Stiamo per raggiungere l'afelio, il punto più lontano dal Sole
All'inizio del mese di luglio la Terra raggiunge il punto dell'orbita più lontano dal Sole di tutto l'anno: ecco perché, e come mai accade proprio all'inizio dell'estate.
Il 4 luglio del 2022 la Terra raggiungerà la massima distanza dal Sole in tutto l'anno. Quel giorno raggiungeremo il punto dell'orbita terrestre più lontano dal Sole, conosciuto come afelio. La distanza tra il nostro pianeta e la nostra stella raggiungerà una distanza massima di circa 152.000.000 chilometri. Questo punto, chiamato “afelio”, viene toccato ogni anno a inizio luglio, circa due settimane dopo il solstizio d'estate.
Il 4 luglio 2022 Terra e Sole saranno più lontani
Il termine afelio venne introdotto dall'astronomo tedesco Johannes Keplero, che usò il greco “apo” che significa “lontano da”, ed “helios” che significa “sole” per indicare il momento in cui il pianeta Terra si trova in un punto di massima lontananza dalla stella. L'opposto dell'afelio è il perielio, il momento di massima vicinanza Terra-Sole: questo punto dell'orbita viene raggiunto a inizio gennaio.
Il Sole più lontano proprio all'inizio dell'estate: "come è possibile"?
Può sembrare strano che proprio a luglio, quando nell’emisfero settentrionale ci troviamo all'inizio dell'estate, la distanza fra Terra e Sole sia massima. Tuttavia, la distanza tra il nostro pianeta ed il Sole non ha niente a che vedere con l'alternarsi delle stagioni.
Una prova arriva anche dal fatto che pochi giorni fa, con il solstizio, nelle regioni dell'emisfero sud è iniziato l'inverno. Il succedersi delle stagioni non è legato alla distanza della Terra dal Sole, che varia troppo poco per essere percettibile, ma all'inclinazione del nostro pianeta rispetto ai raggi solari.
Il motivo per cui esiste un punto di massima ed uno di minima vicinanza fra Sole e Terra si spiega con la forma dell'orbita terrestre. L'orbita della Terra ha infatti una forma ellittica. Questo significa che il percorso che la Terra compie intorno al Sole non è circolare ma ha la forma di un’ellisse, con uno dei due fuochi occupato dal Sole.
La prima legge di Keplero
L'ipotesi che le orbite dei pianeti fossero ellittiche venne formulata dall'astronomo tedesco Keplero, contemporaneo di Galileo Galilei. Sempre lui, come dicevamo all'inizio, introdusse il concetto di afelio e perielio. Secondo la prima legge di Keplero, le orbite descritte dai pianeti sono ellissi, ed il Sole occupa la posizione di uno dei due fuochi. La distanza fra Terra e Sole varia quindi da un massimo di circa 152 milioni di chilometri, ad un minimo di 147 milioni di chilometri.
Da cosa dipende quindi il succedersi delle stagioni?
Il succedersi delle stagioni quindi non è legato alla distanza della Terra dal Sole, ma all'inclinazione del nostro pianeta rispetto ai raggi solari. Proprio pochi giorni fa, il 21 giugno, con il solstizio d'estate abbiamo assistito al momento in cui sull'emisfero nord i raggi solari arrivano con la maggior forza e la minor inclinazione, e le ore di luce sono le massime in tutto l'anno. Nello stesso giorno, si è verificato il solstizio d'inverno nell'emisfero sud, con raggi più inclinati e indeboliti e meno ore di luce.
Tutto questo è legato all'inclinazione della Terra: il nostro pianeta compie infatti la sua orbita ellittica intorno al Sole inclinata di circa 23° rispetto al piano dell'orbita. A seconda della sua posizione lungo l’orbita, i raggi solari incidono maggiormente sull'emisfero nord o sud del pianeta, determinando l’alternarsi delle stagioni ed il verificarsi di momenti astronomici importanti come gli equinozi ed i solstizi.