Alla scoperta di uno degli uccelli più affascinanti del panorama europeo citato in una famosa poesia di Leopardi
Diventato famoso grazie alla poesia di Giacomo Leopardi, il passero solitario è uno degli uccelli più affascinanti e misteriosi presenti nel continente europeo, dal carattere schivo e solitario.
Diventato famoso grazie alla poesia di Giacomo Leopardi, il passero solitario è uno degli uccelli più affascinanti e misteriosi presenti nel continente europeo. Quello descritto da Leopardi non era un comunissimo passero, come in molti credono erroneamente.
Bensì si trattava di un esemplare di Monticula Solitarius, un passero solitario che il famoso poeta italiano osservava sulla torre campanaria di Recanati. Da qui si ispirò scrivendo una delle poesie più famose del suo repertorio. Del resto Leopardi era un attento osservatore della natura, tanto da conoscere alla perfezione il carattere e le abitudini di molti uccelli.
Alcune caratteristiche di questo uccello
Il passero solitario ha una lunghezza di circa 20 centimetri e, ad un primo sguardo, può somigliare vagamente ad un merlo. Il maschio è facilmente riconoscibile in quanto presenta un piumaggio blu grigio intenso. Nel periodo invernale appare di colore più nero. La femmina è bruno bluastra superiormente, più chiara di sotto, finemente barrata di bruno grigio.
Questa specie, nella maggior parte dei casi, si appoggia su rocce, tetti di abitazioni elevate o vecchi muri. E’ molto schifo e solitario, tanto da volare via alla vista dell’uomo o al primo schiamazzo.
Possiede una coda molto lunga, delle ali corte e di forma quadrate, un becco conico e ricurvo, delle zampe lunghe ed è molto veloce sia nella corsa che nel volo.
Aspetti della riproduzione
Solo durante il periodo riproduttivo è possibile osservarlo più spesso, specialmente quando compie il famoso volo nuziale verticale. Il maschio e la femmina costruisco il nido insieme, nei crepacci delle rocce o sui fabbricati. I nidi vengono costruiti in zone impervie, di difficile accesso ai predatori.
La femmina può arrivare a deporre fino a 5 piccole uova di colore solitamente azzurrognolo. Entrambi i sessi si prendono cura dell’alimentazione della prole.
Generalmente i piccoli voleranno in completa autonomia dopo solo 18 giorni la loro nascita, momento in cui anche le coppie si divideranno e gli esemplari torneranno a vivere in completa solitudine.
Dove vive il passero solitario?
Il passero solitario vive in aree collinose rocciose e sulle scogliere. Ma di recente molti esemplari si sono adattati a vivere pure in alcune città, lì dove sono presenti fabbricati elevati. Nidifica in ambienti rupestri mediterranei costieri o interni.
Il passero solitario è diffuso principalmente in Europa, Asia centrale e nel Nord Africa. In Italia è presente ovunque, incluse le Isole, più raro da osservare solo in pianura Padana. Ormai si vede sempre più spesso nei centri urbani. Esso vive stabilmente vicino pareti rocciose, in zone di montagna con poca vegetazione e in luoghi vicino a fiumi e dirupi molto profondi, non disdegna anche appollaiarsi su comignoli, bastioni e campanili.
La sua dieta è composta da insetti, ragni, piccoli invertebrati e bacche selvatiche. Appostandosi in zone molto alte e atte il passaggio della preda, appena la scorgono, la catturano in picchiata durante il volo.