Il caldo estremo potrebbe spazzare via esseri umani e mammiferi in futuro: ecco quando, secondo un nuovo studio
Secondo un nuovo studio il clima estremo potrebbe spazzare via dalla Terra esseri umani ed altri mammiferi. Ecco perché, e quando.
Secondo una nuova ricerca, pubblicata su Nature Geoscience e condotta dall’Università di Bristol, un caldo senza precedenti porterà probabilmente alla prossima estinzione di massa da quando i dinosauri si estinsero, eliminando quasi tutti i mammiferi dal pianeta Terra.
Il clima estremo sarà responsabile della scomparsa delle specie di mammiferi da tutto il pianeta, mettendo fine ad una storia andata avanti finora per decine di milioni di anni. Tutto questo avverrà quando si verrà a formare una nuova Pangea, un supercontinente che dovrebbe formarsi tra circa 250 milioni di anni, secondo le ricostruzioni dei geologi.
Il clima estremo farà estinguere i mammiferi, ma c'è una buona notizia
Il clima estremamente caldo farà quindi estinguere i mammiferi, noi compresi, ma c'è una buona notizia, almeno a breve termine: questa situazione di clima estremo di cui parla lo studio è tutt'altro che imminente.
Questa situazione si verificherà infatti tra circa 250 milioni di anni, quando tutti gli attuali continenti convergeranno per formare il prossimo supercontinente della Terra, che è stato nominato Pangea Ultima. Questo nuovo continente sarà terribilmente caldo e secco, con ampie aree inabitabili.
Saranno tre i motivi che lo renderanno inabitabile per i mammiferi. Innanzitutto, secondo lo studio, entro 250 milioni di anni il nostro Sole emetterà circa il 2,5% di energia in più rispetto a oggi. Ci sarà inoltre una maggior quantità di CO2 in atmosfera a seguito delle trasformazioni tettoniche in corso, che porteranno ad un aumento dell'attività vulcanica. Il terzo fattore sarà legato alla continentalità: con un supercontinente aumenteranno le aree di terraferma lontane dal mare, e verrebbe meno l'effetto mitigatore degli oceani.
I mammiferi, compresi gli esseri umani, sono sopravvissuti storicamente grazie alla capacità di adattarsi a condizioni meteorologiche estreme - si legge su "Phys" - in particolare con adattamenti al freddo. Un esposizione prolungata a climi troppo caldi potrebbero rivelarsi insostenibili.
L’autore principale dello studio, il dottor Alexander Farnsworth, ricercatore associato presso l’Università di Bristol, ha dichiarato: “Nel supercontinente appena emerso avremmo effettivamente un triplo problema, dovuto all’effetto di continentalità, al sole più caldo e alla maggior concentrazione di CO2 nell’atmosfera, che porterebbe ad un aumento del calore per molto tempo”. Il risultato sarà un ambiente per lo più ostile, privo di fonti di cibo e acqua per i mammiferi.
"Temperature generalizzate tra i 40 e i 50° Celsius, e anche estremi giornalieri maggiori, aggravati da alti livelli di umidità, alla fine segnerebbero la nostra fine. Gli esseri umani, insieme a molte altre specie, morirebbero a causa della incapacità di disperdere questo calore attraverso il sudore, meccanismo che serve a rinfrescare i loro corpi."
Crisi climatica: "salviamo il pianeta"? No, salviamoci noi
Ancora una volta le ricostruzioni sul clima del passato e le proiezioni sul clima del futuro, in chiave geologica, ci ricordano che la frase "salviamo il pianeta" quando cerchiamo soluzioni alla crisi climatica non è del tutto corretta.
Il cambiamento climatico causato dall'umanità sta modificando il clima in modo molto rapido, troppo rapido per permettere l'adattamento delle specie animali, compresa la nostra. Ma questo è un problema per le specie viventi, non per il pianeta fisico in sé, che continuerà ad esistere ancora a lungo, anche dopo una eventuale estinzione di massa delle specie viventi attuali.
Anche il massiccio inquinamento ambientale che stiamo causando, ad esempio con la diffusione di plastiche nell'ambiente, sta causando enormi danni agli ecosistemi viventi (oltre a deturpare paesaggi in tutto il pianeta), ma non metterà fine al pianeta Terra. Più che salvare il pianeta, dobbiamo salvare la vita, quella degli umani e delle altre specie viventi.