Un fiume atmosferico in uscita dall'uragano Isaac raggiungerà l'Italia, rischio di fenomeni intensi in queste aree

Un importante fiume atmosferico in uscita da Isaac raggiungerà l'Italia nel corso della settimana, rischiando di esaltare, ulteriormente, la fenomenologia. Attenzione in queste aree, dove sono attesi anche locali nubifragi.

L’autunno sembra ora voler fare sul serio sull’Europa centro-settentrionale, con tutta una serie di fredde e piovose perturbazioni oceaniche che stanno per prendere di mira il continente, a suon di piogge, temporali, burrasche e mareggiate.

Ma basta spostarsi a latitudini più meridionali, verso l’estremo Sud dell’Europa, e le nostre regioni meridionali, per notare altro tipo di condizioni climatiche, più tipiche dell’estate che dell’autunno.

Tutto a causa dell’eccesso di calore presente in libera atmosfera, che continua a favorire la rimonta di modesti promontori anticiclonici dinamici, capaci di prolungare le fasi di tempo maggiormente stabile e soleggiato.

Attenzione agli uragani presenti in Atlantico

Nel frattempo a complicare il quadro, già piuttosto movimentato, ci penseranno gli uragani e le tempeste tropicali che in questi giorni stanno affollando l’Atlantico, nel tratto vicino l’Europa.

La presenza di questi sistemi di bassa pressione aumenterà le incertezze previsionali nei prossimi giorni, rischiando di avere ripercussioni, di non poco conto, sull’evoluzione meteorologica alle nostre latitudini.

Se da un lato la risalita di questi uragani potrebbe favorire una persistenza del caldo e del bel tempo sulle regioni meridionali (il che non è una buona notizia nelle regioni interessate dalla siccità), dall’altro la presenza di questi sistemi potrebbe incentivare le fasi di maltempo che entro la fine della settimana andranno a coinvolgere le regioni del centro-nord, rischiando anche di produrre fenomeni localmente estremi.

Occhi puntati su quel fiume atmosferico proveniente da Isaac

Fra tutti per ora la tempesta tropicale Isaac è quella che rischia di intensificarsi a uragano di 1^ categoria sulla scala Saffir-Simpson, avvicinandosi alle coste dell’Europa occidentale nei prossimi giorni.

Generalmente un uragano, non appena un uragano supera i 35’ 36’ di latitudine Nord, inizia a cambiare il suo volto, da un ciclone tropicale quasi perfetto (sistema “barotropico”), dotato di un occhio ben visibile e circondato da enormi bande nuvolose torreggianti, ad una depressione extratropicale particolarmente esplosiva (sistema “baroclino”), contraddistinta da un “gradiente barico orizzontale” molto ristretto.

Ciò significherà che la tempesta non sarà più alimentata dal calore latente fornito dalla superficie marina (il motore dei cicloni tropicali), ma dalle pure dinamiche atmosferiche (“Jet Streak”, “baroclinicità”) e dai forti contrasti termici fra masse d’aria completamente diverse fra loro (“gradienti termici”) che alimentano i cicloni extratropicali.

Analizzando i modelli si nota come le piogge in arrivo sull'Italia, in settimana, avranno un collegamento con il fiume atmosferico che mercoledì passerà sulla Spagna, causando piogge e temporali su quest’ultima. La massa di aria umida arriverà direttamente dal nucleo della tempesta tropicale Isaac, da dove trae energia.

Ciò vorrà dire che la perturbazione in arrivo sull’Italia da mercoledì 2 ottobre rischia di causare eventi precipitativi anche intensi, grazie al notevole contenuto di vapore in arrivo dal nucleo di Isaac.

fiume atmosferico
Analizzando i modelli si nota come le piogge in arrivo sull'Italia, in settimana, avranno un collegamento con il fiume atmosferico che mercoledì passerà sulla Spagna, causando piogge e temporali su quest’ultima. La massa di aria umida arriverà direttamente dal nucleo della tempesta tropicale Isaac, da dove trae energia.

La presenza di questo fiume atmosferico rischia di esaltare, ulteriormente, la fenomenologia, creando l’ambiente ideale per lo sviluppo di forti temporali e bande di piogge intense e estese lungo la parte avanzante del fronte.

Quando, per ragioni orografiche (presenza di rilievi), o dinamiche (dentro il warm conveyor belts di un ciclone extratropicale), vengono costretti ad ascendere verso l’alto, i fiumi atmosferici possono determinare precipitazioni molto abbondanti, anche di carattere alluvionale.

Mercoledì torna il maltempo, le aree maggiormente colpite

Lo stesso fronte che causerà maltempo sulla Spagna, nel corso della giornata di mercoledì raggiungerà pure l’Italia, portando condizioni di tempo perturbato sulle regioni settentrionali, con piogge, ma anche rovesci e temporali, ad iniziare dalla Sardegna, Liguria, per proseguire verso l’Emilia, la Lombardia e il Veneto.

Nel pomeriggio arriveranno i primi temporali sulla Toscana, Marche, Umbria, ed entro sera pure sul Lazio. In tarda serata pure sulla Campania sono previsti dei rovesci o locali temporali. Altrove tempo asciutto, con aumento della nuvolosità fra pomeriggio e sera, ma senza fenomeni.

Fra giovedì e venerdì il maltempo si sposta verso meridione

Nelle giornate di giovedì e venerdì, mentre sulle regioni di Nord-Ovest si apriranno ampie schiarite, il maltempo si sposterà verso il centro-sud, dove insisterà l’instabilità, che darà origine a piogge, rovesci, ma anche possibili fenomeni temporaleschi, di una certa consistenza.

In particolare giovedì 3 i fenomeni più intensi bagneranno il Nord-Est, in particolare l’Emilia-Romagna, le regioni centrali e i settori tirrenici del meridione, dove ci saranno fenomeni anche intensi, col rischio nubifragi.

Venerdì 4 ottobre le piogge e i temporali raggiungeranno pure la Sicilia, seppur solo la parte più settentrionale dell’Isola. Mentre sul resto dell’Isola le piogge, purtroppo, continueranno a latitare.