Attenti alla processionaria, il parassita primaverile che colpisce uomini e cani: ecco cosa fare in caso di contatto

La processionaria è un insetto che attraversa diverse fasi di vita: uovo, larva, crisalide e adulto (falena). La fase più pericolosa è quella larvale, che si verifica tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, con gravi conseguenze per cani e umani in caso di contatto ravvicinato.

Processionaria.
Questo parassita è famoso per il suo aspetto caratteristico e per il comportamento delle sue larve, che si muovono in lunghe file, simili a una "processione", da cui deriva il nome comune.

La processionaria è un insetto lepidottero, noto scientificamente come Thaumetopoea pityocampa, che rappresenta una minaccia sia per gli esseri umani che per gli animali, in particolare i cani.

Questo parassita è famoso per il suo aspetto caratteristico e per il comportamento delle sue larve, che si muovono in lunghe file, simili a una "processione", da cui deriva il nome comune. Vediamo insieme di cosa si tratta, perché si manifesta in primavera e, soprattutto, come comportarsi in caso di contatto.

Cos’è la Processionaria?

La processionaria è un insetto che attraversa diverse fasi di vita: uovo, larva, crisalide e adulto (falena). La fase più pericolosa è quella larvale, che si verifica tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.

Le larve, ricoperte di peli urticanti, si sviluppano all’interno di nidi bianchi e sericei, spesso visibili sui rami di pini, querce e altri alberi. Questi peli contengono una proteina tossica chiamata thaumetopoeina, che può causare reazioni allergiche anche gravi al contatto con la pelle, gli occhi o le vie respiratorie.

Perché nasce in primavera?

La comparsa della processionaria in primavera è legata al suo ciclo vitale. Durante l’autunno, le uova vengono deposte dalle falene adulte sui rami degli alberi. Queste uova rimangono inattive durante l’inverno, protette nei nidi.

Con l’aumento delle temperature tra febbraio e aprile, le larve si schiudono e iniziano a nutrirsi delle foglie degli alberi.

Quando sono pronte a trasformarsi in crisalidi, scendono dagli alberi in fila indiana per interrarsi, un comportamento che le rende particolarmente visibili e pericolose in questo periodo dell’anno.

La primavera, quindi, è il momento in cui le larve sono più attive e il rischio di incontro è massimo.

Cosa fare in caso di contatto umano?

Il contatto con i peli urticanti della processionaria può avvenire direttamente toccando le larve o indirettamente, ad esempio attraverso il vento che li trasporta. I sintomi più comuni includono un’irritazione cutanea, come arrossamento, prurito intenso o vesciche.

Nidi di processionaria.
Esempio di nidi di processionaria su un albero di pino durante l'inizio della stagione primaverile.

Problemi agli occhi, come bruciore, lacrimazione o congiuntivite, e in alcuni casi persino delle difficoltà respiratorie, visto che se i peli vengono inalati, possono causare tosse o senso di oppressione.

Ecco i passi da seguire

Non grattare, bisogna evitare di sfregare la zona colpita per non diffondere i peli. Poi occorre lavare accuratamente la pelle o gli occhi con abbondante acqua fredda, senza strofinare. Per la pelle, si può usare anche sapone neutro.

Rimuovere i peli se visibili, o provare a toglierli con una pinzetta o nastro adesivo, facendo attenzione. Inoltre bisogna sempre, in questi casi, rivolgersi a un medico.

Se i sintomi persistono o peggiorano (ad esempio difficoltà respiratorie o gonfiore), recarsi immediatamente da un medico o al pronto soccorso. Potrebbero essere necessari antistaminici o corticosteroidi.

Cosa fare in caso di contatto del nostro cane?

I cani sono particolarmente a rischio perché, curiosi per natura, possono annusare o addirittura ingerire le larve. Il contatto con la processionaria può essere molto pericoloso per loro, con sintomi come salivazione eccessiva, gonfiore della lingua, vomito o diarrea, e letargia o agitazione.

In questi casi bisogna rimuovere i peli dalla bocca. Se possibile sciacquare la bocca del cane con acqua usando una siringa senza ago o un getto leggero, evitando che ingoi troppa acqua.

Lo stadio finale di questo parassita.
Le larve, ricoperte di peli urticanti, si sviluppano all’interno di nidi bianchi e sericei, spesso visibili sui rami di pini, querce e altri alberi. Questi peli contengono una proteina tossica chiamata thaumetopoeina, che può causare reazioni allergiche anche gravi al contatto con la pelle, gli occhi o le vie respiratorie.

Evitare di toccare la zona con le mani nude o strofinarla. Contattare il veterinario immediatamente: Il tempo è fondamentale. Portare il cane dal veterinario il prima possibile, descrivendo l’accaduto.

Potrebbero essere necessari farmaci antinfiammatori, antidolorifici o, nei casi gravi, interventi per evitare necrosi dei tessuti, ad esempio della lingua.

Non sottovalutare mai i sintomi, un contatto grave può portare a shock anafilattico o danni permanenti. In primavera è meglio tenersi lontani da boschi di pini o querce con nidi visibili. Se si notano nidi sugli alberi, informare le autorità locali per una rimozione professionale.

La processionaria è un parassita che richiede attenzione, soprattutto in primavera, quando le sue larve sono attive. Conoscere i rischi e sapere come agire in caso di contatto può fare la differenza, sia per la salute umana che per quella dei nostri amici a quattro zampe. La prudenza è la chiave, meglio prevenire che curare.