Brutte notizie per i “frequent flyer”: i voli aerei saranno sempre più turbolenti
Tra le conseguenze inaspettate del cambiamento climatico c’è anche l’aumento della turbolenza atmosferica. In particolare sta aumentando il tipo più insidioso di turbolenza, e cioè quella a cielo limpido, la quale in quanto invisibile è imprevedibile.
Tra i maggiori incubi di chi viaggia frequentemente in aereo, dopo “la cancellazione” ed “il ritardo”, sicuramente si colloca “la turbolenza atmosferica”. È infatti esperienza diffusa, durante il proprio volo, attraversare tratte più o meno lunghe nelle quali l’aereo “saltella” fastidiosamente.
E proprio riguardo la turbolenza, cattive notizie arrivano dall’Università di Reading nel Regno Unito da parte dei ricercatori Mark Prosser e colleghi i quali hanno recentemente presentato i risultati di uno studio apparso nello scorso mese di Giugno sulla rivista Geophysical Journal Letter.
Cosa è la turbolenza atmosferica
Indichiamo con il termine turbolenza il movimento caotico di masse di aria. Questo movimento viene generato da differenze di temperatura, ma anche da processi termodinamici. Zone note di turbolenza sono le nuvole, ma anche le catene montuose, dove masse di aria, su diverse scale spaziali, si muovono in modo caotico.
Per questo motivo, soprattutto nei viaggi di lunga tratta, gli aerei viaggiano a quote sufficientemente alte da essere al di sopra delle nuvole, o su tratte tali da evitare le catene montuose in modo tale da evitare questa turbolenza.
Tuttavia, esiste un tipo di turbolenza molto insidiosa in quanto non visibile: viene chiamata “turbolenza in aria limpida” (o “clear-sky turbulence” in inglese). E’ insidiosa in quanto non associata fisicamente a sistemi nuvolosi o a catene montuose, e quindi non evitabile durante il volo aereo. Ci si accorge della sua esistenza solo quando l’aereo ci si trova dentro ed inizia a “saltellare”.
Qual è la brutta notizia
Lo studio citato ha mostrato come questo tipo di turbolenza nel corso degli anni stia aumentando significativamente, in alcune regioni più che in altre. Nelle regioni nord-atlantiche questa turbolenza è aumentata del 55% negli ultimi 40 anni. E le previsioni sono in un suo ulteriore graduale aumento. La turbolenza è stata misurata sia in troposfera che in stratosfera con una varietà di strumenti (satelliti, palloni aerostatici, …) e correlando misure di vento e temperatura.
In particolare, si è misurata la durata annua media dei fenomeni di turbolenza in tutte le regioni del globo terrestre. I ricercatori della Reading University hanno trovato ad esempio che la durata annua della turbolenza medio-forte nelle regioni nord-atlantiche è aumentata di 26 ore (un aumento del 37%), mentre negli Stati Uniti di 19 ore (un aumento del 29%) rispetto al 1979.
Gli aumenti di turbolenza più consistenti si registrano proprio nelle regioni a più intenso traffico aereo.
È solo un problema di fastidio?
Una turbolenza a cielo limpido di media-forte intensità non è solo un innocuo fastidio. Questa turbolenza con il tempo logora e danneggia i vettori aerei, causa danni fisici ai passeggeri quando questi vengono colpiti da oggetti non ben ancorati (siano essi valigie o altro).
Ogni minuto in più che l'aereo trascorre in situazione di turbolenza aumenta l’usura ed il rischio che i passeggeri o gli assistenti di volo possano ferirsi.
Perché sta aumentando?
L’aumento della turbolenza in aria limpida è una delle conseguenze un po’ inaspettate dei cambiamenti climatici. Infatti, se era facilmente prevedibile che il riscaldamento globale determinasse lo scioglimento dei ghiacciai, era meno scontato che lo stesso riscaldamento producesse un aumento di turbolenza atmosferica.
Un precedente studio risalente al 2017 a cura di Storer et al. presentato sulla stessa rivista (Geophysical Journal Letter) aveva fatto delle simulazioni secondo le quali nel periodo 2050-2080 era previsto un aumento del 300% della turbolenza in aria limpida.
Questo più recente studio sembra proprio mostrare che questo aumento è già iniziato.