Campi Flegrei, 7 cose da sapere sul supervulcano alle porte di Napoli
Ecco 7 cose da sapere sulla grande area vulcanica alle porte di Napoli: i Campi Flegrei. Un supervulcano oggi dormiente su cui è stata costruita una città!
C'è una città in Italia che si trova stretta tra un vulcano e un super-vulcano, conosciuto per aver generato in passato delle mega-eruzioni devastanti. È l'area metropolitana di Napoli, la cui parte nord-occidentale si trova dentro il grande campo vulcanico dei Campi Flegrei. In questo articolo scopriremo alcune curiosità su questa grande area vulcanica, meno nota rispetto al famoso Vesuvio, ma non per questo meno importante.
1) Cosa sono I Campi Flegrei e dove si trovano
I Campi Flegrei (parola che deriva dal greco e significa "campi ardenti" per la presenza di fumarole e fenomeni di vulcanismo secondario), sono una caldera vulcanica, cioè un'area depressa dovuta al collasso di una enorme camera magmatica sotterranea a seguito di gigantesche eruzioni avvenute nel passato.
Questo campo vulcanico di forma depressa non va confuso con il Vesuvio, il vulcano di Napoli conosciuto in tutto il mondo per l'eruzione che nel 79 distrusse Pompei ed Ercolano. Distano tra loro pochi chilometri, ma sono vulcani diversi.
I Campi Flegrei hanno un aspetto molto diverso dal Vesuvio, perché non hanno un edificio vulcanico unico. La forma è quella di una caldera, un'area depressa nella quale si sono generati nel corso di migliaia di anni molti fenomeni vulcanici, con piccole bocche eruttive (alcune sono state colmate dall'acqua e oggi sono dei laghi) e fenomeni di vulcanismo secondario, come le fumarole.
Questa forma particolare è dovuta al fatto che, 40.000 e 15.000 anni fa, avvennero enormi eruzioni che portarono allo svuotamento dell'enorme serbatoio magmatico sotterraneo, e al suo collasso.
In quest'area ribassata, frutto delle enormi eruzioni avvenute nella preistoria, sono cresciute nel tempo le aree abitate dall'uomo ed è oggi un territorio densamente popolato, incluso nei comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania e Napoli.
È un'area ricchissima di storia, con importanti resti archeologici risalenti alla Magna Grecia e all'antica Roma.
2) Un supervulcano, l'unico in Europa
L'area vulcanica dei Campi Flegrei è nota ai geologi per essere un supervulcano, cioè un vulcano capace di enormi eruzioni, sia per potenza che per volume di materiale eruttato.
Nel mondo ci sono solo pochi supervulcani, come quello di Yellowstone (che ha eruttato l'ultima volta più di 2 milioni di anni fa) o il Toba in Indonesia. In tutto sono circa 20, e tra questi ci sono anche i Campi Flegrei.
Le ultime mega-eruzioni dei Campi Flegrei, capaci di stravolgere il clima di tutto il pianeta, avvennero 40.000 anni e 15.000 anni fa. Sono state le maggiori attività eruttive mai avvenute nel Mediterraneo, e sono conosciute rispettivamente con i nomi di Ignimbrite Campana e Tufo Giallo Napoletano. I geologi hanno ricostruito la potenza di quegli eventi dai depositi ancora oggi visibili.
3) Quali sono i pericoli a cui siamo esposti?
Per fortuna, se da una parte i supervulcani sono enormi giganti capaci di enormi eruzioni, è anche molto raro assistere a una loro eruzione, che è molto poco frequente. Le ultime mega-eruzioni dei Campi Flegrei risalgono a decine di migliaia di anni fa ed oggi il vulcano si trova in uno stato di quiescenza, cioè dormiente. Questo non toglie che siano aree potenzialmente pericolose, e per questo continuamente monitorate. In questo caso ad occuparsi del monitoraggio è l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano, Osservatorio Vesuviano.
4) Quando ci sono state le ultime eruzioni?
Come dicevamo all'inizio dell'articolo, presso i Campi Flegrei non ci sono mega-eruzioni da molte migliaia di anni. Negli ultimi millenni si sono però verificate diverse eruzioni minori, l'ultima delle quali è avvenuta pochi secoli fa, nel 1538. Questa ultima eruzione ha portato alla formazione del Monte Nuovo ed ha cambiato la geografia locale. Altre eruzioni del passato hanno generato piccoli crateri, e in uno di questi si trova oggi il lago vulcanico Averno.
5) Il fenomeno del bradisismo: cos'è?
Uno dei fenomeni di vulcanismo secondario che si generano nella zona dei Campi Flegrei è noto come bradisismo. È una lenta deformazione del suolo, un fenomeno legato al vulcanismo della zona, che nel giro di anni può portare a un sollevamento o ad uno sprofondamento del suolo di diversi metri.
Questo fenomeno avviene nella zona dei Campi Flegrei da secoli, ed i segni di questi movimenti del suolo si vedono ad esempio sui resti archeologici dell'antica Roma, come il tempio di Serapide a Pozzuoli, che per dei periodi veniva sommerso dall'acqua del mare. Più recentemente, gravi crisi bradisismiche sono avvenute tra il 1970 ed il 1972 e nel periodo 1982-84. Questo fenomeno ha causato gravi danni agli edifici della zona.
Qui sotto, su "Il Mondo dei Terremoti", la spiegazione del perché si verificano questi sollevamenti del livello del suolo.
6) Perché ci sono terremoti
Questi continui sollevamenti e abbassamenti del suolo portano a una certa sismicità, con terremoti di magnitudo molto bassa, che però a volte possono essere più forti ed avvertiti dalla popolazione.
Nel 2022 e nel 2023 ci sono stati alcuni eventi sismici di magnitudo superiore a 3.0 che hanno creato apprensione nella popolazione, anche perché molto superficiali e quindi avvertiti distintamente. L'ultimo, di magnitudo 3,4, è avvenuto l'8 maggio. Nell'aprile del 2023 sono stati registrati nell'area più di 600 terremoti, anche se la gran parte di magnitudo molto piccola.
7) Siti ufficiali per avere un'informazione attendibile sullo stato del supervulcano
Ad occuparsi del monitoraggio dei Campi Flegrei è l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano, Osservatorio Vesuviano. Nella sua pagina web sono disponibili tutte le informazioni utili per restare aggiornati. Qualsiasi minima variazione dei parametri monitorati verrebbe subito comunicata. Allo stato attuale non ci sono variazioni significative e dal 2012, quindi da undici anni, il vulcano è in uno stato di allerta vulcanica di colore giallo.