5 curiosità sull’effetto serra
Cos’è l’effetto serra e perché dobbiamo preoccuparcene? Ecco cinque curiosità e alcuni semplici approfondimenti su un fenomeno fondamentale per la vita sul pianeta.
Chiusi in casa per affrontare l’emergenza coronavirus, vi accompagniamo da oggi in alcune passeggiate didattiche virtuali nei cambiamenti climatici.
Cominciamo dall’ effetto serra, un termine che era in voga negli anni 1980/90, all’inizio della crisi climatica. I giornali, allora, usavano titoli di questo tipo “effetto serra, 1987 anno più caldo della storia. Ma ne vedremo di peggio”.
L’uso di questo termine, che si riferisce in realtà a un fenomeno scientifico e non a un effetto umano, ha generato alcuni equivoci e dato anche argomenti pretestiosi a scettici e negazionisti del cambiamento climatico.
Ecco in cinque semplici curiosità cos’è realmente l’effetto serra e di cosa dobbiamo preoccuparci.
1.L'effetto serra è un fenomeno naturale
Dovrebbe essere scontato, ma giova subito ricordarlo. L’effetto serra è un fenomeno naturale. Senza l’effetto serra naturale, la temperatura media del nostro pianeta sarebbe di -18°C circa anziché +15°C circa come è realmente. La vita sulla terra dunque, almeno così come la conosciamo, non sarebbe possibile senza l’effetto serra naturale e in giusta dose. La terra non è l’unico pianeta del sistema che ha l’effetto serra, ma è l’unico che ha un effetto serra in giusta dose.
Su venere, che ha un’atmosfera composta al 96% da biossido di carbonio (CO2) è in corso una vera e propria autostrada dell’effetto serra, e la aumentare la temperatura media del pianeta è 400°C. Più che su mercurio, nonostante quest’ultimo sia più vicino al sole. Su marte, con un’atmosfera molto sottile, si parla invece di effetto serra perduto, e la temperatura media è -15°C.
2. I gas serra, minori per quantità importanti per qualità
I gas serra sono come il lievito di una torta: una piccola dose, ma indispensabile. O come il glucosio o il colesterolo nel sangue. Devono esserci, ma se si altera la quantità sorgono effetti negativi, soprattutto a lungo termine come quando qualcuno ha i valori delle analisi del sangue alterati.
Si parla molto di CO2 perché è il principale gas serra su cui agisce l’uomo , seguito dal metano. Il gas serra più abbondante in natura però è il vapor acqueo. Ciò nonostante, l’azione dell’uomo su questo gas è trascurabile. Il vapor acqueo non agisce come forzante ma come feedback (retroazione). Per semplicità, basta dire che, se aggiungiamo vapor acqueo in atmosfera, questo viene rimosso, in partica precipita e viene rimosso perché si satura l’aria, mentre così non avviene per la CO2 e gli altri gas serra che invece si accumulano in atmosfera.
3. L’effetto serra antropico
Se l’effetto serra è naturale, perché dunque preoccuparcene? Semplice, perché le attività dell’uomo, in primis l’uso dei combustibili fossili, hanno aumentato enormemente la concentrazione dei gas serra in atmosfera.
La concentrazione di CO2 per esempio era 290 ppm fino all’era preindustriale, oggi è 415 ppm, il livello più altro da almeno due milioni e mezzo di anni.
Dunque, l’uomo accentua l’effetto serra creando un effetto serra aggiuntivo o effetto serra antropico.
4. Effetto serra, colpa delle mucche?
Agricultura, zootecnica e deforestazione contribuiscono per circa il 25% delle emissioni serra. E’ sbagliato pensare che si risolva la crisi climatica solo agendo su questi settori, magari con scelte alimentari drastiche come diventare tutti vegetariani o vegani. Altrettanto però non si risolve l’emergenza clima senza una corretta gestione del suolo e stili di vita alimentare sostenibile, che sono parte della soluzione.
5. E allora, come dobbiamo chiamarlo?
Si è discusso a lungo dei termini corretti e più comunicativi. Da quando è sorto il movimento Fridays For Future ispirato alla giovane attivista Greta Thunberg, sono in uso termini più espliciti, come crisi climatica ed emergenza climatica.
Come ha dichiaro, alla cancellazione di COP 26, la segretaria esecutiva UNFCCC Patricia Espinosa, “ COVID-19 è oggi la minaccia più urgente per l'umanità, ma non possiamo dimenticare che il cambiamento climatico è la più grande minaccia per l'umanità a lungo termine"