Altro successo per il Falcon Heavy, che ha portato nello spazio un nuovo satellite
In orbita attorno al nostro pianeta c’è un nuovo satellite meteorologico, si tratta del GOES-U della NOAA, portato nello spazio dal Falcon Heavy che così mette a segno l’ennesima missione.
Il Falcon Heavy, un lanciatore super-pesante progettato e costruito dalla Space Exploration Technologies, ovvero SpaceX, �� giunto al suo decimo utilizzo dal 6 febbraio del 2018, giorno in cui è avvenuto il suo debutto ed il vettore ha trasportato, come carico utile fittizio, una Tesla Roaster con all’interno un manichino.
Attualmente è tra i vettori spaziali con la più alta capacità di carico utile e la NASA lo ha selezionato per portare il nuovo satellite del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) in orbita.
La NOAA è un’agenzia scientifica e normativa statunitense che si occupa di previsioni meteorologiche, monitoraggio delle condizioni oceaniche e atmosferiche e tracciamento di mappe dei mari.
I satelliti GOES stanno rivoluzionando le nostre conoscenze
Il satellite in questione è il GOES-U, ossia il quarto e ultimo satellite della serie GOES-R, ed il suo lancio è avvenuto il 25 giugno scorso alle 23:26 ore italiane.
Come anticipato il satellite è stato portato in orbita dal Falcon Heavy dal Kennedy Space Center della NASA, in Florida.
Tra le particolarità di questo vettore spaziale c’è quella di essere parzialmente riutilizzabile, anche se bisogna specificare che per questa particolare missione tutti i booster del vettore erano nuovi, al primo utilizzo.
Tuttavia è stato possibile recuperare i due booster laterali che sono rientrati sulla Terra con un atterraggio sincronizzato da manuale.
Al momento il satellite GOES-U è ancora in viaggio verso la sua orbita geostazionaria, ma è già stato in grado di inviarci i primi dati della telemetria che confermano il buon funzionamento del satellite stesso.
Abbiamo detto che si tratta di un satellite meteorologico ma in realtà GOES-U porta in dotazione anche un coronografo compatto che osserverà la corona solare, ovvero lo strato più esterno della nostra stella, per controllare costantemente eventuali espulsioni di massa coronale (CME) che come ormai ben sappiamo sono in grado di produrre sulla Terra intense tempeste geomagnetiche.
Oltre a questo GOES-U è munito di un magnetometro che servirà per monitorare la regione esterna della magnetosfera, un sensore a raggi X che servirà per studiare e analizzare i brillamenti solari e altri sensori in grado di analizzare le particelle presenti nell’orbita geostazionaria.
Il focus sarà lo studio della nostra Terra
Ad ogni modo il suo obiettivo principale sarà osservare il nostro pianeta e per fare questo è provvisto di ben sette strumenti, tutti estremamente innovativi.
Tra questi c’è una camera in grado di osservare la Terra con ben 16 diverse bande spettrali: la Advanced Baseline Imager (ABI). Un altro strumento, in questo caso fondamentale per studiare eventi particolarmente severi è il Geostationary Lightning Mapper (GLM), che permetterà di mappare in tempo reale intensità e frequenza dei fulmini in modo da studiarne la distribuzione.
Come ben sappiamo queste scariche elettriche si vengono a creare in condizioni meteorologiche particolarmente avverse, come nel caso di temporali intensi oppure di uragani.
Le potenzialità di queste nuovo gioiello della NASA sono tantissime e ci permetteranno di studiare il meteo in tutte le sue sfumature, sia quello spaziale che quello terrestre. Non ci resta quindi che attendere che GOES-U prenda il suo posto attorno al nostro pianeta e inizi il suo lavoro di osservazione, certi che in futuro sentiremo spesso parlare di lui.