Weekend perturbato, altra neve in montagna. Novità per l’Immacolata?
Gran fermento a scala sinottica: depressioni mediterranee con perturbazioni sull’Italia nel weekend e formazione di blocco anticiclonico a latitudini settentrionali. Arriverà aria fredda e neve per l'Immacolata? Facciamo chiarezza sull’evoluzione per metà dicembre.
Oggi è Santa Bibiana, un noto proverbio dice “Santa Bibiana 40 di e una settimana”, con varie versioni dialettali in molte regioni italiane. In sostanza secondo la tradizione il tempo del due dicembre sarà poi il tempo dominante dei successivi quaranta giorni, più una settimana.
La climatologia statistica però non conferma la tradizione, dunque tranquilli che non avremo altri 40 giorni abbondanti di tempo monotono e tutto sommato non freddo per la stagione. Per opposto infatti, se ricordate, nel 2020 il 2 dicembre la neve cadeva su quasi tutta la pianura padana, e non sono certo seguiti quasi due mesi di neve in pianura.
Diverso invece sarà il tempo del fine settimana, arriva una vigorosa perturbazione associata a un ennesimo ciclone sul Mediterraneo. Poi c’è fermento nei modelli e grande attesa da parte dei meteoappassionati, ma è bene che al proposito facciamo chiarezza.
Situazione sinottica: gigantesco anticiclone fra Siberia e Groenlandia
Sul nord Atlantico si sta formando un anticiclone di blocco verso la Groenlandia, elemento da tenere sotto osservazione nei prossimi giorni, come potete leggere da un nostro articolo.
Interessante poi seguire l’evoluzione della corrente a getto, che assumerà ondulazioni sempre più marcate. Il getto polare si abbasserà sempre più di latitudine, anche per il rafforzamento di un “blocking” che si estenderà da Groenlandia a Scandinavia. Al momento però sull’Italia sembrano dominare i rami atlantico e subtropicale della corrente a getto.
Sabato 3 dicembre piovoso su molte regioni
Giornata tipica di inizio inverno domani sabato. Al nord piove fin dal mattino specie al nordovest e Liguria, inizialmente neve sull’Appennino poi in giornata prevale pioggia con fiocchi solo verso le cime. Nel pomeriggio le precipitazioni raggiungono il nordovest e la neve scende fino a 800-1000 m sulle Alpi. Sul basso Piemonte neve a tratti a bassa quota.
Al centro piogge e temporali, a tratti diffusi. Dapprima arrivano in Toscana e Lazio poi anche sulle altre regioni, anche se nei settori adriatici i fenomeni saranno più irregolari. In Sardegna variabilità e vento.
Al sud variabilità perturbata, a tratti schiarite fra nubi minacciose, con rovesci più presenti e probabili in Campania, Sicilia interna e orientale, Calabria e Puglia meridionale, in parte anche Basilicata.
Domenica 4 dicembre di neve sulle Alpi
Domenica nevica quasi tutto il giorno su gran parte Alpi e prealpi, con fiocchi a quote mediobasse, 600-800 m e localmente nei fondovalle chiusi anche più in basso. Al nord piogge irregolari, più rade in Emilia occidentale, Romagna e basso Veneto.
Al centro rovesci intermittenti in Toscana specie settentrionale, qualche acquazzone anche nel Lazio, sulle altre regioni e Sardegna variabilità.
Al sud qualche pioggia sulla Campania nelle prossime alle coste, variabilità e spazi di sole sulle altre regioni e Sicilia.
Temperature in aumento, specie al sud dove in alcune zone si torna sopra ai 20°C. Al centro massime sui 14-17°C, anche al nord non freddo, assenti le gelate e massime anche a 10-12°C.
Lunedì e martedì prossimi: ci sarà una tregua
Lunedì e martedì sono due giornate di intervallo, con un tempo sereno variabile, avremo anche spazi di sole al nord, pur fra strati e qualche nebbia, e ampie schiarite al centro sud. Possibili piovaschi però potranno aversi in modo irregolare al centro, specie sul Lazio.
Calano un po' le temperature minime, al nord nelle notti più serene anche vicine a 0°C, qualche brinata è possibile, ma di giorno il sole mitigherà l'aria relativamente fredda.
Sant’Ambrogio e Immacolata: facciamo chiarezza
Aria fredda muoverà effettivamente verso l’Europa centrale, ma le ultime elaborazioni non la fanno irrompere in Italia. L’azione della saccatura guidata dal jet stream polare vedrà una nuova depressione verso l’Italia già il 7, con neve sulle Alpi anche a quote basse, ma pioggia sulla pianura Padana, forse fiocchi solo nelle pedomentane o valli prealpine.
L’Appennino vedrà un saliscendi della quota neve, a tratti su quello settentrionale a 600-800 m ma in alcune fasi a 1600-1800 m, quota neve oltre 1500-1700 m in quello centrale. Temporali al centro e variabilità perturbata al sud completano il quadro di due giorni all’insegna di tempo tipico del tardo autunno e primo inverno. L’8 dicembre si avrà un miglioramento al nord e al centro, instabilità perturbata al sud.
Dunque, non trovano conferma le notizie alla ricerca del clamore di chi annuncia aria gelida e neve in arrivo anche in pianura.
Qualcosa si muove verso metà dicembre, ma…
In prospettiva, l’aria fredda proverà a irrompere al sud delle Alpi, ma il quadro evolutivo è molto incerto.
E gli ultimi run operativi spostano di volta in volta la potenziale irruzione, tutta da quantificare, ai limiti di predicibilità di 9-10 giorni. Ora l’ipotesi di ingresso di aria fredda al nord sembra quasi annullata sia da ECMWF che da GFS.
Tuttavia osservando gli ensamble l’attendibilità è bassa e la forbice di temperatura prevista a 850 hPa a metà dicembre spazia da -9°C a +6°C. Per una volta, non pretendete dunque di sapere ora se nevicherà, ma gustatevi la sorpresa, magari portata, perché no, da Babbo Natale!