L'affascinante leopardo dell'Amur, il felino più raro del mondo che vive nella taiga siberiana
Questo animale è il felino più raro di tutto il pianeta, essendo una specie ad elevatissimo rischio di estinzione. Un censimento del 2007 stimava che ne fossero rimasti solo una ventina di esemplari in natura.
Il leopardo dell'Amur, nome scientifico Panthera pardus orientalis, conosciuto anche come leopardo dell'Estremo Oriente, è una sottospecie di leopardo, originaria della taiga dell’estremo oriente russo e degli ambienti montani della Cina nord-orientale. Molti esemplari vivono nel parco nazionale della Terra del Leopardo, una vasta area protetta presente nell'estremo oriente russo.
Questo animale è il felino più raro di tutto il pianeta, essendo una specie ad elevatissimo rischio di estinzione. Un censimento del 2007 stimava che ne fossero rimasti solo una ventina di esemplari in natura, proprio fra la Siberia sud-orientale e il nord della Cina.
Fortunatamente, studi effettuati nel 2015, hanno fatto salire le stime, fino a un numero di circa 60 esemplari. Nel 2019 la popolazione è salita a circa 90 individui. Nonostante ciò rimane una specie in pericolo critico di estinzione anche se il suo numero sembra sia stia lentamente riprendendo.
Cosa sappiamo su questo felino così raro?
I risultati di una ricerca genetica indicano che il leopardo dell'Amur è geneticamente vicino ai leopardi nel nord della Cina e della Corea, suggerendo che la popolazione di leopardi originale in questa regione si sia frammentata all'inizio del XX secolo, popolando pure parte della taiga siberiana, nell’estremo oriente del territorio russo.
Differentemente dagli altri leopardi, quello dell’Anamur si differenzia per la sua folta pelliccia color crema chiaro, che gli permette di sopravvivere ai rigidissimi inverni della taiga siberiana.
Inoltre il leopardo dell'Amur è di dimensioni piuttosto piccole, rispetto alle altre sottospecie di leopardo. Probabilmente una caratteristica indotta al suo adattamento a questi climi rigidi. Questi animali sono riconoscibili pure dalle grandi macchie nere tondeggianti sul dorso e sugli arti e le piccole macchie nere sulla testa.
L’habitat preferito
Studi recenti mettono in evidenza come oggi, l’habitat del leopardo dell'Amur, copre un'area di circa 7.000 km2 (2.700 miglia quadrate), comprendendo le foreste di conifere e le aree montane della Siberia orientale, vicino il confine cinese.
Oggi si studia il comportamento di questi splendidi animali attraverso il posizionamento di diverse fototrappole, lungo il confine fra la Cina e la Russia asiatica. Le prime immagini, ottenute tramite una fototrappola, di un leopardo dell'Amur selvatico nella Cina nord-orientale sono state scattate nel 2010 nella Riserva naturale nazionale di Hunchun, situata nelle montagne Changbai, nelle province di Jilin e Heilongjiang.
Qui troviamo foreste di conifere a foglia larga e di pini coreani, ad altitudini di 600–1.200 metri, dove la temperatura media annuale è di circa +1.5°C. In quest'area, i leopardi sono stati ripetutamente fotografati da trappole fotografiche installate da gennaio 2013 a luglio 2014.
In Russia il suo areale è stato drasticamente ridotta durante gli anni 70 a circa il 20% del suo areale originale. Il confine settentrionale del suo areale è delimitato alla costa del Mar del Giappone a 44 °N e espandendosi a sud a una distanza di 15-30 km dalla costa fino a 43° 10'N.
Negli anni '50, alcuni esemplari vennero avvistati a 50 km (31 miglia) a nord di distanza di Vladivostok e nella Riserva naturale di Kedrovaja Pad'. Questi leopardi prediligono le montagne, e in inverno occupano i pendii rocciosi esposti a sud, dove la copertura nevosa è meno abbondante.
Le principali minacce
Il leopardo dell’Anamur continua ad essere oggi una specie ad alto rischio d’estinzione. Una delle principali minacce per questa specie è rappresentata dai grandi incendi boschivi, appiccati dall’uomo, specialmente nei mesi estivi.
Dare fuoco ai campi è divenuta un'abitudine degli agricoltori rurali per migliorare la fertilità dei pascoli per il bestiame, uccidere le zecche e altri insetti. Dalle osservazioni delle immagini satellitarie e le tecniche GIS hanno rivelato che in media il 19% del sud-ovest Primorye brucia ogni anno, mentre il 46% brucia almeno una volta in sei anni.
A causa dei continui incendi, gran parte della terra nel sud-ovest di Primorye è stata convertita in praterie permanenti. Questi frequenti incendi causano il degrado dell'habitat adatto del leopardo, creando paesaggi aperti di savana con erba, querce e alberi isolati che i leopardi sembrano evitare, probabilmente a causa della bassa densità di prede da poter cacciare.