Un "jet streak" in uscita dal Nord America innescherà un nuovo potente ciclone in Atlantico, quali effetti in Italia?

Nel corso delle prossime ore sul vicino Atlantico si formerà un profondo ciclone extratropicale, pronto ad approfondirsi a ridosso dell’Islanda. Questa profonda depressione avrà effetti a catena su tutto il continente.

E’ vero che dicembre è un mese dove l’attività ciclonica sul Nord Atlantico è particolarmente elevata. Ma nei prossimi giorni sull’Atlantico ci sarà parecchio movimento, con lo sviluppo di diverse depressioni, alcune delle quali molto profonde, pronte a condizionare il tempo su gran parte d’Europa e da noi in Italia.

Nel corso delle prossime ore sul vicino Atlantico si formerà un profondo ciclone extratropicale, pronto ad approfondirsi a ridosso dell’Islanda. Tale vortice depressionario verrà alimentato, lungo il suo bordo più occidentale, dallo scivolamento di un vasto blocco di aria polare marittima, che dal plateau groenlandese scivolerà nel cuore dell’oceano.

Un intenso “jet streak” sta uscendo dal Nord America

In questo caso, l’innesco della profondissima ciclogenesi, in mezzo all’Atlantico, verrà supportato dal passaggio, nell’alta troposfera, di un intenso “Jet Streak”, in uscita dalle coste degli Stati Uniti. Sarà proprio questa intensa corrente d’aria d’alta quota ad innescare il processo ciclogenetico rapido, che farà nascere la nuova depressione sull’Atlantico.

I “Jet Streaks”, i massimi di velocità della corrente a getto, sono i veri motori del tempo atmosferico e innescano lo sviluppo dei più grandi cicloni extratropicali.

Questo potentissimo fiume d’aria, che passerà nell’alta troposfera, determinerà lo sviluppo di una importante anomalia della tropopausa, ossia un notevole abbassamento di quest’ultima, agevolando l’intrusione di aria dalla stratosfera, molto secca e gelidissima, la quale scorrendo al di sopra dell’aria molto più tiepida e umida, in scorrimento nei medi e bassi strati, contribuirà ad instabilizzare l’intera colonna d’aria, accelerando l’intero processo ciclogenetico a ridosso delle coste meridionali della Groenlandia.

jet streak
I “Jet Streaks”, i massimi di velocità della corrente a getto, sono i veri motori del tempo atmosferico e innescano lo sviluppo dei più grandi cicloni extratropicali.

La circolazione depressionaria, si troverà nell’uscita sinistra del “getto polare”, e verrà interessata da una cospicua “dry intrusion stratosferica” che darà ulteriore enfasi all’approfondimento del maestoso ciclone extratropicale, facendogli assumere, nella mattinata di domani, le sembianze di una vera e propria tempesta, con un minimo barico veramente molto profondo.

La ciclogenesi esplosiva del gennaio 1993

Basti pensare che una situazione meteorologica molto simile a quella che si verificherà nel weekend, nel gennaio 1993, favorì la formazione sull’Atlantico settentrionale del più potente ciclone extratropicale mai osservato dalle agenzie meteorologiche, che passò nel tratto di mare appena a sud dell’Islanda, con una pressione centrale che scese fino ai 914 hPa.

Il potentissimo ciclone extratropicale, avvicinandosi al Regno Unito, porto violenti venti di tempesta che raggiunsero picchi estremi di ben 194 km/h nel nord-ovest della Scozia.

Gli effetti attesi sull’Europa

Anche se la tempesta colpirà direttamente l’Islanda, causando venti molto forti e tempeste di neve, successivamente il ramo freddo di questo ciclone raggiungerà il Nord dell’Irlanda e la Scozia, portando piogge, nevicate fino a bassa quota e soprattutto tanto vento.

Con vere e proprie bufere pronte a colpire le coste occidentali scozzese e le Highlands, dove si prevedono venti con intensità di uragano, che renderanno le condizioni meteorologiche davvero estreme. Sui versanti occidentali delle Highlands sono attesi anche forti nevicate.

Gli effetti sul resto d’Europa nel weekend

Spostandosi verso la Scandinavia questa depressione, interagendo con l’anticiclone delle Azzorre, in fase di allungamento verso la Groenlandia, fungerà da apripista per l’arrivo del freddo in gran parte dell’Europa.

Questa massa d’aria molto fredda in discesa dall’Artico, interagendo con i sistemi frontali in continuo sviluppo sull’Atlantico settentrionale, produrrà nevicate, anche molto abbondanti, in diversi Paesi dell’Europa settentrionale e centrale, incluse le Isole Britanniche.

La neve, nel fine settimana, potrebbe raggiungere il piano anche in Paesi come Francia, Germania e Belgio e abbondanti nevicate sulle Alpi, soprattutto lungo i confini italiani, svizzeri e francesi.

Parte dell’aria molto fredda, sempre durante il weekend dell’Immacolata, sprofonderà sul Mediterraneo, principalmente dalla porta del Rodano (Mistral), andando ad innescare un processo ciclogenetico sottovento alle Alpi.

Questo causerebbe una importante fase di maltempo su gran parte del Paese, specialmente al centro-sud, accompagnata a un'ulteriore discesa delle temperature, e da venti forti o molto forti, con rischio mareggiate, specie sulle coste della Sardegna occidentale e versanti tirrenici.