Cambiamento climatico, entro il 2050 cresceranno i consumi elettrici
Nei paesi dove l’aumento di temperatura sarà più marcato la crescita dei consumi supererà il 25 per cento. I risultati dello studio pubblicato su Nature Communications
Entro il 2050 la domanda di elettricità crescerà, sia a livello globale che nei singoli Paesi, tra il 25 e il 58 per cento se l’aumento delle temperature sarà elevato e tra l'11 e il 27 per cento se sarà modesto. È il risultato dello studio Amplification of Future Energy Demand Growth due to Climate Change pubblicato il 24 giugno su Nature Communications dal team di ricercatori composto da: Enrica De Cian, professoressa all'Università Ca' Foscari Venezia e ricercatrice presso il Centro euro mediterraneo sui cambiamenti Climatici (Italia), Bas van Ruijven, ricercatore dell’International institute for applied systems (Austria) e Ian Sue Wing, professore alla Boston University (Usa).
Il modello statistico alla base dello studio
Lo studio ha l’obiettivo di misurare l’aumento del fabbisogno energetico in relazione al riscaldamento globale. Per riuscirci gli scienziati hanno realizzato un modello statistico che calcola le variazioni della domanda per tre carburanti tenendo conto di quattro scenari economici.
Hanno analizzato le proiezioni di temperatura di 21 modelli climatici e le proiezioni di cinque scenari socio-economici considerando sia un modesto cambio climatico che uno più marcato. Non hanno però considerato gli aggiustamenti nell’offerta dei combustibili e dei prezzi e le risposte da parte dei produttori e dei consumatori di tutto il mondo. Fattori che, da un lato, potrebbero portare a cambiamenti meno estremi nel consumo di energia e, dall’altro, potrebbero determinare ulteriori costi di adattamento per le famiglie.
In generale, secondo gli studiosi l’aumento del consumo di energia sarà influenzato da tre fattori: i percorsi futuri delle emissioni globali di gas a effetto serra, i modi in cui i modelli climatici utilizzano queste informazioni per proiettare nelle aree del pianeta gli estremi climatici e il modo in cui muta il consumo energetico dei paesi.
I risultati della ricerca
Come anticipato, in uno scenario che prevede un aumento demografico e di reddito e un moderato cambiamento climatico il fabbisogno energetico potrebbe toccare punte del 58 per cento. Sarà il caso di vaste aree dei tropici, Europa meridionale, Cina e Stati Uniti.
Cause ed effetti dell'aumento dei consumi elettrici
All’origine della crescita dei consumi c’è il raffrescamento degli ambienti durante le stagioni calde: “Questi cambiamenti nel condizionamento degli spazi avranno un impatto diretto sui sistemi energetici, dal momento che le imprese e le famiglie richiederanno meno gas naturale, petrolio ed elettricità per via delle minori esigenze di riscaldamento e viceversa più energia elettrica per soddisfare le maggiori esigenze di raffreddamento degli ambienti", ha spiegato la De Cian.
La crescita dei consumi superiore al 25 per cento è attesa nei paesi del Medio Oriente o dell’Africa, dove si stima un aumento più marcato delle temperature. "Più basso sarà il reddito pro capite, maggiore sarà la quota di questo reddito che le famiglie dovranno dedicare per adattarsi agli aumenti della domanda di energia”, ha rimarcato Bas van Ruijven.
Oltre alle “sfide pecuniarie” circa un miliardo e mezzo di persone a basso reddito che vive “nelle aree con forniture di elettricità inaffidabili o dove mancano del tutto le connessioni alla rete” dovrà fronteggiare “il maggiore rischio di malattie e di mortalità legate al calore”.
L’aumento del fabbisogno energetico, commenta Ian Sue Wing, renderebbe “ancora più difficile e costoso mitigare il cambiamento climatico futuro”. Bisogna dunque valutare il modo in cui “il fabbisogno energetico da parte dei diversi tipi di consumatori, in climi diversi, verrà influenzata dal riscaldamento globale”, conclude il ricercatore, per “calcolare come le dinamiche di assestamento del mercato energetico determinano in ultima analisi i cambiamenti nel consumo di energia e nelle emissioni".