Alla scoperta del volatile più misterioso d'Europa, l'uccello delle tempeste
Questo uccello a volte segue le navi, volando rasente sull'acqua, con un volo sorprendentemente potente per un uccello di dimensioni così piccole. Il suo areale, difatti, come per tutti gli uccelli pelagici, è il mare aperto.
Il nome già dice tutto. L’uccello delle tempeste, nome scientifico Hydrobates pelagicus Linnaeus, (1758) è un uccello pelagico della famiglia Hydrobatidae, peraltro l’unica specie di questa famiglia. Oltre ad essere uno dei più piccoli uccelli marini europei, rappresenta un sogno proibito per molti ornitologi. Solo in pochi hanno avuto la fortuna di poterne osservare uno, in natura.
E’ riconoscibile dal colore scuro, tendente al nerastro, con coda di forma leggermente quadrata e groppone bianco. Sulle ali sono presenti delle barre ed una macchia bianca. Inoltre fra i due sessi non ci sarebbero grosse differenze.
Questo uccello a volte segue le navi, volando rasente sull'acqua, con un volo sorprendentemente potente per un uccello di dimensioni così piccole. Il suo areale, difatti, come per tutti gli uccelli pelagici, è il mare aperto, dove si può osservare sia di notte che in pieno giorno.
La sottospecie europea
Tra le diverse sottospecie di uccello delle tempeste che popolano i mari del mondo, la melitensis è l'unica specie ad essere endemica del Mediterraneo, e distribuita in modo abbastanza omogeneo tra le due sponde del Mediterraneo. La metà o poco meno della popolazione globale della specie vive e nidifica entro i confini del vecchio continente, anche se questa distinzione risulta particolarmente inappropriata essendo l’uccello delle tempeste una specie dalle abitudini totalmente pelagiche.
Questa specie trascorre la maggior parte della propria vita in mare aperto, dove si sposta frequentemente seguendo i livelli di pescosità del mare, fortemente influenzati dalle condizioni meteorologiche e dalle correnti marine.
Occasionalmente l’uccello delle tempeste segue la scia delle navi, anche nelle ore notturne. Generalmente nidifica lungo le scogliere di isole, isolotti rocciosi e promontori, a strapiombo sul mare, lì dove non esistono colonie di ratti che possano predare le uova.
Luoghi di nidificazione
In Italia è stato accertato che questa specie nidifica a ridosso di tutte quelle isolette e scogli presenti a ridosso di Sardegna e Sicilia, considerati luoghi sicuri, lontani dall’uomo. Il sito di nidificazione più importante sul Mediterraneo si trova fra Malta e Gozo. Solo di recente si è scoperto che anche alcuni isolotti della Sardegna e della Sicilia sono meta di nidificazione per alcune centinaia di coppie.
Peraltro solo durante il periodo della nidificazione è possibile osservare la specie continuamente impegnata in un “pellegrinaggio” tra il mare aperto e la terraferma. Per far crescere i pulli la coppia, generalmente, impiega diverse settimane. Un periodo delicatissimo durante il quale le colonie possono essere attaccate da ogni tipo di predatori, su tutti il famigerato ratto nero.