioni del paesaggio. Se ne trovano molte in Italia, ne vedremo qualcuna in questo articolo.

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Le gole dell'Alcantara in Sicilia, ai piedi dell'Etna.

Torniamo a parlare su Meteored Italia di geografia e paesaggio. Stavolta, dopo aver pubblicato in passato curiosità sui mari d'Italia, sulle Isole minori, sulle coste, sulle montagne più alte, sui laghi e sui fiumi..ci occupiamo di canyon.

Fra i fenomeni naturali i canyon sono quelli che attirano particolarmente per la loro bellezza e per l'impressione e timore che suscitano, sensazioni sempre ricercate dall'essere umano.

Cosa sono i canyon

Canyon, forra, gola, orrido sono termini spesso usati come sinonimi per indicare strette incisioni della superficie terrestre, in realtà indicano conformazioni simili ma con qualche differenza fra loro: le forre sono i tratti superiori delle valli allo stato giovanile, strette e profonde, mentre le gole costituiscono lo stato successivo con fondo più ampio. I canyon sono gole ancora più evolute con fianchi meno ripidi e più ampi alla sommità che partono da altopiani tabulari.

Il termine è un adattamento angloamericano dello spagnolo cañon, in Italia hanno nomi locali come le “gravine” del Materano e le “cave” dei Monti Iblei. Il termine orrido invece si usa per indicare forre o gole di aspetto particolarmente impressionante e pauroso.

Molti sono gli agenti implicati nella formazione di queste conformazioni, fra questi l'azione erosiva di torrenti ora scomparsi alimentati dalla fusione dei grandi ghiacciai quaternari, fra questi gli orridi di Uriezzo in Valle Antigorio, in Piemonte.

Spesso i corsi d'acqua hanno inciso canyon per sollevamento del rilievo o abbassamento del livello di base come nel caso delle Gole del San Bernardino nella selvaggia Val Grande sempre in Piemonte.

Un fenomeno all'origine di molti canyons è quello dell'antecedenza che indica quando un corso d'acqua mantiene la sua direzione attraverso una dorsale montuosa in sollevamento, rispetto alla quale il corso d'acqua è più antico cioè antecedente. Ne sono esempi le Gole del Furlo, di Frasassi e della Rossa nelle Marche, quelle del Salinello e dell'Aterno in Abruzzo.

Simile è il fenomeno della sovrimposizione che si verifica quando un corso d'acqua mantiene la sua direzione incontrando in profondità un tipo di roccia diverso da quello degli strati superficiali. Esempi di questo tipo sono le gravine del Materano e della provincia di Taranto.

Anche rocce vulcaniche sono state incise da corsi d'acqua dando origine a gole, in particolare in Sicilia, dove le rocce laviche basaltiche dell'Etna sono state incise dall'Alcantara e dal Simeto.

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Matera, circondata da spettacolari gravine.

Nella Toscana meridionale e nel Lazio caratteristiche e suggestive sono le gole del paesaggio etrusco, nelle quali quel popolo ha scavato estese necropoli.

Alcuni canyon si sono impostati in fosse tettoniche, come nel caso delle Gole dell'Orta presso Caramanico Terme in Abruzzo; altri in zone di faglia o di debolezza litologica come per le Gole di Celano sempre in Abruzzo e l'orrido di Botri in Toscana.

Anche i processi carsici di dissoluzione chimica del calcare a opera dell'acqua hanno favorito la formazione di canyons come nel caso di quello di Rosandra presso Trieste, di quello della Vinadia nella Valle del Tagliamento o dell'Infernaccio di Monte Nerone e del Garrafo nelle Marche.

Esistono poi numerosi canyon sotterranei nelle grotte e in alcuni casi sono state le onde marine a scavare gole come quella del Rivo Grande nella Penisola Sorrentina.