18 maggio 1980, 40 anni dalla mostruosa eruzione del vulcano St Helens
Il 18 maggio del 1980 si verificava negli Stati Uniti d'America la catastrofica esplosione del vulcano Monte Sant'Elena: le immagini di quei momenti mostrano le dimensioni di un evento che causò decine di vittime e rase al suolo molti chilometri quadrati di foreste.
Il 18 maggio del 1980 avveniva negli Stati Uniti una delle eruzioni più catastrofiche del XX secolo, l'eruzione del vulcano del Monte Sant'Elena. Una eruzione esplosiva modificò per sempre il profilo di questa montagna, situata nello stato americano di Washington. Le immagini dell'eruzione esplosiva che squarcia il vulcano, così come quelle dei boschi rasi al suolo dall'onda d'urto dell'esplosione sono su tutti i libri di storia. Ecco cosa accadde.
L'inizio dell'attività sismica nel marzo 1980
Era il 20 marzo del 1980 quando i sismografi della rete sismica dell'Università di Seattle (stato di Washington, Nord-Ovest degli Stati Uniti) registrarono un terremoto di magnitudo 4.1 in corrispondenza del vulcano. Nei giorni a seguire vennero installati nuovi sismografi sul Monte St. Helens, che rilevarono un crescendo dell'attività sismica: il vulcano si stava risvegliando dopo una quiete durata 123 anni.
Verso fine marzo venne osservato un largo crepaccio nella neve, nelle aree più alte di questo monte, alto a quell'epoca 2.950 metri sul livello del mare. Era il 27 marzo quando iniziò l'attività vulcanica, con una serie di esplosioni freatiche dal vertice.
Qui sotto, come si presentava la montagna prima dell'esplosione del 18 maggio 1980.
L'esplosione del 18 maggio 1980
Dopo settimane di attività ed una allerta rossa che allontanava le persone dall'area più vicina al cratere, in un'area peraltro poco popolata, il 18 maggio 1980 avvenne una grande eruzione esplosiva. L'eruzione aveva un indice di esplosività vulcanica di 5, ed è stata la più significativa eruzione avvenuta negli Stati Uniti nel secolo scorso. Come ricorda l'INGV in un interessante articolo pubblicato oggi, è stata spesso dichiarata "l'eruzione vulcanica più disastrosa nella storia degli Stati Uniti".
Drammatici i momenti dell'eruzione, immortalati da diverse immagini che mostrano l'esplosione del Monte sant'Elena, che cambia per sempre forma, con il cedimento ed il franamento a valle di una grande parte della cima e parte del fianco. Famoso anche l'ultimo messaggio del vulcanologo David Alexander Johnston, che si trovava in un posto di osservazione a 9 km dal vulcano e che lanciò, poco dopo le 8 di mattina, l'ultimo disperato messaggio: “Vancouver, Vancouver… eccola…”.
Le immagini del momento dell'esplosione
Le immagini dei momenti dell'eruzione scattate da un tassista di Tacoma, di nome Gary Rosenquist, scattate da Bear Meadow fra le 8.27 e le 8.32 del 18 maggio 1980, divennero famose e rappresentano un documento straordinario immancabile sui libri di vulcanologia.
Impressionanti anche le immagini scattate nei giorni a seguire, che mostrano chilometri e chilometri di foreste abbattute dall'esplosione. In un raggio di 9 km dal cratere, migliaia di tronchi di albero al suolo, come stuzzicadenti.
L'altezza della montagna, ridotta dall'esplosione, si attestò sui 2550 metri sul livello del mare di oggi. Il vulcano ha perduto quindi quasi 400 metri della sua elevazione (era alto quasi 3000 metri).
Le vittime e i danni
Nonostante dal 25 marzo fossero stati fatti tentativi di evacuazione, ci furono 57 vittime, vennero distrutte 250 abitazioni, 47 ponti, 24 chilometri di ferrovia e 298 chilometri di strade.