Alla scoperta delle grotte visitabili d'Italia
L'Italia ha un territorio ricco di grotte, alcune delle quali con grande sviluppo sia orizzontale che verticale. Ecco quali sono alcune delle più famose e visitabili al pubblico.
L’Italia è ricchissima di grotte: la maggioranza delle grotte si apre in rocce carbonatiche (in particolare calcare) e circa il 27% del nostro territorio è costituito da rocce di questo tipo, sia lungo la catena degli Appennini che in alcune aree delle Alpi, ed anche in Sardegna. Lo studio delle grotte italiane sotto tutti i diversi aspetti ha ormai più di un secolo e l’Italia è all’avanguardia sia per gli studi che per le esplorazioni speleologiche.
Esiste un Catasto italiano delle grotte che fornisce i dati che identificano quelle attualmente conosciute ed esplorate. Le grotte italiane accatastate sono circa 34 000 delle quali 250 superano i tre chilometri di sviluppo. Un numero molto più grande di piccole cavità non risulta negli elenchi e un numero indefinibile di grotte resta ancora da scoprire. L'attività dei gruppi speleologici si concentra anche sull'esplorazione e sulla ricerca di nuove cavità.
Le grotte delle Alpi Apuane
Il complesso carsico che presenta il più ampio sviluppo sotterraneo oggi conosciuto è quello del Monte Corchia sulle Alpi Apuane. Le gallerie percorribili hanno uno sviluppo di 55 chilometri, ma tante altre condotte e gallerie attendono ancora di essere esplorate. Sulle Alpi Apuane si trovano anche alcune delle grotte più profonde d'Italia e d'Europa, con oltre un chilometro di sviluppo dal punto più alto al più basso (conosciuto).
La regione con una più alta densità di grotte conosciute è il Friuli-Venezia Giulia, con circa 3000 grotte accatastate. Anche sulle Alpi si trovano importanti grotte: ad esempio nel gruppo delle Grigne e nella zona del Marguareis. Lungo l'Appennino centro-meridionale si trovano grandi complessi carsici, come nel Matese (fra Molise e Campania).
Il territorio di Trieste è stato il primo ad essere esplorato sistematicamente circa 150 anni fa e continua a offrire sempre nuove scoperte. D’altra parte è da questa area geografica, il Carso, il cui territorio continua anche in Slovenia e Croazia, che ha preso nome il fenomeno del carsismo.
Esistono grotte attrezzate e aperte al pubblico, che possono essere visitate da chiunque: ecco quali sono.
Ecco alcune fra le grotte italiane più famose che è possibile visitare
Grotta Gigante in Friuli Venezia Giulia, vicino a Villa Opicina (Trieste) è un’immensa caverna alta 136 metri ornata da numerose concrezioni. Nella stessa zona, ma in territorio ora sloveno si trovano le Grotte di Postumia e le Grotte di San Canziano. Le prime hanno uno sviluppo di ben 22 km e una grande quantità di concrezioni, le seconde sono un enorme inghiottitoio in cui si precipitano con fragore le acque che la attraversano.
Grotte di Toirano in provincia di Savona. Sono un complesso di grotte molto ricche di concrezioni, ma famose soprattutto per le tracce dell’uomo preistorico. In particolare nella Grotta della Bàsura sono ben visibili sull’argilla del fondo le orme di piedi di uomini preistorici e le tracce delle loro torce sulla parete. In fondo a questa grotta ci sono anche cospicue tracce della presenza dell’Ursus spelaeus, la specie di orso ormai estinta, che veniva a svernare nelle caverne.
Le grotte dell'Appennino centro-meridionale
Grotta di Frasassi vicino a Fabriano nelle Marche, famosa per le concrezioni del ramo fossile, ha uno sviluppo di 410 metri.
Grotta di Stiffe in Abruzzo, presso S.Demetrio dei Vestini (L’Aquila). E’ una risorgenza lunga circa 600 m, le cui acque provengono da un inghiottitoio nell’altopiano di Rocca di Mezzo. Le acque formano un laghetto in cui si specchiano ricche concrezioni.
Grotta del Cavallone o della figlia di Iorio in Abruzzo, vicino a Lama dei Peligni (CH). Il suo ingresso a 1357 metri sul mare è un finestrone che si apre a metà della parete ed ha la forma della testa di un cavallo, da qui il nome. Il sistema è lungo circa un chilometro ed è ricco di gallerie, strettoie e ramificazioni. Si raggiunge con una cabinovia e con una lunga scalinata.
Grotta di Pastena vicino a Castro dei Volsci, in provincia di Frosinone.Vi scorre per almeno 2 chilometri un torrente, che vi forma anche alcuni laghetti; è ricca di concrezioni.
Grotta di Collepardo in provincia di Frosinone, è conosciuta anche come “Grotta dei Bambocci” perché così furono chiamate dalla fantasia popolare le grandi colonne stalagmitiche che la adornano o “ Grotta della Regina Margherita”, che la visitò nel 1904; è situata nel comune di Collepardo. Nelle sue vicinanze si trova il Pozzo Santullo o “Pozzo D’Antullo”.
È una grande voragine di forma quadrilatera profonda nel suo punto più depresso 43 metri e larga all’esterno nel suo punto più ampio 135 metri. E’ probabile che costituisse un grande salone sotterraneo la cui volta crollò. La leggenda locale dice che si originò dallo sprofondamento di un’aia in cui i contadini battevano il grano il giorno dell’Assunta.
Grotta di Tiberio vicino a Sperlonga (Latina), presso la quale l’imperatore aveva fatto costruire una grande villa. Era stata adattata con sedili di pietra e una grande vasca; vi sono stati trovati migliaia di frammenti di statue appartenenti alla collezione dell’imperatore, che oggi si possono ammirare nel vicino museo.
Grotta Azzurra di Capri. La luce diurna entra attraverso un’apertura subacquea, ciò dà alla grotta la colorazione azzurra.
Grotte di Castellana in provincia di Bari. Sono il complesso di grotte più bello e più grandioso in Italia, ricchissime di concrezioni, si aprono sul fondo della Grave, una voragine a cielo aperto, dovuta allo sprofondamento della volta di quella che era una enorme sala.
Le grotte della Sardegna
Grotta del Bue Marino in Sardegna, presso Dorgali (NU). Si apre direttamente sul mare: si sviluppa per 4 chilometri ed è in parte navigabile. Fino a pochi anni fa era abitata dalle foche monache, da cui il nome di Bue Marino.
Grotta di Su Marmuri in Sardegna nell’Ogliastra, presso Ulassai (Nuoro). Una delle più estese dell’isola. Ricca di concrezioni candide come marmo, da cui il nome.
Grotta di Nettuno in Sardegna presso Capo Caccia, a pochi chilometri da Alghero. Il mare vi penetra formando un lago marino sotterraneo.