Il periodo più freddo dell’anno: come saranno i giorni della merla?
La tradizione popolare parla di primavera anticipata in caso di freddo e neve durante gli ultimi tre giorni di gennaio, nel caso opposto invece, vuole che l’inverno abbia ancora molto da dare e la primavera tardi ad arrivare.
La settimana sarà caratterizzata da un ulteriore cedimento dell’alta pressione, porte aperte dunque alle perturbazioni atlantiche.
Nel contempo un profondo vortice depressionario, il cui minimo raggiungerà i 985 Hpa, si formerà in pieno oceano a sud-ovest dell’Irlanda, attraverserà le Isole britanniche e lo troveremo nella giornata di venerdì in prossimità del Mar Baltico. Questa depressione condizionerà il tempo su tutto il settore centro-settentrionale dell’Europa: a inizio settimana attiverà correnti umide di Libeccio dirette verso la Francia e e i Paesi Bassi, a seguire avremo invece un afflusso di aria fredda ed instabile di origine marittima che colpirà più direttamente l’Europa Centrale.
Il detto popolare, cosa c’è di vero?
Questo detto popolare vuole che gli ultimi tre giorni di gennaio siano i più freddi dell’anno, nulla di statisticamente provato, anche se, posizionandosi nel cuore dell’inverno, le possibilità che le giornate del 29, 30 e 31 gennaio siano caratterizzate da temperature basse e neve sono piuttosto alte o per lo meno lo erano in passato. In tempi moderni, nell’era del cambiamento climatico e del surriscaldamento globale, questa regola viene sempre meno rispettata.
C’è da dire inoltre che la tradizione non è la stessa per tutte le aree del nostro Paese, ma quello che accomuna i vari detti popolari a proposito dei giorni della merla è ciò che segue: in caso di clima freddo, pioggia e neve la primavera sarebbe arrivata in anticipo, in caso contrario l’inverno sarebbe stato ancora lungo e freddo.
Spesso accade che i detti popolari abbiano un fondamento di verità, in questo caso, oltre al di fatto che si abbia a che fare con un periodo dell’anno mediamente freddo non ci sono grossi fondamenti scientifici.
Avviciniamoci ai giorni cruciali
La nuova settimana si aprirà con un lunedì 27 gennaio caratterizzato da una spiccata variabilità con addensamenti più compatti su Levante Ligure, Umbria, Toscana, alto Lazio, dove non si esclude qualche breve piovasco e deboli nevicate in Appennino al di sopra dei 1200 metri. Altrove prevarranno le schiarite, anche ampie sulle nostre regioni Meridionali, su medio Adriatico e sull’arco alpino. Dalla serata una perturbazione raggiungerà il Nord Italia con nevicare sulle Alpi al di sopra dei 1000 metri e piogge sulle zone di pianura a nord del Po.
Martedì 28 avremo deboli piogge su medio versante tirrenico, mentre il cielo si presenterà sereno o poco nuvoloso sul settore adriatico e su quello ionico, mentre schiarite anche ampie si apriranno in Val Padana. Dalla serata aria più fredda raggiungerà le nostre zone più settentrionali con quota neve in abbassamento fino a 500 metri sulle zone di confine delle Alpi, mentre il cielo tornerà sereno in Val Padana dove si prevedono valori minimi vicini allo zero.
Previsioni per i ‘giorni della merla’
Mercoledì 29 gennaio il tempo sarà nel complesso stabile e soleggiato con escursioni termiche piuttosto marcate ad eccezione dell’arco alpino, dove sono previste nevicate sulle zone di confine fino a bassa quota. Una debole perturbazione attraverserà il centro Italia a partire dalla Toscana e in serata la ritroveremo al Sud. L’apporto di precipitazioni sarà piuttosto scarso e le temperature ben al di sopra della media del periodo con valori massimi che durante il giorno raggiungeranno i 15 gradi anche al Nord ed una forte escursione termica.
Giovedì 30 gennaio il tempo sarà bello al mattino con temperature minime vicine allo zero in pianura al Nord e nelle conche interne del Centro, nel pomeriggio nuovo aumento della nuvolosità su medio Tirreno con deboli piovaschi in trasferimento verso sud. Tempo buono altrove con prevalenza di bel tempo al Nord e su tutto il settore Adriatico ed escursione termica marcata. Niente neve, se non qualche fiocco sull’Appennino centrale nel pomeriggio a quote elevate e temperature sempre al di sopra della media di diversi gradi soprattutto al Nord, sulle regioni adriatiche e al Sud, proprio al meridione sfioreremo i 20 gradi..
Venerdi 31 gennaio la situazione non cambierà si molto, il tempo sarà buono quasi ovunque con clima molto mite per il periodo, soprattutto durante il giorno, e poche precipitazioni, limitate alle zone interne del centro Italia. Siamo però arrivati al quinto giorno, con un’attendibilità che tende a scendere. Il consiglio quindi è di seguire le nostre previsioni nel corso della settimana per capire bene cosa accadrà anche durante il week-end e soprattutto quando e se il nostro Paese sarà interessato da irruzioni di aria fredda degne di merito, fino ad ora assenti durante questo mite inverno 2019/20.
Mettiamo insieme scienza e tradizione popolare
Niente neve e niente freddo per questi ultimi tre giorni di gennaio a parte isolati episodi limitati alle zone di confine dell’arco alpino ( vedi le mappe di pioggia e neve ), per cui rispettando quanto stabilito dal proverbio popolare, la primavera tarderà ad arrivare e freddo e neve potrebbero essere sorpresa dei mesi di febbraio e marzo.