AGILE, il satellite da record tutto italiano è tornato sulla Terra

Il satellite dell’Agenzia Spaziale Italiana ha concluso la sua vita ed è rientrato nell’atmosfera terrestre. Si è trattato di un vero e proprio gioiello della tecnologia che negli anni ha arricchito enormemente la nostra conoscenza sullo spazio.

Satellite
Il piccolo satellite AGILE dell'Agenzia Spaziale Italiana ha concluso la sua missione.

Il 23 aprile 2007 l’Astrorivelatore Gamma a Immagini Leggero, AGILE, un satellite artificiale dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), è stato lanciato nello spazio dalla base indiana di Sriharikota e ora, dopo 17 anni, ha concluso la sua attività ed è rientrato in atmosfera.

Il satellite è stato realizzato con il supporto di numerosi istituti, enti, università e aziende italiane tra le quali è doveroso citare l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), la Thales Alenia Space, OHB Italia, Rheinmetall e Telespazio.

AGILE, un piccolo grande satellite

AGILE è stato un vero e proprio cacciatore di sorgenti cosmiche tra le più energetiche dell’Universo, ovvero quelle che emettono raggi gamma e raggi X. Nei suoi quasi 17 anni di attività ha monitorato il cielo alle alte energie, tra 30 MeV e 50 GeV per quanto riguarda i raggi gamma e tra i 18 e i 60 keV per i raggi X, riuscendo ad osservare un grande numero di sorgenti di raggi gamma sia galattiche che extra galattiche. Il suo costante e prolungato monitoraggio ci ha permesso di osservarne anche i cambiamenti più rapidi o le emissioni X e gamma proveniente da stelle di neutroni, resti di esplosioni di supernovae e buchi neri.

Dopo il suo lancio il satellite è stato inserito in un’orbita circolare quasi equatoriale, a circa 540 km di quota. Nel corso della sua vita AGILE ha percorso quest’orbita attorno alla Terra oltre 87.200 volte.

La produzione scientifica di AGILE è stata vastissima: 12 cataloghi di missione, più di 160 articoli con referaggio e oltre 800 riferimenti bibliografici. Inoltre è importante ricordare come tra le principali scoperte scientifiche del nostro satellite ci sia la prima individuazione delle sorgenti di raggi cosmici galattici in resti di supernovae, l’individuazione di emissione gamma in corrispondenza dell’emissione di getti relativistici provenienti dal sistema binario con il buco nero galattico Cygnus X-3, l’evidenza dell’accelerazione estremamente rapida di particelle dalla Nebulosa del Granchio con al centro una pulsar rapidamente ruotante o ancora la mappatura incredibilmente dettagliata dell’intera galassia.

Satellite2
AGILE ha passato quasi 17 anni a monitorare l'universo alla ricerca di sorgenti cosmiche ad alta energia.

Ma non solo questo, ha anche rilevato migliaia di eventi transienti di origine cosmica, brillamenti solari e anche eventi di origine terrestre come i Terrestrial Gamma-ray Flashes (TGF).

L'eccellenza italiana anche nel campo spaziale

AGILE è stato un vero gioiello della scienza e della tecnologia. La prima fase, quella operativa, di questa missione è ormai conclusa ma ciò non significa affatto che abbia finito di fornire importanti informazioni sull’universo che ci circonda. Infatti proseguirà ancora a lungo il lavoro di ricercatori e scienziati per riuscire ad analizzare i tantissimi dati raccolti da AGILE.

Pochi giorni fa quindi il piccolo satellite ha fatto rientro nella nostra atmosfera dopo che il 18 gennaio scorso i tecnici di Telespazio, dal Centro Spaziale del Fucino, in Abruzzo, avevano correttamente eseguito la passivazione del satellite, ovvero la privazione totale di ogni energia interna, come richiesto dalle norme internazionali.

Sicuramente nel prossimo futuro sentiremo ancora parlare di questo satellite tutto italiano che è stato in grado di rivoluzionare la nostra conoscenza della nostra galassia e dell’universo in generale