Alla scoperta della nasica, la scimmia dall'apparato nasale lungo fino a 17 centimetri

Questa specie di scimmia è famosa in tutto il mondo per avere appendice nasale molto lunga. Basti pensare che negli individui maschi può essere particolarmente marcata. Addirittura, in età anziana, può raggiungere i diciassette centimetri.

nasica, scimmia
Tuttavia, ciò che più balza all’occhio di questo mammifero è indubbiamente l’appendice nasale. Ancora oggi non si conosce bene il motivo di questa appendice nasale molto lunga.

La nasica, nome scientifico Nasali larvatus, è una caratteristica scimmia delle foreste equatoriali del Borneo, famosa in tutto il mondo per un naso così pronunciato da risultare estremamente buffo.

Questa specie di scimmia è famosa in tutto il mondo per avere appendice nasale molto lunga. Basti pensare che negli individui maschi può essere particolarmente marcata. Addirittura, in età anziana, può raggiungere i diciassette centimetri.

Alcune caratteristiche di questa scimmia

Gli esemplari di nasica misurano circa settanta centimetri con poche differenze tra maschi e femmine. L’animale è poi ricoperto da un pelo folto e morbido i cui colori vanno dal rosso-marrone del capo e delle spalle al giallo pallido della schiena. Dalla parte della pancia i colori tendono al rossiccio chiaro, mentre gli arti risultano grigi; i palmi delle mani, infine, sono neri.

Tuttavia, ciò che più balza all’occhio di questo mammifero è indubbiamente l’appendice nasale. Ancora oggi non si conosce bene il motivo di questa appendice nasale molto lunga. Al momento i ricercatori hanno formulato varie ipotesi, fra cui quella che tale organo serva da richiamo sessuale nei confronti delle femmine.

Secondo altri ricercatori l’appendice nasale è funzionale alla dispersione di calore, visto che gli animali vivono in un’area, come quella del Borneo, caratterizzata da un clima caldo e umido tutto l’anno.

Passa gran parte del tempo in mezzo agli alberi

Questa scimmia passa gran parte del proprio tempo sulle fronde degli alberi, muovendosi da un ramo all’altro alla ricerca di cibo. La sua dieta preferita è composta da foglie e frutta fresca. Ne può mangiare in grandi quantità.

Se questa attività la tiene impegnata per circa un quinto della sua giornata, il resto del tempo è passato a riposare in solitaria: brevi, infatti, sono gli attimi concessi alla socializzazione con i suoi simili con cui tra l’altro vive in branchi dai dieci ai trenta individui.

nasica, scimmia
Durante la stagione degli amori gli esemplari maschi di nasica conquistano le femmine con prove di forza e agilità. Dopo aver emesso il loro verso eseguono grandi salti per dimostrare di essere sufficientemente prestanti da convincere la possibile compagna a concedersi.

Per evitare il rischio di essere attaccato durante il sonno, poi, l’animale tende ad addormentarsi alle estremità dei rami posti sopra i fiumi. Sentendo le vibrazioni prodotte sul legno dall’avvicinamento di un eventuale predatore ha tutto il tempo per rifugiarsi in acqua e scappare.

Durante la stagione degli amori gli esemplari maschi di nasica conquistano le femmine con prove di forza e agilità. Dopo aver emesso il loro verso eseguono grandi salti per dimostrare di essere sufficientemente prestanti da convincere la possibile compagna a concedersi.

Animale a rischio di estinzione?

Dagli ultimi studi emergerebbe come il numero di nasiche stimato nel mondo è di circa settemila, tutte concentrate nell’isola del Borneo. Un numero davvero troppo basso, che evidenzia come la specie sia a serio rischio di estinzione.

Negli ultimi quarant’anni, infatti, è scomparso circa l’80% degli esemplari: la deforestazione a scopo abitativo, il crescente inquinamento, l’innalzamento del mare e le invasive tecniche di maricoltura dei gamberi ne stanno quindi mettendo a rischio l’esistenza, tanto che oggi il primate è considerato specie protetta e da salvaguardare.

Numerosi siti abitati dall’animale hanno iniziato a essere sorvegliati con cura, soprattutto dopo aver constatato l’impossibilità di farlo riprodurre in cattività. Di recente però si stanno portando avanti dei progetti di ripopolamento, con il compito di preservare la specie dal pericolo di estinzione, che al momento rimane molto alto.